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“Non parliamo più di lockdown per emergenza sanitaria, perché non esiste più” ha dichiarato il presidente della Regione Veneto. Tante auto in strade e autostrade fanno capire che molte aziende sono già al lavoro in deroga. Nella prossima ordinanza, le direttive per far riaprire le altre in sicurezza.

L'avvio della "fase due" dovrà essere graduale, gestito con prudenza e accompagnato da un piano di test allargati e mirati e  da una strategia di tracciamento individuale per limitare i contagi. Lo dice in un'intervista al Sir il consigliere del ministro della Salute mentre è atteso nei prossimi giorni il nuovo Dpcm con le misure del governo per l’emergenza.

In Veneto 212 nuovi decessi da stamattina, ben 601 in 24 ore. Un dato che deve far suonare un campanello d'allarme. Il dato cumulativo arriva a 12.622. Diminuiscono invece i decessi: 19, di cui due nel Trevigiano (uno a Treviso, un altro a Vittorio Veneto). Calano di altre otto unità rispetto a stamattina i pazienti in terapia intensiva (ora sono 277) e i pazienti in area non critica (-26, ora sono 1.528).

“Siamo consapevoli del grande sacrificio che stiamo chiedendo ai fedeli e ai pastori, costretti a celebrare sine populo i riti della Settimana Santa” e “capisco il rammarico che l’intera comunità di fedeli prova nel vivere una Pasqua diversa, lontani dal calore e dall’affetto dei propri cari”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un’intervista all’Osservatore Romano e a Vatican News.

È l’aiuto straordinario della Chiesa italiana per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà. Ruota attorno a queste destinazioni la somma stanziata dalla Presidenza della Cei, sentite tutte le Conferenze episcopali regionali.

Lo stanno dicendo in molti, in questi giorni: non si deve cantare vittoria troppo presto. Lo confermano i dati del bollettino regionale. Dieci i decessi negli ospedali a partire dalla serata di ieri, in gran parte nel Veronese, più due a Dolo e uno a Jesolo. In terapia intensiva ci sono 285 pazienti, 4 in meno rispetto a ieri sera, i pazienti in area non critica sono 1.554, 4 in meno rispetto a ieri.

In Veneto anche nel corso della giornata è continuato il calo dei pazienti in terapia intensiva: meno 8, che si aggiungono ai meno 19 della notte. Calano anche i ricoverati non critici (-19 nelle 24 ore), che ora sono 1.558. Non sono pochi neppure oggi i decessi e i contagi. Le vittime sono 31, di cui ben 8 negli ospedali trevigiani (3 al Ca' Foncello, 2 a Vittorio Veneto, uno ciascuno a Conegliano, Oderzo e Castelfranco.

Che l’operazione sia di portata straordinaria è innegabile. Il nuovo decreto-legge inietta nel sistema economico, sotto forma di prestiti garantiti a interesse prossimo allo zero, 400 miliardi di liquidità per le imprese, di cui 200 a sostegno dell’export, che si aggiungono ai 350 attivati già con il Cura Italia. Numeri per i quali è difficile trovare confronti storici.

Già questa mattina si sono viste più automobili nelle strade e il presidente della Regione Veneto teme per le prossime festività. Visti i dati in calo, la riflessione ora passa al piano per la graduale riapertura.

Sono già stati controllati 1.872 tra ospiti e operatori. Con i 1.500 test rapidi che si possono fare ogni giorno, si arriverà a controllare tutte le 11.673 persone presenti a vario titolo nelle case di riposo. Martedì 14 aprile il quadro completo.

La guardia non va abbassata, salgono di due i ricoverati in terapia intensiva. E' quello che risulta evidente dai dati della notte, resi noti dalla Regione Veneto nel consueto bollettino delle ore 8. A Treviso, però, in diminuzione i nuovi contagiati, sono 23. Un deceduto a Montebelluna e un altro a Camposampiero.

Anche in Veneto si conferma il calo dei ricoverati in terapia intensiva: in calo anche i decessi, 22 in Veneto, ben 4 però negli ospedali trevigiani (122 i morti in provincia dall'inizio dell'epidemia). 21 contagi nella Marca, il minimo da molti giorni a questa parte.

I ringraziamenti del direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi. "Mai avrei pensato di trovarmi in mezzo a una pandemia. E’ difficile da capire, certo ti fa molto riflettere sul senso della vita”. Ecco come verranno utilizzate le donazioni che stanno arrivando all'ospedale.

Giancarlo Vettori, casalese, è uscito domenica scorsa da San Camillo. “Mi è pesato l’isolamento dai miei cari. Ma mi sono sentito voluto bene dal personale sanitario, una cosa commovente. Fondamentale la forza di volontà”.

“Se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, quindi pagheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico e sociale, saremmo costretti a ripartire di nuovo, un doppio costo che non ci posiamo permettere. Invito tutti a continuare a rispettare le misure”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa.

Anche in Veneto si assiste a un trend discendente, anche se con le 24 vittime di oggi sono stati superati i 500 decessi e i contagi sono stati comunque 374 in più (il totale è di 9.748). Due in giornata i decessi nel Trevigiano. Gli ospedali "respirano" un po': diminuiscono di 36 unità i ricoveri nell'area non critica e di 2 nelle rianimazioni.In 53 sono ricoverati in terapia intensiva negli ospedali trevigiani.

“In questo momento vorrei rivolgere un pensiero grato a tutti i nostri media che, in forme diverse e secondo le specificità di ciascuno, stanno tessendo il filo delle comunità. Avverto la sofferenza che arriva dai territori, a tutti assicuro la vicinanza della Chiesa italiana. Grazie!”. A parlare è mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nei giorni che precedono la Settimana Santa che quest’anno sarà vissuta da un intero Paese in quarantena: “Ricordo che la prossimità della Chiesa in Italia si esprime ugualmente attraverso segni concreti. In particolare, abbiamo promosso due sottoscrizioni di raccolta fondi: «Sostegno alla sanità» ed «Emergenza coronavirus, con Caritas italiana»”.