Catechesi: un annuncio da rischiare insieme
All'assemblea dei catechisti lo scorso 10 marzo il Vescovo ha consegnato il progetto diocesano "Sicar"

Sollecitato dalle riflessioni del magistero, dalla ricerca condivisa nella Commissione regionale e infine dalle recenti relazioni della Visita pastorale, dopo quindici anni di sperimentazione, l’Ufficio per l’Annuncio e la Catechesi si è sentito chiamare a fare il punto sugli “Itinerari di Iniziazione cristiana” e a restituire alla Diocesi una ricca e preziosa esperienza pastorale. L’obiettivo che è ora necessario perseguire è coinvolgere adeguatamente tutte le parrocchie in un rinnovamento “reale e corale” della catechesi dell’Iniziazione cristiana. In questo processo, auspicato anche dai consigli diocesani, un passaggio decisivo verrà segnato dall’Assemblea generale dei catechisti, in agenda il 10 marzo, con la consegna da parte del vescovo Gianfranco Agostino Gardin del Progetto catechistico diocesano.
La proposta sperimentata in questi anni è nata dalla sapiente intuizione del mio predecessore, don Gerardo Giacometti, e dalla spiccata creatività e competenza della dott. Francesca Negro, instancabile collaboratrice dell’Ufficio diocesano. La regia ha ricevuto il fondamentale contributo di catechisti e presbiteri direttamente impegnati nella catechesi, e di teologi, catecheti, pedagogisti, grazie ai quali è stato possibile realizzare il necessario confronto. Dal coinvolgimento sinergico di tante persone è maturato uno strumento pastorale che già in fase sperimentale ha ricevuto ampio apprezzamento dentro e fuori Diocesi.
La consegna del progetto non comporta un mero impegno esecutivo da parte delle parrocchie, piuttosto un compito di assunzione e di ritraduzione del Progetto nella propria realtà pastorale. Il numero 200 del Documento Base scrive riguardo la nascita di nuovi catechismi: «prima sono i catechisti e poi i catechismi; anzi, prima ancora sono le comunità ecclesiali», per analogia si rende chiaro che i primi destinatari del Progetto invitati a soddisfarne l’accoglienza e la mediazione sono gli organismi rappresentativi e di partecipazione delle nostre parrocchie. In altre parole, è importante che il Progetto Sicar non sia messo in mano solo ai catechisti ma a tutti i membri della Comunità ecclesiale, perché siano resi partecipi dei suoi principi ispiratori: L’Iniziazione cristiana non è infatti un “settore” della pastorale ma un tratto identitario che appartiene alla Comunità, a tutta la Comunità.
Una mentalità, non un modello rigido
In questo tempo di «conversione missionaria» della pastorale siamo consapevoli che non è possibile concepire modelli assoluti ma – al contrario – forme più leggere, flessibili, disponibili al cambiamento. Una ricetta perfetta, a cui spesso aspira chi per nostalgia guarda facilmente al passato, non esiste. Il Progetto Sicar viene proposto come una “piattaforma condivisa” dove tutti, laici e presbiteri, sono impegnati a leggere gli appelli delle famiglie e dei ragazzi per discernere ciò che può favorire un rinnovato e gioioso primo annuncio della fede. Si tratta di orientare ad un cambio di mentalità per spostare l’asse di riferimento dalle conoscenze ordinate dei contenuti della fede all’accompagnamento all’incontro vivo con il Risorto, dove anche i contenuti tornano ad avere pertinenza.
Circa cinquantamila bambini e ragazzi con le loro famiglie nella Diocesi sono coinvolti nell’avventura della fede: è una eredità che ha un peso ma risulta in modo chiaro oggi anche come possibilità di annuncio. La storia educativa della nostra Diocesi annovera santi pastori e catechisti che nel loro ruolo chiave per la vita della Chiesa (pensiamo solo a Pio X) o nel servizio più nascosto nelle realtà parrocchiali (ogni Comunità conosce verso chi è debitrice) hanno consegnato a tutti noi l’impegno a far vivere il Vangelo nella verità di parole e di esperienze che hanno da sempre legato insieme adulti e piccoli. Sotto il loro patrocinio vogliamo rischiare il cambiamento, incoraggiati dall’invito di papa Francesco ad essere audaci e creativi.
(*direttore dell’ufficio per l’Annuncio e la Catechesi)
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