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In Madagascar la peggiore peste degli ultimi anni: l'allarme di due missionari veneti

Padre Luigi Piotto, missionario vicentino degli Orionini, in servizio da venticinque anni in questa zona africana, lo conferma: “E’ stato lanciato l’allarme peste polmonare dal governo dopo più di un mese che se ne parla e si contano già varie decine di morti, difficile sapere la verità".

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In Madagascar la peggiore peste degli ultimi anni: l'allarme di due missionari veneti

L’isola di Madagascar è alle prese con la peggiore peste degli ultimi anni. Padre Luigi Piotto, missionario vicentino degli Orionini, in servizio da venticinque anni in questa zona africana, lo conferma: “E’ stato lanciato l’allarme peste polmonare dal governo dopo più di un mese che se ne parla e si contano già varie decine di morti, difficile sapere la verità. Ora è arrivata nella Capitale facendo già più di una decina di morti. E’ una situazione molto confusa. Secondo il governo è tutto sotto controllo, invece associazioni indipendenti dicono che la peste si sta sempre più diffondendo. Intanto le due isole vicine al Madagascar, Seychelles e Maurice, hanno deciso di sospendere i voli e sconsigliare formalmente di venire in Madagascar. Inoltre il ministro dell’Istruzione ha ancora posticipato di un altra settimana l’inizio delle scuole. Ma anche ogni manifestazione pubblica è stata sospesa fino a nuovo ordine”.  
La gravità è dovuta al fatto che si tratta di peste polmonare, la forma più grave e mortale della peste, che secondo il ministero della Salute del Madagascar ha interessato finora almeno 343 persone e ha causato la morte di 42 malgasci. Le stime sono riferite allo scorso 7 ottobre, ma le autorità sanitarie dicono che la quantità di nuovi casi sta aumentando rapidamente e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è attivata per monitorare la situazione. Focolai di peste sono ricorrenti in Madagascar, ma di solito riguardano la peste bubbonica, che può essere trattata più facilmente e con minori complicazioni, e colpisce aree rurali e remote.  Quest’anno, invece, sono state colpite anche aree urbane, circostanza che preoccupa gli enti che prestano aiuto.
L’Oms ha disposto la consegna di 1,2 milioni di dosi di antibiotici nel Paese: se trattata per tempo con questi farmaci, la peste polmonare può essere curata con relativa facilità. E’ stato inoltre disposto un fondo di emergenza da 1,5 milioni di dollari ed è in programma l’invio di altri farmaci.
La nuova epidemia che sta interessando alcune delle principali città del Madagascar, potrebbe diventare un serio problema: mentre quella bubbonica è trasmessa dal passaggio di pulci e pidocchi da ratti a esseri umani, la peste polmonare si può trasmettere per via aerea, quindi molto più facilmente e velocemente. Da un quarantennio, la peste riappare ciclicamente nel Paese africano, generalmente da ottobre a marzo, con 400 casi l’anno. L’epidemia ritorna annualmente perché “c’è il grande problema dell’igiene, assieme a quello della povertà e della miseria e poi il servizio offerto dalla sanità è ancora molto carente”, ha riferito a Radio Vaticana il trevigiano padre Bruno Dall’Acqua, missionario carmelitano a Mahajanga, nel nord del Madagascar.

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