Missione: una vocazione giovane
Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti! Così inizia quest’anno papa Francesco il suo Messaggio in occasione della Giornata missionaria mondiale. L’attenzione ai giovani, del resto, è inevitabile, considerata anche la felice coincidenza del prossimo Sinodo dei giovani. Ci diamo appuntamento anche quest’anno alla prossima Veglia missionaria che sarà il 20 ottobre in cattedrale.

Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti! Così inizia quest’anno papa Francesco il suo Messaggio in occasione della Giornata missionaria mondiale. L’attenzione ai giovani, del resto, è inevitabile, considerata anche la felice coincidenza del prossimo Sinodo dei giovani. Come sappiamo, infatti, il Sinodo si celebrerà proprio durante il mese che tradizionalmente la Chiesa dedica alla riflessione e preghiera sulla sua vita missionaria. Tale Sinodo aiuterà la Chiesa nella riflessione su “i giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Papa Francesco allora, nel suo messaggio per la Giornata, invita tutti, anche i giovani, a riscoprire la propria vocazione missionaria. Sappiamo che la Chiesa è il popolo di Dio pellegrino nel mondo e che per sua natura è missionario (Decreto conciliare Ad Gentes, 2); è un popolo di discepoli-missionari di Gesù che, come battezzati, si “identificano” con la missione. Nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, Francesco usa l’espressione “Io sono una missione in questa terra” (EG 273) e lo ripete con forza anche a tutti i nostri giovani.
La Chiesa non può dimenticare i giovani che sono membra vive della comunità cristiana: insieme, insieme ai giovani possiamo annunciare il Vangelo. Più volte (e lo fa anche nel messaggio per la giornata mondiale) il Santo Padre ci ricorda anche alcune caratteristiche che delineano la testimonianza, al dialogo con le culture, l’inculturazione della fede, l’unità nella pluriformità etc. Nel Messaggio “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”, si sottolinea maggiormente l’importanza oggi della testimonianza, di come “la Chiesa cresce non per proselitismo, ma per attrazione” (EG 14.131). Tutto questo ci interroga. Siamo missione su questa terra e lo siamo insieme, tutti, adulti e giovani; e lo siamo a partire da quel dinamismo attrazione-invio che ha a che fare con il cuore di ogni uomo e donna. Attratti e inviati dall’amore di Gesù che ci precede (1Gv 4,10), ma attratti e inviati anche dalla Chiesa che annuncia l’amore gratuitamente ricevuto (Mt 10,8; At 3,6). È interessante, allora, vivere la missione come un processo connaturale al nostro essere cristiani che ci riporta a contemplare l’Amore di Gesù per noi e ci porta poi a vivere nelle nostre relazioni fraterne, comunitarie lo stesso amore ricevuto. Tutto questo è un dono, frutto della presenza dello Spirito in noi e nelle nostre comunità, un dono da chiedere, da coltivare, discernere. Di questo erano ben coscienti anche le comunità cristiane degli Atti degli Apostoli (2,46-47) che riconoscono proprio nello stare insieme fraternamente la presenza dello Spirito che attrae, chiama altri, convoca, unisce nella stessa fede. Come sono belle le nostre piccole comunità, piccoli gruppi… quando riscoprono il valore di questa condivisione fraterna, la bellezza del condividere il pane nelle nostre case, dell’interessarci l’uno dell’altro, quando sono attente a chi soffre o, come dice Francesco, ai volti sfigurati di tanti fratelli e sorelle; oppure, com’è attraente quella comunità dove è possibile vivere il perdono, l’ascolto, la comunione… L’amore ha la forza di attrarre, smuovere i cuori (2 Cor 5,14). La dimensione missionaria di ogni cristiano (e dell’intero popolo di Dio) ci spinge a uscire da noi stessi per accogliere, amare, donarsi. L’annuncio avviene dunque per il “contagio” dell’amore e questo esige cuori aperti, dilatati dall’amore. Francesco ci ricorda che all’amore non è possibile porre limiti: forte come la morte è l’amore (cfr Ct 8,6). Su questi percorsi il Papa invita giovani e adulti a incontrarsi sapendo che lo Spirito di Gesù tocca i cuori di tutti, li rinnova, ci rende testimoni dell’amore.
Ci diamo appuntamento anche quest’anno alla prossima Veglia missionaria che sarà il 20 ottobre in cattedrale. Lo faremo con la presenza di tanti giovani e adulti. Anche invitare e accompagnare i giovani a questo appuntamento è un piccolo gesto di amore che come comunità cristiane possiamo vivere. Insieme ci aiuteremo a meditare sull’Amore di Gesù per ciascuno di noi, invocheremo lo Spirito dell’Amore perché riscaldi i nostri cuori e ci faccia sentire tutta la bellezza della vocazione di amici-discepoli-missionari di Gesù. Pregheremo per tutti i nostri missionari lontani, ma anche vogliamo ritrovarci come Chiesa che invita e invia alla missione. Sì, invieremo uomini e donne, laici e consacrati, a donare gratuitamente quello che a loro volta hanno ricevuto; con loro anche noi saremo inviati agli “estremi confini e periferie della terra”.
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