Editoriali

La magistratura sarà chiamata a far luce sulla triste vicenda, quando verranno depositate le annunciate denunce, e anche la Diocesi ha avviato doverose e rigorose indagini, previste per simili accuse, per far emergere la verità dei fatti, in sintonia con il richiamo di papa Francesco di rispettare sempre le persone più fragili e deboli.Desideriamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ai due sacerdoti la cui onorabilità è stata così attaccata. Sono persone che godono di grande stima e autorevolezza in diocesi e nelle parrocchie dove svolgono il ministero, sia per la loro personale caratura, sia per i ruoli di fiducia che hanno ricoperto in tanti anni: eloquente in tal senso è la testimonianza sottoscritta­ da molti preti e laici ex seminaristi, che riportiamo nel giornale. Speriamo solo che si faccia presto chiarezza e i due sacerdoti vengano liberati da questo incubo piombato in modo così violento e improvviso sulle loro vite.

Da qualche anno, e non solo in Italia, si discute molto della crisi, ormai endemica, della democrazia rappresentativa a motivo, soprattutto, dei partiti che, chiusi sempre più negli affari e nelle beghe di Palazzo, sono distanti dai cittadini che dovrebbero, invece, non solo rappresentare, ma anche coinvolgere e ascoltare. Va riconosciuto, comunque, che il consenso che riescono a raccogliere i vari movimenti, autonomi dai tradizionali partiti, mette in evidenza il desiderio e il bisogno dei cittadini di sentirsi effettivamente inclusi in una democrazia compiuta, rappresentativa e partecipativa, capace di valorizzare i corpi intermedi e rispettare il principio di sussidiarietà.

Ogni anno ritorna la polemica sull’allestimento o meno del presepe nelle scuole. Ultima, in ordine di tempo, quella legata alla scuola primaria di Zerman, con l’intromissione a gamba tesa della politica. I simboli della fede si difendono anzitutto vivendo ciò che rappresentano, come ci ricorda papa Francesco nella sua bella lettera apostolica dedicata al presepe.

L’Avvento, oltre ad avere una dimensione spirituale, essenziale per il cammino di conversione del credente, può anche essere colto nella sua forte valenza antropologica e culturale. Nel senso che può aiutare gli uomini di questo tempo ad essere vigilanti e ad avere a cuore il bene comune e il futuro dell’umanità; ad accorgersi di quello che accade.

Lo scrittore Erri De Luca, scrive che oggi “Le piazze sono vive, hanno come motore dei giovani che rappresentano un movimento mondiale. Il futuro è in mano a loro, la bella notizia è che lo vogliono determinare, non subire passivamente”. Forse, bisognerà prenderne atto e ripensare, anche come chiesa, ad un nuovo modello sociale e culturale di relazioni e di approccio ai valori e anche alla fede; ad un rapporto meno strumentale tra generazioni.

Di questo passo il Governo giallo rosso finirà con il cedere molto presto, forse Già nella primavera del prossimo anno, dopo che saranno digeriti i risultati, che si presumono negativi, delle elezioni regionali in Calabria (novembre – dicembre 2019) e perfino in Emilia Romagna (gennaio 2020).

Sembra che sulla scena politica e imprenditoriale i “vecchi”, che avevano passato il testimone a forze più giovani, figli, manager o “delfini” che fossero, stiano riprendendosi la scena, quasi rincorrendosi l’un l’atro. Stiamo assistendo alla carica dei “vecchietti”, al ritorno del vecchio padre che era riuscito a lanciare sul mercato mondiale la piccola azienda familiare. Non sempre, però, il vino vecchio è migliore, ma può diventarlo solo quello di una annata particolare.

Il nuovo governo giallo-rosso ha ormai ottenuto il suo via libera dal Parlamento e ora è nelle sue piene funzioni. Ci sono, però, alcuni aspetti problematici che vorremmo evidenziare di questa che alcuni commentatori definiscono una “fusione a freddo” tra due partiti da sempre antagonisti.

