Ca' Leido di Altivole: una fattoria per ragazzi autistici
Una fattoria con due asinelli e diversi animali domestici più un orto didattico dove coltivare ortaggi e frutta. Questo, in estrema sintesi, è il contenuto del progetto “Chi semina raccoglie”.

Una fattoria con due asinelli e diversi animali domestici più un orto didattico dove coltivare ortaggi e frutta. Questo, in estrema sintesi, è il contenuto del progetto “Chi semina raccoglie”, ideato da Ca’ Leido, comunità educativa per minori autistici e centro diurno per adulti con la stessa patologia. Partirà concretamente a gennaio, non appena la struttura avrà assunto un operatore agrario qualificato che verrà affiancato in tutta l’attività da alcuni maestri d’arte.
“L’area dove sorgerà la fattoria e l’orto didattico è già di proprietà della cooperativa sociale Sonda – hanno spiegato gli operatori a margine di un recente incontro pubblico in cui Ca’ Leido ha presentato l’iniziativa “Amici speciali” che mira a trovare forme di sostegno economico per la comunità e il centro -. Tra gli obiettivi che ci proponiamo c’è dunque la realizzazione di una piccola fattoria per animali domestici e la coltivazione di un appezzamento di terreno, dove saranno anche organizzati laboratori per attività di panificazione e lavorazione degli ortaggi”.
“Chi semina raccoglie” verrà finanziato anche grazie al contributo di diverse aziende del territorio. La comunità e il centro sono di fatto, ad oggi, l’unica realtà specializzata in questo ambito. La fattoria e l’orto dovrebbero, da questo punto di vista, garantire un ambiente adeguato e sereno in cui si possono attenuare comportamenti problematici, atteggiamenti ansiosi e stereotipie, anche grazie alla presenza e all’accompagnamento di educatori e familiari adeguatamente formati.
Con questo progetto, si legge nel documento di sintesi, è previsto di favorire “una maggiore sensibilizzazione della popolazione scolastica e non solo sulle gravi problematiche relazionali dei soggetti autistici; il coinvolgimento delle istituzioni formative e non del territorio su temi concreti che riguardano la vita della comunità; la possibilità da parte di chi potrà usufruire di questo progetto di acquisire sufficiente autonomia nella gestione di piccole attività”.
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