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"Ascoltare il grido della terra e dei poveri"

“Dopodomani, 1° settembre, ricorrerà la Giornata di preghiera per la cura del creato. In questa occasione, io e il caro fratello Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, abbiamo preparato insieme il Messaggio”, ha detto Papa Francesco al termine dell’odierna udienza generale in piazza San Pietro.

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"Ascoltare il grido della terra e dei poveri"

“Dopodomani, 1° settembre, ricorrerà la Giornata di preghiera per la cura del creato. In questa occasione, io e il caro fratello Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, abbiamo preparato insieme il Messaggio”, ha detto Papa Francesco al termine dell’odierna udienza generale in piazza san Pietro. “In esso – ha proseguito – invitiamo tutti ad assumere un atteggiamento rispettoso e responsabile verso il creato. Facciamo inoltre appello, a quanti occupano ruoli influenti, ad ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri, che più soffrono per gli squilibri ecologici”.

“Ogni vocazione vera inizia con un incontro con Gesù che ci dona una gioia e una speranza nuova”, aveva detto poco prima il Papa in piazza San Pietro. La vocazione di Giovanni e di Andrea, spiega, “è l’inizio di un’amicizia con Gesù talmente forte da imporre una comunanza di vita e di passioni con Lui. I due discepoli cominciano a stare con Gesù e subito si trasformano in missionari: tant’è vero che i loro rispettivi fratelli – Simone e Giacomo – vengono presto coinvolti nella sequela”. “Siamo andati da loro e abbiamo trovato un grande profeta – aggiunge fuori testo il Pontefice -. Danno la notizia, sono missionari di quell’incontro”. Un incontro “così toccante, così felice che i discepoli ricorderanno per sempre quel giorno che illuminò e orientò la loro giovinezza”. “Come si scopre la propria vocazione in questo mondo? – chiede il Papa -. La si può scoprire in tanti modi, ma questa pagina di Vangelo ci dice che il primo indicatore è la gioia dell’incontro con Gesù. Matrimonio, vita consacrata, sacerdozio: ogni vocazione vera inizia con un incontro con Gesù che ci dona una gioia e una speranza nuove; e ci conduce, anche attraverso prove e difficoltà, a un incontro sempre più pieno con Lui e alla pienezza della gioia. Il Signore non vuole uomini e donne che camminano dietro a Lui di malavoglia, senza avere nel cuore il vento della letizia”.
Di nuovo una domanda a braccio ai presenti: “Voi avete nel cuore il vento della letizia? Ognuno risponda nel suo cuore: Io ho dentro di me il vento della letizia?”. “Gesù – riprende – vuole persone che hanno sperimentato che stare con Lui dona una felicità immensa, che si può rinnovare ogni giorno della vita. Un discepolo del Regno di Dio che non sia gioioso non evangelizza questo mondo, è un triste. Si diventa predicatori di Gesù non affinando le armi della retorica, ma custodendo negli occhi il luccichio della vera felicità”.

Fonte: Sir
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