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Dialogo islamo-cattolico, a Lampedusa la Giornata internazionale

Organizzata dall’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso (Unedi) della Conferenza episcopale, in collaborazione con una pluralità di associazioni e organismi dell’Islam in Italia, per proseguire un cammino iniziato nel 2019 alla Moschea di Roma

Parole chiave: cattolicesimo (2), lampedusa (14), dialogo (98), islam (101)
Dialogo islamo-cattolico, a Lampedusa la Giornata internazionale

“Ora portiamo nelle nostre comunità l’esperienza che abbiamo vissuto per proseguire il cammino di dialogo nell’accoglienza per la fratellanza universale”: con queste parole mons. Gian Franco Saba, arcivescovo di Sassari, membro della Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana, si è rivolto alla delegazione cattolica che ha preso parte alla Giornata nazionale di dialogo islamo-cattolico che si è svolta a Lampedusa, sabato 25 giugno.

La Giornata è stata organizzata dall’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso (Unedi) della Conferenza episcopale, in collaborazione con una pluralità di associazioni e organismi dell’Islam in Italia, per proseguire un cammino iniziato nel 2019 alla Moschea di Roma. In quella occasione, proprio per favorire la recezione del documento sulla fratellanza umana, firmato, ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, da papa Francesco e dall’imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib, venne deciso un percorso in cinque tappe  tematiche così da rafforzare il dialogo tra cristiani e musulmani in Italia; questo percorso, che ha dovuto fare i conti con la pandemia, ha tenuto la sua prima tappa a Loppiano, il 26 giugno 2021, con una riflessione sul creato. La Giornata di Lampedusa, dedicata alla cittadinanza condivisa, si inserisce in questo percorso che tiene conto delle tante esperienze di dialogo che hanno animato le comunità in questi ultimi anni; i partecipanti sono stati invitati a vivere questa Giornata su una «stessa barca», partendo dal porto di Trapani nel pomeriggio di venerdì 24 per farvi ritorno sabato mattina, dopo aver passato l’intera giornata di sabato a Lampedusa: per questo si è scelto di intitolare questa giornata Sulla stessa barca, proprio per porre l’accento sul fatto che cristiani e musulmani sono chiamati a dialogare a partire dalla condivisione delle esperienze personali, come ha ricordato don Giuliano Savina, direttore dell’Unedi. A Lampedusa i partecipanti hanno sostato alla Porta d’Europa o d’Africa, a seconda della prospettiva, alla chiesa di San Gerlando e al santuario della Madonna di Porto Salvo, accompagnati da mons. Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, la cui diocesi comprende anche l’isola di Lampedusa.

Ogni sosta è stata animata da una riflessione, sotto forma di pièce teatrale, sulla figura del profeta Giona, così come viene presentata dalla Bibbia e dal Corano, attingendo anche alle tradizioni cristiane e islamiche che hanno riletto Giona in una prospettiva mediterranea; ben presente nella vicenda di Giona, come in tante testimonianze nella giornata, è stata la questione dell’accoglienza dell’altro, soprattutto di coloro che cercano una speranza per il domani nel viaggio verso l’Europa. La riflessione su Giona ha arricchito i lavori che hanno compreso due relazioni, una di un musulmano e una di un cattolico, sulla cittadinanza, mostrando come la sua definizione sia fondamentale per la società e quale contributo possa offrire il dialogo interreligioso, e i nove gruppi di lavoro, ai quali era stato chiesto di formulare delle proposte per ulteriori approfondimenti in ambito locale sulla dimensione del dialogo. Sulla «barca», dove cristiani e musulmani hanno pregato, in luoghi diversi, secondo la tradizione che si è venuta consolidando in questi anni,  si è anche ricordato Charles de Foucauld: la presentazione di un recente libro sul religioso è stata l’occasione per una riflessione sullo stile del dialogo, non solo in Italia, ma soprattutto là dove i cristiani sono una minoranza, pur con una presenza plurisecolare alle spalle; mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, delegato episcopale dei vescovi siciliani per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha definito l’esperienza di Charles de Foucauld  una fonte preziosa per una sempre migliore conoscenza delle Chiese cristiane in Nord Africa, con le quali condividere le gioie, le speranze e le fatiche del dialogo per contribuire alla costruzione di una società, fondata sui valori umani. Al termine dell’incontro don Savina ha annunciato che la prossima tappa si svolgerà a Torino, nel giugno del 2023, per affrontare il tema della libertà religiosa nel dialogo islamo-cattolico.

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