Oggi si usano con molta impudenza i social media. Di fronte al video muto e distaccato di un tablet o dello smartphone, molti si sentono autorizzati a scrivere tutto quello che passa loro per la testa, anche le peggiori stupidità e offese verso altri.

La religione ha bisogno di una continua purificazione da possibili deviazioni e da incrostazioni politiche e ideologiche; di non lasciarsi fagocitare dalle forze demoniache che si annidano sempre dentro ogni pretesa di assolutizzazione delle verità e dei propri apparati religiosi o politici.

Ci insegnavano anche a non gettare via alcun pezzo di pane e se da ragazzino ti rischiavi di farlo, la prima volta venivi rimproverato e la seconda ti prendevi, come minimo, un ceffone. Questa è la cultura da cui proveniamo. Sarebbe opportuno che tutti, dai governanti all’ultimo cittadino, ce ne ricordassimo bene.

Era dal 2017 che, in quel di Prato, un ragazzino appena tredicenne, frequentava a domicilio, per ripetizioni, una donna di 35 anni, sposata e già madre di un figlio. Purtroppo, l’insegnante (il suo lavoro principale, in realtà, è quello di infermiera), oltre che a far apprendere al ragazzo l’inglese, lo ha anche iniziato all’esercizio del sesso, rimanendo incinta e diventando madre di un bambino che ora ha circa 5 mesi.

Ha fatto notizia l’intervista rilasciata da Gabriel Omar Batistuta, 50 anni, ex attaccante della nazionale argentina, di Fiorentina e Roma, nella quale diceva che intende far crescere i suoi figli educandoli alla dignità del lavoro e non alla bella vita e al trovar tutto facile. E’ per questo che uno di loro, oltre che studiare, lavora come commesso in una copisteria.

Da parte di tutti noi cattolici è subentrato, in questi giorni, un grande turbamento, misto a sentimenti di stupore, incredulità e irritazione. La domanda che ci assale è sempre la stessa e ci lascia ammutoliti: come può succedere che un prete o un religioso, educatore nei seminari o insegnante o parroco che sia, abbia potuto macchiarsi di simili azioni, approfittando del ruolo pubblico che ricopriva e dell’autorità morale di cui era rivestito?

Non sentivamo certo il bisogno dell'ultimo scontro, anche perché tra Francia e Italia non sono mai venuti meno i buoni rapporti, politici e commerciali. Anche se tra Italia e Francia non sono mai mancate battute e stoccate reciproche, tutto finiva come avviene ancora oggi tra cugini e amici: sebbene qualcuno faccia di tutto per “tirarsela”, si continua però a stare bene insieme e ad aiutarsi.

Uno degli argomenti più gettonati dai nostri politologi riguarda l’opposizione che, a loro dire, non darebbe segni di vita. Tutti, come fosse una moda, ripetono come un mantra che l’unica opposizione si trova soltanto dentro la maggioranza gialloverde, per i continui litigi, veri o artificiosi che siano, che la scuotono.

Pensiamo che chi ha l’onere di governare un Paese debba avere capacità di mediazione e di smorzare i toni e, soprattutto, debba parlare poco e ancor meno irridere gli altri. Proprio come stanno facendo il premier Conte, qualche governatore regionale e molti sindaci della Lega.

Con la decisione della Regione Veneto di erogare 250 euro alle scuole che allestiscono il presepe, si è accesa anche qualche polemica. Iniziativa sarebbe in sé buona, se alla base non ci stesse l’intenzione, tutta politica, di rivendicare e difendere aspetti religiosi e culturali, minacciati da un contesto multietnico e religioso dovuto all’immigrazione e da una certa visione laica della società.

