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BUONA PASQUA DALLE NOSTRE MISSIONI. Ecuador, quanti segni di risurrezione abbiamo visto?

Quali sono i segni della Pasqua che abbiamo intravisto e vissuto durante questa Quaresima dolorosa? Abbiamo visto e ammirato l’impegno dei medici, infermieri e molti altri che hanno messo in gioco la propria vita per salvare la vita degli altri. Alcuni di loro li abbiamo visti morire. In questa Quaresima siamo stati testimoni della “verità” del mistero della Pasqua.

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BUONA PASQUA DALLE NOSTRE MISSIONI. Ecuador, quanti segni di risurrezione abbiamo visto?

La Risurrezione non è un fatto puntuale e concluso nel giardino, durante la notte, da quella tomba scavata nella roccia. Quello è stato solo l’inizio di un avvenimento che è entrato nella storia umana e che la fermenta dal di dentro come il lievito nella massa che diventerà pane. Quali sono i segni della Pasqua che abbiamo intravisto e vissuto durante questa Quaresima dolorosa? Abbiamo visto e ammirato l’impegno dei medici, infermieri e molti altri che hanno messo in gioco la propria vita per salvare la vita degli altri. Alcuni di loro li abbiamo visti morire. In questa Quaresima siamo stati testimoni della “verità” del mistero della Pasqua, dare la vita perché la vita sia salva e tutti l’abbiano in abbondanza: è il mistero della Pasqua che svela la sua profonda verità. E il corpo? Quanto ci è mancata in questa Quaresima la presenza fisica degli altri?! Quanto più passavano i giorni tanto più sentivamo il bisogno di vederci, di abbracciarci. Certo la tecnologia ci ha aiutato molto, ma non ci bastava, né ci basta. Le donne della Pasqua erano andate per cercare il corpo di Gesù. La tomba l’han trovata vuota, ma il desiderio è rimasto. Che sarà del nostro corpo nella Resurrezione? Quello che ci ha impressionato è stata la morte in solitudine di tutti quelli che erano stati colpiti dal coronavirus. “Si muore da soli...”: questa è la verità di sempre, ma forse l’avevamo accantonata in qualche angolo oscuro del nostro subconscio. Anche Gesù nella sua Pasqua di morte e di resurrezione gridava e continua a gridare in noi: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”. E’ stato il grido muto del Papa, nella piazza deserta, interprete del grido dell’umanità. Ho visto che in Giappone non hanno resistito a celebrare il giorno dei ciliegi in fiore... La Pasqua non è anche promessa di un mondo salvato, di una creazione restituita al suo splendore? Abbiamo dovuto rinunciare a moltissime cose, incontri... Lo abbiamo fatto e lo siamo facendo per salvaguardare la nostra vita e la vita degli altri. È stata e continua ad essere una situazione che manifesta il legame che esiste tra la mia vita e quella degli altri. Veniamo da una stagione che ha lucrato molto sugli slogan che “l’altro” è il nemico, la minaccia. Ora sono costretto ad ammettere che anch’io posso essere un “nemico”, se non cambio radicalmente la mia maniera di essere e di agire. In questa Quaresima stiamo vivendo la realtà pasquale che non salveremo la nostra vita se non curiamo con altrettanto impegno la vita degli altri. La vita di tutti ci riguarda tutti! Quando sarà totalmente Pasqua? Dovremmo interrogare il libro dell’Apocalisse. Ma la vita già ce ne regala qualche anticipazione!

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