Italia

Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. "Apriamo verso 7 Paesi confinanti e non ci saranno più controlli, come prima dell'emergenza coronavirus. I dati non lo consentono invece con l'Italia, ma intendiamo farlo il prima possibile", ha detto il ministro in conferenza stampa. "Non è una decisione contro l'Italia", ha sottolineato Schallenberg.

I nuovi contagi però sono pochi (+2 nelle ultime 24 ore) e il numero dei positivi scende a 1.376, mentre i positivi ricoverati in terapia intensiva, ancora in calo, sono solo 2 (oltre a 22 negativizzati). I ricoverati in area non critica sono 106 (più 274 negativizzati). Vale la pena di ricordare che solo un mese, fa, all'avvio della fase 2, le persone positive in tutta la regione erano 7.299 e i pazienti in terapia intensiva 101, mentre i contagi erano stati 79.

Ieri e oggi su iniziativa della Conferenza italiana superiori maggiori (Cism) e dell’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi), con lo slogan #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno, le scuole paritarie hanno sospeso e lezioni on line per attirare l’attenzione sulla grave condizione in cui versano. "Le paritarie svolgono un servizio pubblico" e "permettono al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7.000 euro ad alunno: indebolirle significherebbe dover affrontare come collettività un aggravio di diversi miliardi di euro", ricorda una nota della Presidenza della Cei, diffusa lunedì.

Incrementare il fondo straordinario di 65 milioni destinati a coprire i costi fissi della forzata chiusura, prevedere la detraibilità integrale delle rette; prevedere risorse economiche adeguate per garantire la ripresa dell’attività nel prossimo anno scolastico. Sono le tre richieste presentate al Governo e al Parlamento dalle associazioni paritarie cattoliche.

La novità funziona così: si prendono dieci tamponi e, anziché analizzarli ad uno ad uno (ogni analisi costa 18 euro), si mescola una parte del liquido raccolto di dieci diversi campioni. Si cerca così se il cocktail di dieci provette è positivo, caso ormai raro visto che le positività sono ormai nell’ordine del 2 per mille. A quel punto, se c’è positività, si va ad analizzare le singole provette e si individua quella positiva e la persona da rintracciare e curare.

Per la prima volta dalla fine di febbraio negli ospedali trevigiani non ci sono ricoverati positivi in terapia intensiva. I ricoverati in area non critica sono 534 (263 positivi e 271 negativizzati). Sei i decessi negli ospedali nelle ultime 24 ore, nessuno nel Trevigiano. Il totale è di 1.814 vittime.

La Presidenza della Conferenza episcopale italiana torna a “rilanciare la forte preoccupazione espressa in queste settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza”. Lo si legge in una nota della Presidenza della Cei, nella quale si ribadisce il “servizio pubblico” dalle paritarie.

La dottoressa Emilia Laugelli, psicologa dell’Ulss 7, ha potuto vedere in questo periodo il profondo dell’anima delle persone da un osservatorio particolarissimo, il servizio InOltre della Regione Veneto, di cui è responsabile regionale. In soli 45 giorni dedicati a ricevere telefonate di aiuto psicologico per l’emergenza coronavirus, sono stati realizzati 1.450 colloqui a distanza di circa un’ora ciascuno.

“Come Caritas siamo pienamente soddisfatti di questo risultato che chiedevamo da tempo – afferma Oliviero Forti, responsabile dell'area immigrazione -. Il Covid-19 ha creato le condizioni per cui questa richiesta si facesse sempre più pressante. Abbiamo lavorato molto in questi mesi, cercando anche di orientare le scelte del governo”. 

Il protocollo di sicurezza per il personale di Ceod, centri diurni di vario tipo e strutture che accolgono tirocini sociali e occupazionali impone la riorganizzazione delle attività in piccoli gruppi omogenei di 5 persone e con operatori stabili. Le attività dei piccoli gruppi dovranno avvenire in spazi predefiniti, divisi a compartimenti funzionali, tra loro isolati.

Nel Decreto, ha spiegato il premier, “è previsto anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione”. Per quanto riguarda le imprese, il capo del Governo ha confermato lo stanziamento di “15-16 miliardi che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi".

È la constatazione di Giancarlo Frare, presidente nazionale di Agesc, Marco Masi, presidente nazionale di Cdo Opere educative, Pietro Mellano, presidente nazionale di Cnos Scuola, Marilisa Miotti, presidente nazionale di Ciofs scuola, Giovanni Sanfilippo, delegato nazionale per le relazioni istituzionali di Faes, Virginia Kaladich, presidente nazionale di Fidae, Luigi Morgano, segretario nazionale di Fism, con l’approvazione e il sostegno di Cism e Usmi.