Lo slogan sbandierato da certuni, visceralmente contrari all’accoglienza di stranieri, soprattutto africani e medio orientali, “aiutiamoli a casa loro”, funziona solo come alibi per giustificare ogni chiusura e intransigenza. E difatti, la scelta di una giovane di andare ad aiutare i poveri in casa loro, in Kenya, si è trasformata nei social in caciara.

Il Contratto di governo che Di Maio e Salvini hanno sottoscritto, sommando programmi elettorali diversi con capitoli di spesa insostenibili, sta mostrando sempre più i suoi limiti. Il compromesso doveva necessariamente essere l’anima di tale Contratto. “Do tu des”: io concedo questo a te e tu dai questo a me, e così manteniamo le promesse fatte ai nostri elettorati. Purtroppo, i nodi sono venuti al pettine, com’era prevedibile.

Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica sulla santità “Gaudete et exsultate” scrive che la santità si trova con abbondanza anche oggi, non solamente quella, per così dire, raffigurata sugli altari, ma anche quella “della porta accanto”; quella di tante persone che abitano vicino a noi, che nel lavoro, nella fatica quotidiana riescono ad essere un riflesso della presenza di Dio e che costituiscono quella che Francesco chiama “la classe media della santità”.

A tre mesi dalle elezioni del 4 marzo l'impasse sulla formazione del nuovo Governo si è trasformata in conflitto istituzionale, mentre lo spread è tornato a salire. Molti i colpi di scena in una situazione pericolosa di fronte alla quale è necessario che ciascuno faccia la sua parte

Un sacerdote e la convalescenza nella Casa del clero. Bisogna sempre essere grati alla memoria del vecchio vicario generale, mons. Pietro Guarnier, che una quarantina di anni fa, con grande tenacia e determinazione, la volle e la realizzò.

Le elezioni politiche suscitano tanti interrogativi e perplessità tra i cittadini, parecchi dei quali sono indotti a disertare le urne, perché ormai nauseati dalla politica e da tante promesse non mantenute. Per molti cattolici, ancora orfani della Democrazia cristiana, si aggiunge un ulteriore problema: non riescono a trovare il partito “giusto” che li rappresenti in modo adeguato sul fronte dei valori fondamentali o dei così detti “temi caldi”.

Un laico consacrato di forte spessore spirituale che ha rappresentato per molti giovani della nostra chiesa diocesana un importante punto di riferimento. Faceva parte dell’istituto secolare “Cristo Re”, fondato dal servo di Dio Giuseppe Lazzati.

Il ’68 non può essere letto solamente come una contestazione verso tutto il sistema. E’ stato anche una stagione culturale assai feconda, che ha avviato dei processi su temi attualissimi, quali il consumismo, la partecipazione, la giustizia sociale, la libertà. Ha segnato sia in positivo che in negativo una generazione di giovani.

I dilemmi di Renzi: farsi un suo partito come Macron o provare a ricompattare il Pd? E il ritorno di Berlusconi. Ecco gli scenari dopo l'approvazione della legge elettorale e le elezioni siciliani.

L’unico risultato sicuro dell’affossamento a Montecitorio della legge elettorale denominata “Tedeschellum” è stato, per il momento, il salvataggio del pur fragile Governo Gentiloni. Probabilmente si andrà a votare nel maggio del 2018, alla scadenza naturale della legislatura.

L'adozione del sistema tedesco sembra tornare in alto mare. In ogni caso, saremmo per l’ennesima volta di fronte ad un vero pasticcio all’italiana, dettato dalla voglia si superare l’attuale stallo legislativo e andare alle urne quanto prima, possibilmente in autunno, forse già il 24 settembre.

La scissione è conseguenza della “fusione fredda” con cui è nato nel 2007, erede del progetto politico de L'Ulivo ideato da Romano Prodi, il Partito democratico, nel quale sono confluiti i Ds, la Margherita e altri raggruppamenti di centro-sinistra. La fusione però non è mai diventata “calda”, perché le principali anime del Pd non si sono mai amalgamate.