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Onè di Fonte: una rotonda per il centro del paese

L'Amministrazione comunale vorrebbe provare a migliorare la viabilità nella piazza di One di Fonté, oggi un tappo per le automobili e un luogo poco frequentato e abitato. Anche le attività commerciali chiudono. 

Parole chiave: piazza del paese (1), nuova viabilità (1), on di fonte (1), traffico (53)
Onè di Fonte: una rotonda per il centro del paese

Non paghi degli insuccessi accumulati dalle diverse amministrazioni che si sono succedute a Fonte, Luigi Ceccato e la sua Giunta ci provano ancora. A fare cosa? A risolvere una volta per tutte il semaforo del centro della frazione di Onè di Fonte. Un semaforo a tre tempi tra la strada provinciale 20 che sale da sud a nord e la Schiavonesca Marosticana, 248, che attraversa il centro del paese verso Montebelluna o Bassano del Grappa. Un vero tappo per le auto che ha provocato la desertificazione del centro. Chiusi i negozi, disabitati gli appartamenti, almeno dal lato sud, e una piazza ridotta a un inquinato parcheggio d’auto. 

Il primo passo è stato fatto, commissionare uno studio dei transiti per questo incrocio, unico punto critico rimasto, dopo l’apertura della rotatoria della Tavernetta ad Asolo, tra Bassano e Montebelluna, se si eccettua la situazione incancrenita di San Zenone con Regione e Comune alle carte bollate per una rotonda che non si riesce a fare. 

Oggi attraversano il semaforo una media di 16 mila mezzi al giorno sulla sp 248 e 9 mila mezzi sulla sp 20 Castellana. 

Non è ancora chiaro l'impatto della Superstrada pedemontana veneta, ma il sindaco Ceccato ha l’impressione che non abbia portato sollievo. Un altro studio affidato a professionisti è quello relativo alla “valorizzazione economica” dei quattro lotti del centro, zona sud, che dovrebbero essere demoliti per fare spazio a una rotatoria di 40 metri di diametro sul modello di quella appena realizzata alla Tavernetta. 

“Ci provo ancora - afferma Ceccato -. Nel 1994 mi sono beccato quasi mille firme contro, perché avevo proposto una tangenziale che a nord saltasse il centro di Onè. Da allora sono vent’anni che tentiamo di risolvere il problema, nel frattempo nessuno vuole più abitare o frequentare il centro, che invece dobbiamo assolutamente recuperare. Si pensò di mettere in asse la strada proveniente da nord con la Castellana, ma restava il semaforo. Poi si è tentato con una strada alternativa che partisse dalla rotonda in località Fornace di Asolo, correva per un terzo nel comune di Asolo e per due terzi nel nostro comune. Asolo però si è detta indisponibile a questa soluzione”. 

La giunta, che guida Fonte dal 2019, fra i primi atti ha redatto un piano di interventi che impedisce la ristrutturazione degli edifici che si trovano in prossimità del semaforo a sud, aprendo così la strada a questa ultima proposta. 

“Regione e Provincia ci chiedono di stringere i tempi per inserirla nel piano triennale. Ho fatto presente che il Pati redatto con San Zenone degli Ezzelini prevede che il traffico da nord, che scende verso la Spv, passi per Onè e quindi ho sottolineato l'urgenza di questo intervento. Siamo in grado di risarcire, ovvero perequare, i proprietari perché abbiamo acquisito in asta 15 mila ettari di terreno, vicino a via Villapiana,  con un potenziale edificatorio di 17 mila metri cubi. Ho registrato una certa disponibilità da parte dei proprietari”. Il cammino previsto dal sindaco è quello di una decisione condivisa, prima in Giunta e poi portata all'attenzione della popolazione e delle associazioni di categoria. 

Di diverso parere il gruppo di opposizione ViviAmo Fonte che in un comunicato si chiede: “Quale rotatoria e in quale contesto urbano?”.

“Non si può accettare che dopo anni di immobilismo ora tutto si metta in moto in maniera concitata e convulsa, magari a fini elettoralistici. Occorre incaricare dei professionisti esperti che studino delle possibili soluzioni e queste vengano poi portate al confronto con la cittadinanza”. “Non si può varare una rotonda pensando esclusivamente al flusso del traffico automobilistico. E quello pedonale? E quello ciclabile? Ricordiamo che la piazza è a pochi metri dalle scuole. Quali opportunità e quale sicurezza per i ragazzi e le famiglie? Se tutto si risolve in un largo nastro di asfalto che invita a volar via, che fine farà il concetto di piazza? Teniamo presente che nessuna comunità della Pedemontana si identifica storicamente con la propria piazza come succede per Onè. Il paese è sorto attorno alla piazza, la piazza è la sua identità”.

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