Roberto Rigoli, primario di Microbiologia al Ca’ Foncello, è uno degli esperti della Regione. Qui spiega come proseguirà la ricerca delle persone contagiate, fra tamponi e test sierologici. In attesa del vaccino.
Italia
"La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali", ha detto il Presidente.
In Veneto attualmente ci sono 130 ricoverati in terapia intensiva, 10 in meno di ieri, e 1.159 in area non critica (meno 30). Ancora 18 i decessi, nessuno nel Trevigiano, uno a Mirano.
Nelle ultime 24 ore, purtroppo, il numero di decessi è stato ancora alto, 20, ma in diminuzione rispetto a ieri. Notevole anche il calo dei pazienti in terapia intensiva: 140, 23 in meno rispetto a ieri. I ricoverati in area non critica sono 1.189, 16 in meno.
Studio dei ricercatori di Seniornet, network tra i servizi rivolti alla popolazione anziana della Regione Veneto, nato nel 2014, su iniziativa di Sinodè, società di ricerca e consulenza organizzativa in ambito socio-sanitario e Liuc Business School Castellanza. Il Veneto è “solo” la tredicesima regione italiana su 20 per aumento di mortalità: da 2.392 a 3.290 (più 39,3%), percentuale che supera il 41% per la popolazione anziana. Con "picchi" in alcuni centri, spesso legati ai focolai nelle case di riposo.
La differenza "è molto chiara a livello di Costituzione italiana e con riferimento alla normativa europea sugli aiuti di Stato”. Ovviamente, sostiene la nota, “la Fism non intende dare loro alcuna copertura”.
E' una lenta discesa, ancora 5 morti nel Trevigiano. Regione su case di riposo: 3 su 4 senza contagi
Il report della Regione, ammette però delle situazioni ben più drammatiche, in cui più della metà degli ospiti negli istituti è stata contagiata. Di tratta di 17 case di riposo, in tutto il territorio regionale (il 5.2 per cento delle strutture). In tutto, gli ospiti contagiati sono stati 2.174, con 375 decessi (il 14,8%).
Continua l’opera di sostegno della Conferenza episcopale italiana alle strutture ospedaliere, molte delle quali stanno radicalmente modificando la propria organizzazione interna per rispondere all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
I ricoverati in terapia intensiva sono 190, 7 in meno rispetto ai ieri. In dettaglio, 11 a Treviso, 7 a Oderzo, 4 a Vittorio Veneto, Jesolo e Mirano, 2 a Montebelluna e uno a Conegliano. I ricoverati in area non critica sono 1.287, 72 in meno in 24 ore.
Intanto, ancora nella giornata di ieri la Regione ha comunicato l'andamento dei tamponi nelle strutture per anziani, psichici e disabili della regione. Nelle strutture per disabili ci sono in Veneto 63 ospiti e 30 operatori risultati positivi (rispettivamente il 7,3 e il 2,9% del totale). Concluso lo screening nelle case di riposo.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Sembra che ci sarà una pre fase 2, alla quale ci faremo trovar pronti. Io dal 4 maggio aprirei tutto con gradualità e responsabilità".
Lo comunica la segreteria generale della Cei sul portale Chiciseparerà , a seguito delle “comprensibili richieste” che le giungono dalle diocesi e alla luce del confronto quotidiano con la Presidenza del Consiglio e il ministero dell’Interno.
In via di dismissione gli ospedali non Covid per permettere la riapertura della normale funzionalità. Le donazioni alla sanità veneta raggiungono 52 milioni e 260 mila euro.
Le domande pervenute di indennità Covid sono complessivamente 320.489. Di queste 197.788 sono già state messe in pagamento. In dettaglio, 59.724 quelle giunte a Padova (46.880 pagate), 59.532 a Venezia (pagate 41.725), 53.464 a Treviso (pagate 41.441).
I pazienti in terapia intensiva sono attualmente 209, 5 in meno rispetto a ieri alle 17. In dettaglio: 12 a Treviso, 7 a Oderzo, 5 a Conegliano, a Montebelluna e a Mirano, 4 a Vittorio Veneto e a Jesolo. 1.388 (meno 15) i pazienti in area non critica. 13.902 le persone in isolamento domiciliare. Tutti dati che indicano una discesa di circa il 30 per cento in una settimana.
I nuovi decessi sono stati 24 nelle ultime 24 ore, due dei quali a Treviso (uno al Ca’ Foncello e un altro a Montebelluna). Il numero totale delle persone decedute sale a 959 (173 in provincia di Treviso). I pazienti in terapia intensiva sono 214, 4 in meno rispetto a ieri; quelli in are non critica 1.403, dieci in meno.
