Testamento biologico, primo Sì alla legge
Primi risultati positivi per la proposta di legge inerente al testamento biologico. Pareri discordi nella Camera e il "Movimento per la vita" dichiara: "legge ambigua e confusa" che "introduce nei fatti il suicidio assistito".

Primo via libera del Parlamento al testamento biologico. Con 326 sì, 37 no e 4 astenuti, l’aula della Camera ha approvato le norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento. Rifiutare le cure per i pazienti diventa un diritto. Vietato l’accanimento terapeutico, mentre viene accettata l’obiezione di coscienza per i medici che non sono disposti a staccare “la spina”. Attraverso le Dat si potranno quindi lasciare le proprie volontà circa i trattamenti sanitari a cui sottoporsi o rifiutare, comprese idratazione e nutrizione artificiali. A Montecitorio ha retto l’asse Pd-M5s che ha consentito di portare avanti l’iter della legge fino all’approvazione finale dopo un anno e 2 mesi di discussione tra commissioni e aula. A votare a favore, oltre a Partito democratico e Movimento 5 stelle, sono stati Sinistra italiana-Sel-Pos, Mdp, Psi, Alternativa libera. Hanno votato contro Ap, Lega, Udc, Fratelli d’Italia, Idea. Forza Italia, pur avendo un’indicazione di gruppo contraria al provvedimento, ha lasciato libertà di voto ai suoi deputati. Libertà di coscienza anche da Des-Cd e Civici e innovatori.
“Malgrado i miglioramenti apportati grazie alla nostra tenace opposizione, questa resta una legge ambigua e confusa che apre la strada a contenziosi e che risulta al momento inapplicabile per la rinuncia al registro nazionale delle Dat, malgrado esso fosse stato esplicitamente richiesto dalla Corte costituzionale nella sentenza con cui censurava un’iniziativa della Regione Friuli.Venezia Giulia”. Lo afferma Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita, a proposito dell’approvazione del ddl sul “biotestamento”. “Una legge – prosegue Gigli – che, malgrado le pie intenzioni di alcune anime belle, introduce nei fatti il suicidio assistito e l’eutanasia omissiva da sospensione di idratazione e nutrizione anche quando non costituiscono trattamento di una specifica patologia. Alla prima applicazione, vedendo morire in modo molto disumano un paziente per denutrizione e disidratazione, sarà difficile constatare la maggiore umanità di una fiala letale. Per questo si tratta di una legge grimaldello per forzare l’ordinamento giuridico italiano, non a caso prevedendo esenzioni per i reati di istigazione al suicidio e omicidio del consenziente, oggi puniti dal Codice penale”.
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