Benazzi: “Commossi dalla vicinanza che il territorio sta manifestando ai nostri operatori”
Italia
“Non parliamo più di lockdown per emergenza sanitaria, perché non esiste più” ha dichiarato il presidente della Regione Veneto. Tante auto in strade e autostrade fanno capire che molte aziende sono già al lavoro in deroga. Nella prossima ordinanza, le direttive per far riaprire le altre in sicurezza.
L'avvio della "fase due" dovrà essere graduale, gestito con prudenza e accompagnato da un piano di test allargati e mirati e da una strategia di tracciamento individuale per limitare i contagi. Lo dice in un'intervista al Sir il consigliere del ministro della Salute mentre è atteso nei prossimi giorni il nuovo Dpcm con le misure del governo per l’emergenza.
Nella Marca i due nuovi focolai di più vaste proporzioni si registrano a Vittorio Veneto, all'istituto Cesana Malanotti, dove il 90 per cento degli ospiti è positivo, e all'istituto Gris di Mogliano, dove sono contagiati oltre trenta ospiti (su 131) e sono in isolamento 12 dipendenti.
In Veneto 212 nuovi decessi da stamattina, ben 601 in 24 ore. Un dato che deve far suonare un campanello d'allarme. Il dato cumulativo arriva a 12.622. Diminuiscono invece i decessi: 19, di cui due nel Trevigiano (uno a Treviso, un altro a Vittorio Veneto). Calano di altre otto unità rispetto a stamattina i pazienti in terapia intensiva (ora sono 277) e i pazienti in area non critica (-26, ora sono 1.528).
“Siamo consapevoli del grande sacrificio che stiamo chiedendo ai fedeli e ai pastori, costretti a celebrare sine populo i riti della Settimana Santa” e “capisco il rammarico che l’intera comunità di fedeli prova nel vivere una Pasqua diversa, lontani dal calore e dall’affetto dei propri cari”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un’intervista all’Osservatore Romano e a Vatican News.
È l’aiuto straordinario della Chiesa italiana per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà. Ruota attorno a queste destinazioni la somma stanziata dalla Presidenza della Cei, sentite tutte le Conferenze episcopali regionali.
Lo stanno dicendo in molti, in questi giorni: non si deve cantare vittoria troppo presto. Lo confermano i dati del bollettino regionale. Dieci i decessi negli ospedali a partire dalla serata di ieri, in gran parte nel Veronese, più due a Dolo e uno a Jesolo. In terapia intensiva ci sono 285 pazienti, 4 in meno rispetto a ieri sera, i pazienti in area non critica sono 1.554, 4 in meno rispetto a ieri.
In Veneto anche nel corso della giornata è continuato il calo dei pazienti in terapia intensiva: meno 8, che si aggiungono ai meno 19 della notte. Calano anche i ricoverati non critici (-19 nelle 24 ore), che ora sono 1.558. Non sono pochi neppure oggi i decessi e i contagi. Le vittime sono 31, di cui ben 8 negli ospedali trevigiani (3 al Ca' Foncello, 2 a Vittorio Veneto, uno ciascuno a Conegliano, Oderzo e Castelfranco.
Che l’operazione sia di portata straordinaria è innegabile. Il nuovo decreto-legge inietta nel sistema economico, sotto forma di prestiti garantiti a interesse prossimo allo zero, 400 miliardi di liquidità per le imprese, di cui 200 a sostegno dell’export, che si aggiungono ai 350 attivati già con il Cura Italia. Numeri per i quali è difficile trovare confronti storici.
Il numero totale dei pazienti in terapia intensiva, in tutta la regione, è di 297. Nel trevigiano, 22 al Ca' Foncello, 9 a Montebelluna, 6 a Oderzo, Conegliano e Vittorio Veneto. I nuovi contagi nella notte, tuttavia, sono stati ancora numerosi: 227, in aumento rispetto a ieri.
Sei i decessi nella Marca. Oggi i nuovi contagi sono stati 291 (il dato più basso da molti giorni): 82 a Padova, 77 a Verona, 56 a Venezia, 12, appunto, a Treviso. Il totale è salito a 11.698. I ricoverati in terapia intensiva sono 316, meno 11 rispetto a ieri. In calo anche i ricoverati nell'area non critica.
Pesarese, aveva 77 anni. Era riuscito, con l’attuale gruppo manageriale, a ridare slancio economico-patrimoniale alla ditta fino a portarla all’utile dopo anni di crisi.
Anna (nome di fantasia, ndr) ha fatto il tampone ed è risultato negativo, un grande sollievo, ma la paura rimane: “E’ una grande tragedia, le famiglie non possono incontrarsi, come categoria mi sento supportata, ma la situazione è tutt’altro che normale". Le protezioni individuali? "Fondamentali".
