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Fedeli alla celebrazione alle Cendrole: per fede e per fare un'esperienza di chiesa

Seimila persone hanno preso parte alla grande celebrazione presideuta dal card. Parolin, nel centenario della morte di Pio X. In 1.500 hanno voluto arrivare al santuario a piedi, partendo dalla chiesa di Riese. Con motivazioni diverse, ma accomunati dalla fede e dalla devozione al papa santo

Fedeli alla celebrazione alle Cendrole: per fede e per fare un'esperienza di chiesa

Alla fine un caldo sole ha vinto le nuvole e la pioggia che per tutta la mattinata e fino al pomeriggio aveva imperversato; così la processione dalla chiesa di Riese Pio X verso la Madonna delle Cendrole con la statua del papa santo è partita. Poche chiacchiere, un clima di raccoglimento e di preghiera per le 1.500 persone che alle 18.30 si sono incamminate dalla chiesa parrocchiale e, lungo la via percorsa tante volte da Giuseppe Sarto, hanno proseguito fino al Santuario mariano. E’ stato l’inizio della straordinaria serata dedicata al centenario della morte, il dies natalis, di papa Pio X, “un pastore secondo il cuore di Dio”, come l’ha definito il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di papa Francesco, durante la Celebrazione eucaristica sul prato del santuario.
Alla processione, guidata da mons. Lucio Bonora, tante famiglie, giovani, mamme con il passeggino, coppie di mezza età. Alla finestra alcuni anziani si uniscono alla preghiera di questo fiume di gente composta e orante. Un ragazzo marocchino si ferma e scende dalla bicicletta osservando la processione finché passa, in segno di rispetto.
“Percorrere le strade del paese con l’immagine di Pio X tra memoria e preghiera - è stato letto all’inizio - deve essere un segno di quel cammino di santità che Giuseppe Sarto ha fatto a partire dalla sua famiglia e dalla sua parrocchia, conducendolo ad essere il pastore buono lungo le strade che il Signore gli ha indicato”. Ciascuno ha un suo motivo per essere lì: chi per fede, chi per vivere una esperienza di chiesa, chi perché coinvolto nell’ingente macchina organizzativa, chi anche solo per assistere ad un “evento”, in fondo arriva il Segretario di Stato.
“Siamo proprio in tanti oggi - commentano Francesca e Gino di Riese -. Questa commemorazione è importante perché ci aiuta a fare memoria dell’esperienza di questo papa e perché ha permesso di ritrovarci tanto numerosi; speriamo che la forza che tutti respiriamo in questo momento possa continuare”. “Ci siamo sposati alle Cendrole, siamo devoti a Pio X e legati al Santuario - spiega una coppia di anziani mentre la processione rallenta in prossimità del cimitero -. Non potevamo mancare”. Molti sono coloro che hanno ricevuto una grazia dopo aver pregato in questi luoghi il santo di Riese. “Questo papa è nostro, figlio delle nostre terre - fa loro eco Giovanni -. Lo conosciamo grazie alle numerose iniziative realizzate anche nelle parrocchie che ci hanno permesso di arrivare un po’ più consapevoli alla celebrazione del centenario della morte; lo sentiamo vicino, insomma”.
“Sono venuto soprattutto perché questo mi è sembrato proprio un avvenimento particolare per la nostra chiesa. So che è importante, hanno sospeso le messe nei nostri paesi per permettere una maggiore partecipazione”. Una volta giunti sul prato davanti al Santuario i fedeli prendono posto sulle sedie. Tremilacinquecento ne sono state preparate, ma molti dovranno arrangiarsi stando in piedi o con seggioline da campeggio. L’emozione è palpabile, la sensazione è di partecipare ad un momento eccezionale, il silenzio si fa preghiera, ascolto, canto.

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