Mondo

Riaccesi gli scontri in Sud Sudan tra le fazioni opposte di Salva Kiir, presidente del Sud Sudan, e Riek Machar, vicepresidente. A Juba è guerra. Si parla di 300 vittime tra venerdì 8 e domenica 10 luglio, proprio il giorno dopo l’anniversario dell’indipendenza dal Sudan.

Giunte in Italia le bare avvolte dalla bandiera tricolore dei nostri connazionali vittime dell'attentato di Dhaka. Intervista al nostro sacerdote trevigiano, che ha prestato servizio in nunziatura nella capitale del Bangladesh fino a qualche mese fa e conosceva alcune delle vittime.

"La sensazione è che questa strage sia avvenuta anche con un concorso esterno. Questo attentato cambia la situazione della sicurezza anche perché ha colpito la zona delle ambasciate, quella reputata più protetta. C’è da essere preoccupati”. Lo afferma un missionario.

È un momento storico per la Colombia: dopo quattro anni di trattative lo scorso 23 giugno è stato siglato un accordo per chiudere un conflitto che durava da oltre mezzo secolo. Manca, dunque, davvero poco per arrivare alla firma finale del trattato di pace.Ma la sfida è costruire la pace nel post conflitto. Come spiegano Gianni La Bella (Sant'Egidio) e il salesiano padre Rafael Bejarano, che coordina un progetto per il reinserimento dei bambini soldato.

Claudio Calia è in viaggio verso Erbil, nel Kurdistan iracheno, prima tappa di un viaggio che lo vedrà tenere 4 incontri sul fumetto in 4 centri giovanili gestiti dall’associazione Un ponte per. “Cercavo il gate del mio volo. Poi ho visto una marea di gente correre in direzione opposta alla mia".

Dopo Bruxelles, un altro aeroporto finisce sotto attacco. Ieri è toccato allo scalo “Ataturk” di Istanbul, la più grande metropoli della Turchia. A ben guardare, l'attentato potrebbe essere la risposta del Califfo al Baghdadi, al Sultano turco Erdogan, che dopo aver sostenuto più o meno apertamente l'Isis, ora ha scelto di combatterlo. Una scelta di campo pagata con il sangue.

Con il referendum del 23 giugno si sancisce il divorzio tra Londra è il resto dell'Ue. Il "leave", con il 51,9% dei voti, batte il "remain" con il 48,1%. Ora prendono avvio i negoziati per ridefinire i rapporti tra l'isola e i Ventisette. Attese ricadute politiche interne e un auspicabile aggiornamento del progetto di integrazione comunitaria.

Nella prolusione inaugurale,  Bartolomeo ha rivolto un “cordiale grazie” a papa Francesco per la sua preghiera pronunciata all’Angelus di domenica 20 per il Concilio.

La strage di Orlando, in Florida, fa tornare drammaticamente d'attualità la questione dell'accesso alle armi negli Stati Uniti, che Obama ha tentato, inutilmente, di limitare. La guerra che dobbiamo combattere non è per armarci tutti ma per essere liberi di professare la nostra religione, di pensare e scegliere in libertà.

Negli Stati Uniti ci sono 270 milioni di armi in circolazione: secondo uno studio di Archivio disarmo, la media giornaliera è di 30 vittime al giorno, la maggior parte sono giovani tra i 18 e i 35 anni.

“Una violenza indicibile”: così i vescovi degli Stati Uniti hanno definito la strage ad Orlando, che ha ucciso 49 persone nel locale gay Pulse. “Svegliarci di fronte alla violenza indicibile ad Orlando ci ricorda quanto sia preziosa la vita umana”.

Una lunga estenuante volata destinata a concludersi al fotofinish. Ma pare ormai certo che l’economista liberale sia riuscito a conquistare, a settantasette anni, la presidenza del Perù scacciando i fantasmi del ritorno di un Fujimori (Keiko, la figlia dell’ex dittatore Alberto) alla guida del Paese.

E' iniziato ieri lo sgombero di Idomeni, il grande campo profughi informale al confine tra Grecia e Macedonia. Le operazioni di polizia si sono svolte finora nella calma. Circa 8.500 persone saranno spostate in nuovi campi aperti nei dintorni di Salonicco, finanziati dall'Europa. Ma il destino di queste vite è ancora sospeso.

