Vivete la gioia del Vangelo per generare speranza nel mondo: l'augurio del Papa ai giovani salesiani riuniti a Torino
Oltre 7mila persone riunite questa mattina al Colle don Bosco con il Rettor Maggiore per la messa conclusiva delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco, il santo dei giovani. All'Angelus il saluto del Papa

A conclusione della settimana dedicata all’incontro dei giovani salesiani di tutto il mondo (5000 giovani da 54 paesi differenti), questa mattina al Colle Don Bosco, si è svolta la celebrazione del Bicentenario della nascita di Don Giovanni Bosco. Nel piazzale antistante la Basilica, gremito di oltre 7.000 fedeli, il Rettor Maggiore, Don Á.F. Artime, decimo successore di Don Bosco, ha solennemente celebrato l'Eucarestia, ricordando l’eredità che il Santo dei giovani ha lasciato a tutta la Famiglia Salesiana. "Tante volte in quest’anno abbiamo ricordato in tutto il mondo che il carisma salesiano è un dono che Dio, attraverso Don Bosco, ha fatto alla Chiesa e al mondo. Si è formato nel tempo, fin da quando stava seduto sulle ginocchia di Mamma Margherita, poi con l’amicizia di buoni maestri di vita e, in particolar modo, nella vita quotidiana in mezzo ai giovani. Oggi ci troviamo qui - ha detto don Artime - come Famiglia di Don Bosco, Famiglia Salesiana, accompagnati da tante autorità civili ed ecclesiastiche, amici di Don Bosco, e giovani del mondo per ringraziare il Signore per quest’anno che abbiamo vissuto, per tutta la grazia che ci ha dato, e per la vita che si rinnova e porta frutto come dono di questo Bicentenario, nei quattro punti cardinali della terra".
"Questo Bicentenario che celebriamo oggi - ha aggiunto - ha voluto essere per tutti noi, e in particolar modo per il mondo salesiano, una preziosa occasione che ci è stata offerta per guardare al passato con gratitudine, al presente con speranza, e per sognare il futuro di missione evangelizzatrice e educativa della nostra Famiglia Salesiana con forza e novità evangelica, con coraggio e sguardo profetico, lasciandoci guidare dallo Spirito che sempre ci sarà accanto nella ricerca di Dio e ci spinge ad essere, in primo luogo Evangelizzatori, annunciatori del Regno e di Gesù Cristo. Il Santo Padre ci dice nella sua lettera che “Don Bosco ci insegna, prima di tutto, a non stare a guardare, ma a schierarci in prima linea, per offrire ai giovani un’esperienza educativa integrale che, solidamente basata sulla dimensione religiosa, coinvolga la mente, gli affetti, tutta la persona, sempre considerata come creata ed amata da Dio”.
"Siamo eredi di un grande uomo, un vero figlio del suo tempo e un vero tessitore della storia, un uomo straordinario, ma umile e in mezzo agli ultimi, che ispirato alla bontà e allo zelo di San Francesco di Sales, ha dato origine a un vasto movimento di persone sempre in cammino, messi in moto, dalla periferia di Torino alle diverse periferie esistenziali e geografiche (come quella della fine del mondo nella Terra del Fuoco e nella Patagonia del suo tempo). Siamo eredi di un’eredità che viene sviluppata, trasmessa e fecondata con le proprie opzioni di vita e la donazione piena di noi stessi per farla feconda e ancora più ricca. Ciò si concretizza nell’importante sfida che ci lascia il Santo Padre: “Come Famiglia Salesiana siete chiamati a ravvivare la creatività carismatica dentro ed oltre le vostre istituzioni educative, mettendovi con dedizione apostolica sui sentieri dei giovani, in particolare quelli delle periferie"."Siamo eredi con una grande responsabilità sulle spalle - ha concluso Artime -, ma soprattutto con un irradiante fuoco nel profondo del cuore: la nostra passione per vivere, come il Santo Padre ha voluto mettere come titolo della sua lettera: Come Don Bosco, con i giovani e per i giovani".Alla funzione hanno partecipato tutti i membri della Famiglia Salesiana, l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia e diverse autorità locali. Al termine della Santa Messa, i fedeli presenti hanno potuto ascoltare la recita dell’Angelus del Santo Padre, in cui Papa Francesco ha salutato i giovani del Movimento Giovanile Salesiano riuniti nei luoghi del Santo per celebrare Don Bosco, incoraggiandoli a vivere nel quotidiano la gioia del Vangelo per generare speranza nel mondo.
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