A Matteo Renzi bisogna almeno concedere l’onore delle armi. Tutti, o quasi, hanno già dimenticato che un po’ di credito gli avevano pur aperto, ritenendo che al momento fosse l’unico leader in grado di portare il Paese fuori dal pantano.
Editoriali
Comunque si voglia mettere la questione, quello del referendum è stato un voto non solo e non tanto politico, quanto piuttosto partitico: nel senso che gli elettori, in linea di massima, non si sono discostati dalle indicazioni propugnate, con determinazione e non senza veemenza, dai loro leader, tutti coalizzati contro il premier.
Questo “anno A” della liturgia sarà caratterizzato dalla lettura quasi continua del vangelo di Matteo, quello in cui viene maggiormente evidenziata l’attuazione e la realizzazione in Gesù delle attese del popolo ebreo e delle promesse di Dio
Forse, una certa formazione spirituale ricevuta, ci ha portati a ritenere la santità qualcosa di riservato a pochi eletti, capaci di percorrere sentieri impervi difficilmente praticabili da noi comuni mortali. Eppure la santità si raggiunge percorrendo qualunque via nella quale il Signore ci ha posti a vivere.
I rappresentanti eletti dal popolo in Parlamento sono chiamati ad assumersi appieno la responsabilità legislativa e poi, alla successiva tornata elettorale, sottoporsi al giudizio dei cittadini che potranno liberamente eleggere loro o altre persone che rettifichino o modifichino le leggi precedentemente approvate.
Ha destato scalpore il fatto che un sacerdote, don Alberto Bernardi, abbia lasciato la sua parrocchia, il sacro Cuore. Una vicenda che però è stata vissuta con un clamore che nessuno cercava, formulando ipotesi fantasiose. Proponiamo qui la prima parte del nostro editoriale.
Quanto è avvenuto martedì scorso in Francia, in una parrocchia della diocesi di Rouen in Normandia ad opera, a quanto sembra, di due militanti dell’Isis, segna una svolta e uno spartiacque nella guerra dichiarata dallo Stato islamico. Non dobbiamo abbassare le braccia davanti alla violenza o, come scrivono i vescovi italiani, arrenderci alle logiche di chiusura e di vendetta ma continuare invece a lavorare per una società riconciliata e aperta alla speranza.
Chiunque detenga una qualche forma di potere che comporti possibilità di ottenere e concedere privilegi e regalie dovrebbe ripetersela spesso in modo da non cedere troppo facilmente alle tentazioni delle quali, oltre tutto, non è esente nessun comune mortale.
Don Franco Marton è sempre stato un amico del nostro giornale. Tante volte ci ha manifestato la sua stima, ci incoraggiava e ci faceva, se necessario, le sue osservazioni. Lo ringraziamo con affetto e riconoscenza.
Non si può piacere a tutti, anche se si vorrebbe tanto. E a noi, lo diciamo chiaramente, anche se con qualche dispiacere, non piacciono per niente molte delle ultime “mosse” della Giunta Manildo in tema di diritti civili, convivenze, questioni etiche e dintorni.Ecco perché. Con alcune domande al Sindaco.
Renzi ha rotto gli indugi, “scaricando” la minoranza del suo partito e tenendosi stretti i voti dell’ala cattolica del Pd, di Alfano e di altri gruppi del Centrodestra. In questo modo, almeno per ora, ha potuto uscire dall’angolo in cui era finito.
Le politiche dell’Occidente verso i cosiddetti “Stati canaglia”, che rappresentano delle mine vaganti per gli equilibri mondiali, sono molto chiare. Tuttavia bisogna anche essere altrettanto chiari nel dire che i paesi militarmente più forti stabiliscono per gli altri regole che essi per primi non rispettano.
E’ evidente che accanto all’impegno delle nazioni di ridurre l’avvelenamento del pianeta mettendo dei limiti alle proprie politiche economiche ed industriali, rimane sempre vero che niente è possibile senza una modifica radicale dei nostri stili di vita consumistici e altamente inquinanti. Chi inquina siamo noi e non tanto il Comune.
Tutti, oramai, sono concordi nel riconoscere la necessità di meglio definire e tutelare i diritti individuali all’interno di una coppia, anche dello stesso sesso. Accanto a questo, però, rimane l’esigenza di evitare qualsiasi confusione tra il matrimonio e l’unione civile.
Bisogna convenire che la seconda guerra del Golfo scatenata nel 2003 con la conquista di Baghdad e l’eliminazione fisica di Saddam Hussein (volutamente e intelligentemente evitate da Bush padre con la prima guerra del 1990-1991), ha innescato una sorta di reazione a catena che i protagonisti non riescono più a controllare.
