Zanoni (Pd) accusa: abusi edilizi a Resana lungo Musonello e Dese
Il Comune di Resana si è dimostrato "reticente" in quanto l'associazione Italia nostra ha chiesto ben quattro mesi di poter effettuare l'accesso agli atti per cinque interventi che si ritengono essere abusi edilizi. "Di cinque documenti, non ne e' stato inviato neanche uno", attacca il consigliere regionale.

La Regione Veneto deve intervenire per fermare lo "scempio ambientale" in corso a Resana, provincia di Treviso. Lo chiede il consigliere regionale democratico Andrea Zanoni, vice presidente della commissione permanente per l'Ambiente, denunciando che il Comune di Resana si è dimostrato "reticente" in quanto l'associazione Italia nostra ha chiesto ben quattro mesi di poter effettuare l'accesso agli atti per cinque interventi che si ritengono essere abusi edilizi. "Di cinque documenti, non ne e' stato inviato neanche uno", attacca Zanoni.
"I termini previsti dalla legge sono scaduti, perciò vorrei sapere se la Regione non ritenga di intervenire per accertare i motivi di questo silenzio ed eventualmente, qualora ci siano le condizioni, di provvedere alla demolizione delle opere abusive". In particolare, si tratta di "alcune costruzioni realizzate nei pressi dei torrenti Musonello e Dese in aree vincolate da proprietà demaniali e comunali". Addirittura, un garage sarebbe stato costruito sopra il torrente Musonello. Il Testo unico dell'edilizia del 2001 stabilisce che in caso di interventi abusivi, se il Comune non interviene entro i termini stabiliti, "la Regione può disporre la sospensione o la demolizione delle opere eseguite", conclude il democratico, chiedendo che la giunta regionale "accerti anzitutto i motivi della mancata risposta e poi proceda a demolire i manufatti abusivi".
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