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Una Parola da far risuonare - II domenica di Avvento (anno C)

L’impegno del Battista e di tutti gli annunciatori

Quando si apre Sacra Scrittura è necessario aprire anche un libro di storia e un atlante geografico. Nel brano evangelico di questa domenica l’evangelista Luca ce lo fa intendere mettendo in scena sette personaggi storici e i loro relativi luoghi di azione. Tutto questo non per sfoggio di cultura, bensì per ricordarci che il Vangelo, è la “gioiosa notizia” di un Dio che è venuto ad abitare in mezzo a noi in un tempo e in uno luogo preciso, ed è sempre nel tempo e nel luogo in cui viviamo che Lui viene a visitarci.

Non è possibile nessun incontro con Dio astraendoci dalla storia o dal luogo in cui ci troviamo a vivere. Perché ciò avvenga non si deve pensare che quella storia debba essere edificante e quel luogo rinomato. I sette personaggi di cui Luca fa menzione, i potenti di turno, li troveremo tutti coinvolti in vario modo nella Passione di Cristo. Se poi pensiamo ai luoghi della vicenda di Gesù di Nazareth, tutto accade in una turbolenta nazione alla periferia dell’Impero.

Uomini e donne dell’essenziale

Così è anche per noi che viviamo situazioni non sempre facili o felici. Ma è lì che il Signore ci dà quotidianamente appuntamento; con una preferenza, però, quella per i luoghi desertici. È da lì che Dio suscita gli annunciatori dei cambiamenti della storia.  Sono uomini e donne che, come il Battista, hanno lasciato le scenografie attraenti dei palazzi del potere civile e religioso. Hanno imparato ad abitare anzitutto il deserto della loro condizione umana. Talora è proprio mentre percorrono, nella loro vita, quella “regione del Giordano”, che è la zona più bassa della superfice terrestre fino a 400 metri sotto il livello del mare, che il Signore li raggiunge con la sua Parola. E’, infatti, dentro “le zone più basse e oscure” di tante storie umane di dolore e fragilità che si preparano le grandi mutazioni della storia.

Sono uomini e donne che hanno saputo andare all’essenziale. Erano poveri di cultura, di salute, di mezzi materiali…ma ricchi di sapienza. Avevano occhi per vedere al di là delle cose. Conoscevano ciò da cui nulla li avrebbe mai essere separati: l’amore di Colui che tutti ama in modo immeritato e infinito.

Umili servi della Parola

Non sempre sono persone che attirano l’attenzione o fanno parlare di sé. Puoi incontrarle casualmente, ma ne esci toccato in profondità. Ti fanno capire quali sono, nella vita, “i burroni da riempire, i colli da abbassare e le vie tortuose da raddrizzare”. Talora è per la loro parola, precisa come un bisturi, tal altra è per la loro stessa presenza, che avverti d’essere chiamato a conversione.

Accadde così ad Edith Stein, studiosa di filosofia, non credente. In visita turistica al duomo di Francoforte rimase colpita nel vedere una popolana con la borsa della spesa, entrare in chiesa e soffermarsi in una breve preghiera. Dirà la futura santa Teresa Benedetta della Croce: “Fu per me qualcosa di completamente nuovo…Una persona era entrata nella chiesa deserta come se si recasse ad un intimo colloquio”. Fu la scintilla di un fuoco di fede che di lì a poco si sarebbe accesso in quella cercatrice di verità.

Questi uomini e donne sono solamente una “voce”, non la “Parola”. È Dio che parla attraverso di loro, e capita che loro stessi a volte non se ne rendano conto.  La comunità cristiana ricorda Bonhoeffer “non manca di personalità brillanti, ma di umili e fedeli servitori di Gesù e di dei fratelli”.

Una salvezza per tutti

La Parola che il Battista fa risuonare dal luogo solitario e lontano dove si trova, supera però ogni distanza di spazio e di tempo. Raggiunge ogni uomo, e oggi raggiunge ciascuno di noi, perché quella “la salvezza di Dio” che annuncia, è ciò che tutti attendiamo. La “salvezza” non è un ideale, ma una persona. Solo una presenza d’amore può strapparci dalla paura di una vita di cui abbiamo smarrito il senso. Lui verrà! E se ci pare di non riuscire a raddrizzare la nostra vita storta e contorta, non temiamo, perché Lui viene anche attraverso le nostre povere vite storte e contorte.

Immagine: Alessandro Allori "Predica del Battista" - 164 - Olio su rame - Gallerie degli Uffizi

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