Come avviene per il crocifisso nelle aule, il presepio, simbolo di pace e di fratellanza voluto da san Francesco, ha acceso lo scontro ideologico e il buon senso è andato in soffitta. In Italia siamo fatti così: tutto serve per far caciara e buttare alle ortiche le cose più belle che connotano la nostra identità e tradizione culturale.
In edicola e nelle case con un unico editoriale comune. I direttori dei nove settimanali diocesani del Veneto scendono in campo insieme per dare voce, ancora una volta, alla drammatica situazione in cui versano le scuole pubbliche paritarie della nostra regione, dopo gli annunciati tagli della Giunta regionale.
Come era prevedibile il messaggio dei vescovi di Treviso e Vittorio Veneto sul problema dell’accoglienza dei profughi nel nostro territorio ha suscitato consensi, ma anche critiche, con i soliti luoghi comuni. Ma la lettera voleva invitare i cristiani ad un esame di coscienza.
Dopo la vittoria Zaia ha affermato che “il nostro grande risultato ci impone di dare risposte ai veneti che non amano le pastette o gli accordini”. Lo prendiamo in parola.
Guai a chi se ne infischia: si tira la zappa sui piedi. Dopo otto anni di crisi profonda che ha cambiato anche la nostra regione, con il nostro voto possiamo dire quale Veneto pensiamo per il futuro.
In occasione della investitura dei venti nuovi cardinali Francesco è andato al sodo e, senza giri di parole, ha ricordato ai nuovi porporati che “chi è chiamato nella Chiesa al servizio del governo deve avere un forte senso della giustizia
Sarà forse il Presidente che chiuderà, se mai c’è stata, la seconda Repubblica e traghetterà il Paese verso una nuova stagione. Chi temeva di morire berlusconiano, ora dovrà rassegnarsi al male minore di morire democristiano.
Tutti possono trovarsi con talebani e jihadisti in casa propria. Per questo le religioni non devono mai usare i registri dell’intolleranza, della purezza identitaria, della difesa ad ogni costo e in qualunque modo dei valori in cui credono, dell’impedire fisicamente l’esercizio della libertà altrui. Al tempo stesso, la libertà di stampa non può mai essere ritenuta un diritto assoluto, perché deve sempre misurarsi con il rispetto per i valori e i sentimenti degli altri, soprattutto verso i simboli religiosi.
Nessun si aspettava la caduta delle anacronistiche barriere tra Stati Uniti e Cuba. In tutta questa vicenda Castro e Obama hanno pubblicamente riconosciuto che Papa Francesco ha avuto un ruolo determinante. E stavolta nessuno ha osato accusare la chiesa di ingerenza negli affari interni di altri paesi o di aver svolto un ruolo politico che esulava dalla sua missione spirituale.
La trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero sta turbando gli animi di tanti cattolici anche dalle nostre parti. L’impressione è che, più che di sostanza, si tratti di un pallino ideologico di qualcuno che vuole bruciare i tempi su cose assai delicate e sulle quali dovrebbe semmai legiferare il Parlamento, oppure di una questione strettamente politica, che serve a qualche sindaco per tenere in piedi la composita maggioranza che lo sostiene
Editoriale comune dei direttori dei settimanali diocesani del Veneto sull'emergenza delle scuole d'infanzia paritarie. Nonostante le buone notizie che arrivano dalla Regione, i direttori sottolineano che “non è più possibile continuare così. Non è dignitoso. Non è rispettoso delle 90mila famiglie venete che mandano i propri figli alle scuole paritarie"
In questo 2014 non siamo certo rimasti senza la salutare provocazione dei santi. Ben tre Papi sono stati elevati all’onore degli altari. Abbiamo corso un po’ il rischio di dare l’idea che la santità sia un bene che appartiene ai papi, ai vescovi e alle persone consacrati.
Purtroppo è stato colto dall’opinione pubblica solamente dentro l’angusta problematica, seppur vera e seria, della comunione ai divorziati, dei conviventi e del riconoscimento alle coppie omosessuali. Della famiglia e del matrimonio, che pur era il tema di questo Sinodo e che ha trovato ampia risonanza nei dibattiti in aula e nella “Relatio” finale, non si è sentito parlare molto.
E’ sempre difficile e a volte ambiguo mettere a confronto situazioni che sono radicalmente diverse: l’uccisione di un animale è altra cosa rispetto a quella di una persona. Confesso, però, che di fronte a certi titoli di giornali ridondanti di lacrime per la morte della più famosa orsa d’Italia, anch’io sono andato con il pensiero alle tre suore così barbaramente uccise.
La Mogherini, diversamente da quanto sostengono i suoi detrattori, non ultimo il prestigioso quotidiano “Le Monde”, ha una buona esperienza internazionale. Il problema è che, purtroppo, l’Europa non ha mai prodotto una sua politica estera chiara e incisiva.
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