Il Manuale, confrontato con le parti sociali già il 30 aprile, è destinato prioritariamente a tutti soggetti con ruoli e responsabilità in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro. Fornisce indicazioni operative finalizzate a supportare tutte le attività produttive a garantire misure per la tutela della salute dei lavoratori: sia aziende che non hanno mai sospeso l’attività, sia aziende che si apprestano a ripartire, secondo le disposizioni dei provvedimenti governativi, per consentire loro una ripresa delle attività in sicurezza. Cna chiede di estendere orario per barbieri, parrucchiere ed estetisti.

“Silvia Romano è rientrata finalmente in Italia. Difficile solo immaginare quello che ha sofferto. Non è certamente stata in vacanza alle Maldive…”. Padre Giulio Albanese, missionario comboniano, giornalista, esperto di Africa, commenta il rilascio della volontaria internazionale Silvia Romano. “Confesso che provo un profondo disgusto nei confronti di coloro che si stanno scagliando contro di lei con invettive d’ogni genere”.

Partiranno lunedì le lettere del Sistema sanitario regionale veneto a oltre 3 mila persone guarite dal coronavirus affinché si rechino a donare il loro sangue per la creazione, nel più breve tempo possibile, della banca del plasma, dopo che la sperimentazione della terapia con plasma iper-immune, a Padova, ha evidenziato un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti.

I positivi in Veneto sono 5.979. I nuovi contagi sono stati 73 (come detto, quasi la metà a Treviso). I pazienti positivi in terapia intensiva sono 42 (più 38 negativizzati), quelli in area non critica 446, più 308 in area non critica. Seppure in calo, anche oggi non mancano dei decessi: 11 nelle strutture ospedaliere (2 a Treviso), ma durante il giorno si sono aggiunte altre sette vittime al di fuori degli ospedali. 

Un calo di contagiati (ora sono 6.791) e di dimessi dai reparti ospedalieri: 89 in terapia intensiva, meno 1, e 890, meno 22, in area non critica. Lo riporta la Regione Veneto nel consueto bollettino. 22 i decessi nella giornata di oggi, 15 negli ospedali: uno al Ca' Foncello di Treviso, una in Lungodegenza a Noale, dove negli ultimi giorni si è sviluppato un focolaio. E nel Veneziano preoccupano anche i dati dei nuovi contagi: 42 nelle ultime 24 ore, sugli 89 di tutto il Veneto.

Secondo il bollettino regionale, oggi negli ospedali della regione sono morte altre 14 persone, di cui una al Ca’ Foncello di Treviso. Scende ancora il numero dei ricoverati in terapia intensiva, ora sono 90. In Italia 1.075 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 98.467, con una decrescita di 1.513 assistiti rispetto a ieri.

Meno di cento pazienti in terapia intensiva (99, due in meno rispetto a ieri sera). E' questo il confortante dato che arriva dal bollettino della Regione Veneto di questa mattina. Tra queati, 8 sono in provincia di Treviso (7 a Treviso e uno a Conegliano). Risalgono invece, di 8 unità, i ricoverati in area non critica: ora sono 957, comunque in trend discendente negli ultimi giorni.

Sul parquet, opportunamente adattato del Palaverde, saranno effettuati - entro il 14 maggio - circa dodicimila test sierologici rapidi su varie categorie di persone rimaste socialmente attive in questi due mesi di pandemia, e quindi con un grado di esposizione superiore alla popolazione rimasta in quarantena a domicilio.

Nel contesto emergenziale dettato dall’epidemia da Covid-19 nasce l’Osservatorio provinciale sulle strutture residenziali per servizi anziani, composto dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, dai Presidenti dei Comitati dei Sindaci Ulss 2, dalla rappresentanza dei Direttori dei Centri di Servizio e dalla rappresentanza delle parti sociali Cgil Cisl e Uil della provincia di Treviso.

La Chiesa italiana non ha alcuna volontà “di strappare col governo, né di fare fughe in avanti. L’intenzione è quella di andare avanti col dialogo costruttivo”. Lo sottolinea don Ivan Maffeis, sottosegretario e portavoce della Conferenza episcopale italiana, in una intervista aell’Adnkronos nella quale richiama il monito rivolto stamani da Papa Francesco, nella messa questa mattina a Santa Marta, al rispetto delle norme perché la pandemia non torni.