Itinerario tra i poemi cavallereschi di Cinque e Seicento della Biblioteca Comunale di Treviso
Allestita nelle sale temporanee del Museo Bailo, l’esposizione, dall'8 luglio al 3 settembre 2017, propone una suggestiva selezione di pregiati volumi di argomento epico-cavalleresco pubblicati tra Cinque e Seicento. Inaugurazione venerdì 7 luglio 2017 alle ore 18.00.

Allestita nelle sale temporanee del Museo Bailo, l’esposizione propone una suggestiva selezione di pregiati volumi di argomento epico-cavalleresco pubblicati tra Cinque e Seicento. Sono tutti di proprietà della Biblioteca Comunale di Treviso, che offre così un saggio dei suoi ricchissimi fondi storici: possiede infatti oltre 8000 edizioni del solo Cinquecento.
È fresca la ricorrenza dei 500 anni trascorsi dalla prima edizione dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto e anche Treviso vuol rendere omaggio a un capolavoro e a un genere di fondamentale importanza per la storia della letteratura italiana, opera che ha segnato l'immaginario di tutti i tempi.
Un itinerario inedito conduce il visitatore all'incontro con alcune tra le più celebri pagine dei poemi cavallereschi, ma anche alla scoperta di episodi e testi minori, molto diffusi nel Rinascimento. I volumi esposti permettono di osservare molteplici aspetti della confezione editoriale e in particolare il corredo iconografico, che assume la massima rilevanza in alcune stupende edizioni della Gerusalemme liberata.
L’allestimento si articola in tre ambienti. La prima sala è dedicata all¹Ariosto, dove campeggia la prima edizione a stampa (1516) del capolavoro del poeta. In tutto il mondo ne esistono solo 12 esemplari.
Seguono altre edizioni cinquecentesche stampate a Venezia, famose per il ricco apparato illustrativo. Il successo dell'opera fu tale che se ne ricavarono immediatamente traduzioni, rifacimenti dialettali, adattamenti e continuazioni, che si possono ammirare nell'esposizione.
Nella sala attigua è protagonista la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, con l¹edizione pirata del Goffredo, stampata nel 1580 a Venezia senza l’autorizzazione dell’autore, e le due edizioni genovesi di Giuseppe Pavoni (1615 e 1617), corredate dalle tavole di Bernardo Castello, appassionato lettore del Tasso e suo primo illustratore. Spicca poi per raffinatezza l’edizione parigina del 1644, posseduta nella rara veste tipografica con doppia serie di calcografie a piena pagina. Canto dopo canto, le illustrazioni ci conducono dinanzi ad accampamenti militari, città assediate, paladini a duello, eroine al cospetto di eroi.
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