L'ex leader dei Verdi supera per poco più di trentamila voti il favorito iniziale Norbert Hofer del Partito della Libertà.La presidente della Katholischen Aktion Österreich (KAÖ, l’Azione cattolica austriaca), Gerda Schaffelhofer,“da un punto di vista cattolico le elezioni presidenziali sono state un disastro”.

La denuncia della leader indigena Remedios Uriana, portavoce del movimento Mantas Negras, che lotta fin da piccola per i diritti della martoriata etnia dei wayúu. Senza rabbia, ma con determinazione, racconta le vicende del suo popolo e snocciola numeri impressionanti: 4.151 bambini morti tra il 2008 e il 2013, 278 per denutrizione, 2.671 per malattie contratte nei primi giorni e mesi di vita, 1.202 che non sono neppure arrivati alla nascita.

Sono 660 le vittime e 28.911 le persone sfollate. Monsignor Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo, la diocesi più colpita dal sisma, ricorda che "la Chiesa, fin dall'inizio della emergenza, ha provveduto ad accogliere i senzatetto, distribuire acqua e viveri ai più bisognosi". Tuttavia, avverte, "il Governo non permette che gli aiuti arrivino subito a destinazione".

In vari Paesi membri della "casa comune" oggi si svolgono dibattiti, concerti, momenti formativi per i più giovani. Sventolano i vessilli con le 12 stelle su sfondo blu, risuona l'Inno alla gioia di Beethoven. Altrove il ricordo della Dichiarazione Schuman passa sotto silenzio. Con i nazionalismi che rialzano la testa è difficile immedesimarsi nell'Ue. Il richiamo del Papa

Sono i Paesi che spingono l’Italia ad intervenire in Libia. A partire da Stati Uniti e Francia. Spinti da vari interessi. Ma la situazione è molto complessa. E il nostro ruolo storico nel Paese nordafricano consiglia molta prudenza.

Vienna illustra le misure che saranno messe in atto per evitare l'arrivo di migranti. Controlli su autostrade e treni, 250 poliziotti. Renzi: “Sfacciatamente contro le regole europee”. Gentiloni: "La chiusura di confini all'interno dello spazio Schengen non può essere decisa dai singoli Stati”.

Un report realizzato da Sole terre mette a confronto gli studi realizzati negli anni sulla popolazione: i bambini che possono contrarre il cancro sono aumentati di sei volte. Cattive condizioni di salute riscontrate anche nella prima generazione di discendenti.

La Camera dei deputati ha approvato l’apertura di un procedimento d’impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff. E tutto il Sudamerica, che considera il Brasile un punto di riferimento, guarda con stupore e, in qualche caso, con preoccupazione a quello che sta succedendo nel grande Stato carioca.

Il bilancio di morti e feriti sale di ora in ora e sfiora già le 300 vittime. La Chiesa ecuadoriana ha immediatamente promosso una colletta nazionale, al fine di soccorrere le persone più colpite nelle loro necessità più immediate. Dalla Caritas Italiana un primo contributo di 100mila euro per gli interventi di urgenza.

Nelle strutture Caritas  sono tutti in attesa della visita di Francesco il 16 aprile. Sono in maggioranza famiglie con bambini, donne incinte, persone con disabilità, anziani, persone vulnerabili. Dall'inizio di dicembre ad oggi Caritas Hellas ha ospitato più di 5.000 persone.

Oltre che come medico, nella diocesi di Treviso lo si conosce bene perché ha preso su di sé l’eredità del fratello Shahbaz, ministro delle minoranze in Pakistan, ucciso in un attentato il 2 marzo 2011. Le Diocesi di Treviso e Venezia con lui si sono impegnate a supportare i progetti delle locali diocesi, tra cui dei centri legali a Lahore ed Islamabad.

Sale la tensione nella Regione del Nagorno-Karabakh. I cristiani piangono i loro morti e invocano la pace. L'esperto Aldo Ferrari (Ispi): "Ci sono stati molti scontri negli anni passati ma questo sembra essere il più grave in assoluto”.