"L'umanità ha bisogno di voi": diario del quinto giorno di Gmg Treviso.
Anche oggi una giornata impegnativa: i giovani trevigiani hanno vissuto al mattino la catechesi sul tema del perdono e al pomeriggio la via Crucis insieme a Papa Francesco a Blonia.

Finalmente il sole ieri, venerdì, a Cracovia! Dopo giorni di pioggia, la luce del sole rasserena gli animi di tutti i giovani di Treviso, che si apprestano a vivere un'altra giornata, dirigendosi di prima mattina nei luoghi delle catechesi. "Le catechesi rappresentano sempre un'occasione per riflettere su temi che popolano la quotidianità", raccontano i giovani trevigiani, "e sono un momento di stacco dall'esperienza travolgente che stiamo vivendo, un modo per fermarsi, pensare e ascoltare".
La catechesi di questa mattina, a Golcza, ha rappresentato un momento di condivisione sul tema del perdono. "Ci sono stati proposti tre verbi: vedere, avere compassione, prendersi cura. Vedere nel senso più profondo del termine e cioè guardare e lasciarsi guardare, imparare a sostare, dedicare del tempo a ciò che ci passa davanti e che talvolta non suscita in noi nemmeno un'emozione. Avere compassione e cioè soffrire insieme, lasciare che l'altro entri in me, senza pretendere di essere maestri. Prendersi cura e accompagnare chi ci è vicino in una Chiesa dove non si è soli!" scrive Monica, interrogandosi sul senso della catechesi vissuta. L'intervento del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia è stato particolarmente toccante per alcuni giovani. Daniele racconta: "Il patriarca ha detto una frase molto bella, cioè che il perdono non è sinonimo di fragilità". Quante volte, per orgoglio, l'uomo non riesce a perdonare, neanche un piccolo torto? Quante volte ci si lega al dito avvenimenti che hanno ferito, ma che, riguardandoli bene, non hanno così tanta importanza? Quante volte è preferibile la vendetta rispetto al perdono?
Eppure, testimonia Mons. Roberto Filippini, Vescovo di Pescia: "Il perdono ci fa bene perché ci toglie il veleno della rabbia. Perdoniamo prima di tutto per essere gioiosi anche se l'altro potrebbe non accettare il nostro perdono. Questa è la strada che ci ha insegnato Gesù Cristo".
I giovani trevigiani, nel pomeriggio, hanno incontrato papa Francesco, tornato dalla visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, che a Blonia ha esordito così:«Dov'è Dio, se nel mondo c’è il male, se ci sono uomini affamati, assetati, senzatetto, profughi, rifugiati? Dov'è Dio, quando persone innocenti muoiono a causa della violenza, del terrorismo, delle guerre? Dov'è Dio, quando malattie spietate rompono legami di vita e di affetto? O quando i bambini vengono sfruttati, umiliati, e anch'essi soffrono a causa di gravi patologie? Dov'è Dio, di fronte all'inquietudine dei dubbiosi e degli afflitti nell'anima? Esistono domande per le quali non ci sono risposte umane. Possiamo solo guardare a Gesù, e domandare a Lui. E la risposta di Gesù è questa: “Dio è in loro”, Gesù è in loro, soffre in loro, profondamente identificato con ciascuno. Egli è così unito ad essi, quasi da formare “un solo corpo”». Parole forti e profonde, che rimbombano nella distesa infinita e silenziosa di giovani a Blonia. Luca si interroga:" Le parole del papa mi hanno fatto riflettere molto...tante volte mi chiedo dove sia Dio, di fronte a tutto quello che succede, e molte volte mi arrabbio perché, ingenuamente, vorrei che risolvesse tutti i mali del mondo. Invece Dio è proprio dentro chi soffre, dentro chi sta male, perché Dio per primo ha sofferto per noi, per darci la vita". Beatrice invece è emozionata per ciò che ha vissuto:"Ritrovarmi circondata da 500 mila ragazzi che con me pregavano per quella croce che tanto ha sofferto e soffre ogni giorno di fronte al male, mi ha lasciata senza parole. Come vorrei che tutti quelli che sono rimasti a casa fossero qui! Come vorrei che si accorgessero della potenza della fede, come me ne sto rendendo conto io ora!"
I giovani di Treviso, dopo la via Crucis, ritornano ai propri alloggi, per passare la serata in semplicità e compagnia, ricchi nel cuore di un'esperienza che risulta essere sempre più esaustiva e consapevoli che, come più volte ha detto Papa Francesco,"l'umanità ha bisogno di voi"!
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