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Terremoto in Albania: le iniziative della Caritas

A circa dieci giorni dal sisma del 26 novembre scorso, che ha provocato 51 morti e circa 2.000 feriti, in Albania si comincia a fare la conta dei danni. Fonti del Governo parlano di “gravi danni” a circa 900 edifici a Durazzo e oltre 1.465 nella capitale Tirana. Danni e crolli, da quantificare, si registrano a Thumane, Kruje, Lezhe, Scutari, Lac, Lushnje e Fier. La Caritas tarvisina è in collegamento con Caritas italiana.

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Terremoto in Albania: le iniziative della Caritas

A circa dieci giorni dal sisma del 26 novembre scorso, che ha provocato 51 morti e circa 2.000 feriti, in Albania si comincia a fare la conta dei danni. Fonti del Governo parlano di “gravi danni” a circa 900 edifici a Durazzo e oltre 1.465 nella capitale Tirana. Danni e crolli, da quantificare, si registrano a Thumane, Kruje, Lezhe, Scutari, Lac, Lushnje e Fier.

Lunedì scorso si è tenuta la quinta riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri, che ha approvato il piano di aiuto per le famiglie delle 51 vittime. Alloggi, pensioni speciali per i terremotati e copertura completa delle spese per le cerimonie funebri sono i punti più significativi contenuti nel dispositivo. Domani, 4 dicembre, è atteso nel Paese il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic che, in un tweet, ha ribadito: “L’Ue è pronta a dare ulteriore assistenza. L’Albania non è sola in questi momenti difficili”.

Cominciano ad arrivare anche le prime stime, su scala nazionale, dei danni: sono 7.091 le abitazioni danneggiate (di cui 131 distrutte e 3.811 danneggiate gravemente). Si tratta di “dati provvisori” che mostrano la gravità del sisma che ha avuto finora 1.300 repliche.

La Direzione Centrale delle Operazioni per la Gestione delle Catastrofi Naturali ha comunicato che, attualmente, sono 2.633 i cittadini sfollati ospitati in strutture alberghiere di Durazzo, Shengjin e Kavaja (oltre 2.500 quelli presso i parenti, ndr.), mentre sono 29 (22 presso l’ospedale di Tirana, 4 presso quello di Durazzo e 3 trasferiti all’estero) i cittadini ancora ricoverati. Per i terremotati delle zone rurali, il Governo, di concerto con il ministero dell’Ambiente, sta pensando di allestire tende speciali per non farli allontanare dalle loro attività quotidiane agricole e di pastorizia.

 

L’impegno della Caritas

Intenso anche il lavoro condotto da Caritas Albania, con 5 team composti anche da operatori delle Caritas diocesane locali con il supporto dei rappresentanti di Caritas Italiana, Caritas Austria e Crs (Stati Uniti). Sopralluoghi sono stati condotti a Laç, Shengjin, Durazzo e Lezhe dove molti terremotati hanno trovato ospitalità negli alberghi locali.

Psicologi, infermieri, operatori della Caritas, hanno potuto incontrare soprattutto anziani e bambini offrendo loro sostegno psicologico grazie anche a semplici interventi medici come la misurazione della pressione e momenti ludici per i più piccoli. All’interno del villaggio turistico Rafaelo, a Shengjin, è stato allestito un centro sanitario dotato di personale medico a disposizione 24 ore su 24 per fornire assistenza medica alle famiglie ospitate. (Daniele Rocchi)

Caritas Albania si è attivata immediatamente dopo il sisma, organizzando due squadre di lavoro per effettuare visite sul campo, in alcune delle aree più colpite, in particolare nella periferia di Tirana, Durazzo e Thumane.

A seguito della richiesta del Ministero dell’Interno e in rete con le altre organizzazioni internazionali presenti nel territorio, sta procedendo alla distribuzione di cibo, coperte, acqua e kit igienici per gli sfollati nei diversi campi alloggio e nelle parrocchie.

In sintesi, in questa prima fase, i bisogni identificati sono: alloggi, poiché molte case sono state distrutte o sono inagibili; aiuti alimentari, con distribuzione di alimenti già cotti, in assenza di strutture per la preparazione di pasti caldi; acqua potabile, kit per l’igiene primaria e lavanderie; beni di prima necessità, in particolare coperte e biancheria per i letti; supporto psicologico.

Le attività messe a punto da Caritas Albania in questa fase di emergenza sono: attivazione di squadre di soccorso e monitoraggio dei bisogni più immediati; distribuzione di kit igienici, cibo, acqua e coperte; aggiornamento e mappatura dei bisogni delle parrocchie e diocesi; piani di lavoro per i volontari per visitare e accompagnare le famiglie sfollate; verifica degli edifici e strutture parrocchiali danneggiati; coordinamento con le autorità.

In una seconda fase, si prevedono: interventi di supporto ed aiuto economico e materiale alle numerose famiglie sfollate; aiuti economici tramite le parrocchie e le Caritas diocesane; interventi di ristrutturazione e attività di animazione e vicinanza alle famiglie colpite dal sisma.

Caritas Italiana è presente in Albania in questa fase con due operatori in loco e sta lavorando a fianco degli operatori di Caritas Albania.

Caritas Tarvisina, in collegamento con Caritas Italiana, raccoglie donazioni attraverso bonifico bancario (causale “Terremoto Albania”) tramite: Credito Trevigiano - Iban: IT57H0891712000029003332341, intestato a Carità Diocesana di Treviso – Onlus (le offerte sono deducibili) oppure on-line tramite il sito www.caritastarvisina.it

Fonte: Comunicato stampa
Sir
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