Martedì e mercoledì nel capoluogo, lunedì e mercoledì nella città del Basso Piave sono i giorni scelti dalle rispettive Amministrazioni, in ottemperanza all'ordinanza emessa lunedì scorso dalla Regione Veneto.
Restano ancora tanti i decessi, sia a livello nazionale (oltre seicento) che locale: 26, molti nel Trevigiano: 5 al Ca' Foncello, 2 a Vittorio Veneto, 1 a Oderzo, Motta di Livenza e nella comunità Covid di Vedelago.
“Con Arturo Filippini se ne è andato uno dei grandi Maestri della ristorazione trevigiana, un grande ambasciatore del territorio e della cucina veneta, soprattutto - afferma il presidente di Ascom Treviso Federico Capraro - per noi della “seconda generazione. Abbiamo la responsabilità di seguire ed onorare il suo esempio”.
Quasi completo il monitoraggio delle case di riposo. Su 370 strutture del Veneto, effettuati test rapidi e tamponi in 302 strutture. 24.604 gli ospiti controllati con 1.857 positività.
“Il nostro lavoro è cambiato radicalmente nel corso di un mese. Sono state stravolte le modalità operative e di pensiero. Dentro alla drammaticità della situazione, che si avverte tutta, per certi aspetti è anche una cosa stimolante e interessante”. Lo afferma un medico di base, Walter Meneghetti, che ha il suo ambulatorio in uno dei centri più colpiti dal Covid-19, Casale sul Sile.
La giornata di Pasquetta ci porta questo dato di speranza, assieme al terribile superamento di quota ventimila morti in tutta Italia e all’ordinanza con la quale il presidente Luca Zaia si allinea parzialmente al Governo sulle passeggiate, togliendo il limite dei 200 metri da casa, ma ordina a chiunque esce di farlo con mascherina e guanti.
“Mi è sembrato di entrare in un’altra dimensione. Il trasferimento al reparto infettivi di Treviso avviene in un’ambulanza, avvolta in una barella speciale tutta ricoperta, mi sembrava di essere un rifiuto tossico. Non riuscivo a credere che stesse capitando a me”, racconta una trevigiana, giovane rispetto alla media dei malati.
In Veneto nelle 24 ore i positivi aumentano di ben 136 unità in provincia di Venezia, mentre a Treviso l'aumento è di 7 unità. Il numero complessivo di coloro che attualmente risultano positivi è di 10.713. I decessi sono stati nelle 24 ore 23, in calo rispetto a ieri: da registare tre morti al Ca' Foncello, uno a Vittorio Veneto, ben 4 a Dolo, nel Veneziano.
I decessi nella notte sono stati 7, tra cui uno a Vittorio Veneto. Il totale dei decessi sale a 831. Si conferma il calo dei pazienti: meno 3 in terapia intensiva (251 il dato complessivo) e meno 13 in area non critica (1.465). Negli ospedali trevigiani i pazienti in terapia intensiva sono 40 in tutto (18 al Ca’ Foncello).
“Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, un decisione difficile ma necessaria di cui mi assume tutta la responsabilità politica. Dobbiamo mantenere alta la soglia d’attenzione, anche adesso che siamo prossimi alla Pasqua, e poi per il 25 aprile e il primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire, l’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e qualche gradualità", ha detto i premier.
Dall’inizio dell’epidemia al 25 marzo scorso, le restrizioni alla mobilità decise dal Governo italiano hanno evitato il ricovero ospedaliero di almeno 200mila persone e ridotto progressivamente la capacità di contagio del 45%, secondo uno studio accettato oggi e in uscita sulla prestigiosa rivista scientifica Pnas.
Da stamattina meno nuovi contagi: 38 (4 a Treviso), mentre nella notte erano stati 335. Rispetto a stamattina ci sono 9 pazienti in meno in terapia intensiva (totale 248) e 43 nell'area non critica (1.478 in tutto).Simile tendenza anche a livello nazionale.
I contagi sono in gran parte a Verona (più 167 dalle 17 di ieri), poi 50 a Padova, 32 a Treviso, 20 a Venezia. Il totale dei positivi sale a 13.421, quello dei casi attualmente positivi è a 10.647. Tra i 9 decessi, uno è a Conegliano, uno a Vittorio Veneto, un altro a Villa Salus di Mestre.
Il numero complessivo sale a 784, 149 in provincia di Treviso. Il bilancio della giornata in Veneto è caratterizzato ancora da un alto numero di nuovi contagi (464 nelle 24 ore, 49 nella Marca), dovuti soprattutto ai tamponi fatti con regolarità nelle case di riposo. Calo di pazienti in terapia intensiva.