Già questa mattina si sono viste più automobili nelle strade e il presidente della Regione Veneto teme per le prossime festività. Visti i dati in calo, la riflessione ora passa al piano per la graduale riapertura.
Sono già stati controllati 1.872 tra ospiti e operatori. Con i 1.500 test rapidi che si possono fare ogni giorno, si arriverà a controllare tutte le 11.673 persone presenti a vario titolo nelle case di riposo. Martedì 14 aprile il quadro completo.
Nel giorno in cui la "discesa" a livello nazionale si fa, più evidente, nella nostra regione i dati sono in chiaroscuro. Ancora tanti contagi, ma Treviso va "meglio" delle altre province.
La guardia non va abbassata, salgono di due i ricoverati in terapia intensiva. E' quello che risulta evidente dai dati della notte, resi noti dalla Regione Veneto nel consueto bollettino delle ore 8. A Treviso, però, in diminuzione i nuovi contagiati, sono 23. Un deceduto a Montebelluna e un altro a Camposampiero.
Anche in Veneto si conferma il calo dei ricoverati in terapia intensiva: in calo anche i decessi, 22 in Veneto, ben 4 però negli ospedali trevigiani (122 i morti in provincia dall'inizio dell'epidemia). 21 contagi nella Marca, il minimo da molti giorni a questa parte.
I 243 nuovi contagi della notte provengono soprattutto da Padova (più 62), ma appunto da Vicenza (più 55) e da Verona (più 43). Aumento molto più contenuto a Treviso (più 22) e a Venezia (più 19). In calo i decessi, 6 a partire dalle 17 di ieri, con un caso nel Trevigiano, a Oderzo.
In Italia, per il coronavirus Covid-19, attualmente ci sono 85.388 persone positive, con un incremento di 2.339 rispetto a ieri. Il numero totale dei guariti è complessivamente di 19.758, 1.480 in più rispetto a 24 ore fa. 766 nuovi deceduti
Punto stampa questa mattina del direttore generale dell'Ulls 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi: “I casi maggiori ora li abbiamo nelle case di riposo e là si concentra la nostra attenzione". Pronto un Piano di sanità pubblica.
L’hashtag è #salviamolaPasqua, in qualche modo lo slogan a misura di social media, con il quale alcune aziende trevigiane nel settore delle uova di cioccolato hanno lanciato il loro grido di aiuto ai consumatori in questa strana Pasqua 2020, funestata dall’emergenza coronavirus. Due testimonianze da Quinto e Villorba.
La tendenza si conferma anche in Veneto, dove però si sono verificati oggi ben 36 decessi. Calano però i pazienti in terapia intensiva e i guariti superano quota mille.
I ringraziamenti del direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi. "Mai avrei pensato di trovarmi in mezzo a una pandemia. E’ difficile da capire, certo ti fa molto riflettere sul senso della vita”. Ecco come verranno utilizzate le donazioni che stanno arrivando all'ospedale.
Il contagio sembra essere in diminuzione ma dalla Regione Veneto arriva l'invito a non abbassare la guardia.
Giancarlo Vettori, casalese, è uscito domenica scorsa da San Camillo. “Mi è pesato l’isolamento dai miei cari. Ma mi sono sentito voluto bene dal personale sanitario, una cosa commovente. Fondamentale la forza di volontà”.
“Se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, quindi pagheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico e sociale, saremmo costretti a ripartire di nuovo, un doppio costo che non ci posiamo permettere. Invito tutti a continuare a rispettare le misure”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa.
Anche in Veneto si assiste a un trend discendente, anche se con le 24 vittime di oggi sono stati superati i 500 decessi e i contagi sono stati comunque 374 in più (il totale è di 9.748). Due in giornata i decessi nel Trevigiano. Gli ospedali "respirano" un po': diminuiscono di 36 unità i ricoveri nell'area non critica e di 2 nelle rianimazioni.In 53 sono ricoverati in terapia intensiva negli ospedali trevigiani.
“In questo momento vorrei rivolgere un pensiero grato a tutti i nostri media che, in forme diverse e secondo le specificità di ciascuno, stanno tessendo il filo delle comunità. Avverto la sofferenza che arriva dai territori, a tutti assicuro la vicinanza della Chiesa italiana. Grazie!”. A parlare è mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nei giorni che precedono la Settimana Santa che quest’anno sarà vissuta da un intero Paese in quarantena: “Ricordo che la prossimità della Chiesa in Italia si esprime ugualmente attraverso segni concreti. In particolare, abbiamo promosso due sottoscrizioni di raccolta fondi: «Sostegno alla sanità» ed «Emergenza coronavirus, con Caritas italiana»”.