Sierra Leone: una settimana di digiuno e preghiera di tutte le religioni contro Ebola
Una settimana di preghiera e digiuno, rivolta a tutte le confessioni religiose, è stata annunciata dal presidente della Sierra Leone Koroma ieri, durante il discorso augurale di inizio anno.

Una settimana di digiuno e preghiera: è l’iniziativa annunciata dal presidente della Sierra Leone, Ernest Bai Koroma, con l’obiettivo di contribuire alla presa di coscienza e alla lotta contro ebola. Mentre è stato dimesso oggi, guarito, il medico di Emergency, Fabrizio Pulvirenti, ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma dallo scorso 25 novembre, dopo che era stato infettato dal virus di Ebola in Sierra Leone, il presidente del paese dell'Africa occidentale più colpito dal virus ha annunciato un'iniziativa straordinaria, per sensibilizzare i cittadini alla conoscenza e alla lotta contro la malattia. E già molte comunità religiose hanno accolto l'invito e hanno iniziato a pregare e a digiunare e televisioni e radio trasmettono funzioni religiose, invitando le persone ad unirsi all'iniziativa.
La Sierra Leone, e in particolare le sue regioni occidentali, è il paese dove i contagi accertati continuano a essere più numerosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel complesso l’epidemia ha causato almeno 7905 vittime, quasi tutte in Africa occidentale, mentre il numero dei casi accertati sarebbe 20.206. Solo nell'ultima settimana ha registrato un picco di nuovi casi, 337, in Sierra Leone, che insieme a Liberia e Guinea, è tra i Paesi più colpiti.
Anche le festività del Natale e di Capodanno sono state colpite dalla quarantena decisa dal Governo per evitare nuovi contagi, come ci ha recentemente raccontato padre Maurizio Boa, missionario in prima linea nell'aiuto alla popolazione. Nessuna festa in piazza, quindi, per i cristiani, ma solo la messa, sia a Natale che il primo giorno dell'anno nuovo.
Già da tempo le misure di sicurezza sono rigide anche per quanto riguarda le pratiche religiose. In chiesa, ad esempio, sono autorizzate a sedersi solo tre persone per ogni panchina. O ancora, entrando in chiesa, invece di segnarsi con l’acqua santa ci si deve lavare le mani con la clorina. Dopo la funzione religiosa alle persone viene controllata la temperatura con gli infrarossi. Non si fa lo scambio della pace per evitare di stringere le mani degli altri. Non vengono celebrati battesimi e matrimoni.
La settimana di preghiera e digiuno, rivolta a tutte le confessioni religiose, è stata annunciata da Koroma ieri, durante il discorso augurale di inizio anno. Il presidente ha anche sostenuto che presto riapriranno le scuole, chiuse da luglio.
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