Inaugurata la nuova ala della casa di cura Giovanni XXIII costruita a tempo di record
Gli ambienti inaugurati comprendono il centro di sterilizzazione, il nuovo reparto di medicina e il nuovo gruppo operatorio con sale ibride e integrate.

Punto di eccellenza ortopedico nazionale, quarta in Italia e prima in Veneto per protesica di anca e ginocchio (classifica del PNE 2017 Ministero della Salute), la casa di cura “Giovanni XXIII” di Monastier ha inaugurato martedì 5 giugno alla presenza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, la nuova ala che comprende il centro di sterilizzazione, il nuovo reparto di medicina e il nuovo gruppo operatorio con sale ibride e integrate.
Presenti alla cerimonia numerose autorità civili, militari e religiose oltre a nomi importanti dell’imprenditoria veneta come Bruno Vianello della Texa o Paolo Menuzzo della Came ma anche Don Dante Carraro del Cuamm appena rientrato dalla Tanzania. Don Dante non ha voluto mancare ad un momento così importante per Sogedin che oltre a gestire la Casa di Cura, il centro servizi “Villa delle magnolie” e il Park Hotel “Villa Fiorita” è molto attiva nel sociale soprattutto in Sierra Leone con “Around Us Onlus”.Dopo la benedizione del parroco di Monastier Monsignor Luigi Dal bello, c'è stato il taglio del nastro e la visita ai locali delle strutture inaugurate.
Nel corso del 2017 la casa di cura “Giovanni XXIII” ha registrato oltre 10.289 ricoveri, 441 in più rispetto all’anno precedente (+4,48). Di questi il 30,17% proviene da fuori regione, con un aumento, rispetto all'anno precedente, del + 22,20% di pazienti che hanno preferito venire in Veneto, alla Casa di Cura “Giovanni XXIII”, a curarsi.
In aumento anche (del 69,78%) i pazienti provenienti da altre regioni che si sono sottoposti a Monastier ad interventi di attività chirurgica (chirurgia generale, chirurgia vascolare urologica ed oculistica).
La struttura ha 170 posti letto (di cui 129 accreditati SSN oltre 19 extra regione e 22 solo autorizzati).
Le specialistiche che rendono la “Giovanni XXIII” una struttura di riferimento anche per le altre regioni sono essenzialmente l'ortopedia, (il 79,7% degli extra regione) la chirurgia generale e senologica, la riabilitazione e l'urologia.
Di pari passo all'aumento dei pazienti anche l'aumento del personale sanitario.
Nel 2017 i dipendenti e i collaboratori della Casa di Cura sono aumentati del 4,67%. Solo negli ultimi due mesi ci sono state 15 assunzioni conseguenza dell'ampliamento della struttura con la realizzazione della nuova Ala che comprende il centro di sterilizzazione, il reparto di medicina e il nuovo gruppo operatorio.
Nuova Ala che è stata realizzata in tempi da record: 6 mesi. Con la Centrale di sterilizzazione la “Giovanni XXIII” sarà la prima in Veneto a provvedere direttamente alla sterilizzazione attraverso un’area di circa 740 metri quadri collegata attraverso dei canali pneumatici con tutte le sale chirurgiche, ambulatori e la nuova clinica odontoiatrica.
Un progetto unico nel suo genere che ha come peculiarità quello di avere due differenti canali di passaggio del materiale da sterilizzare, uno distinto per quello sporco e un altro distinto per quello pulito, che garantiscono una sterilizzazione al 100% di tutta la strumentazione chirurgica lavata a 134 gradi di vapore saturo per 5 minuti e successivamente lavorata in ambiente asettico. Con il nuovo centro di sterilizzazione si fa una netta separazione di attività lavorativa. Un gruppo lavora sulla strumentazione sporca e un altro lavora esclusivamente su quella pulita. Non c'è passaggio di personale tra lo sporco e il pulito in quanto l'area di pulizia e sterilizzazione sta nel mezzo.
Inaugurato poi il nuovo gruppo di sale operatorie, che si va ad aggiungere a quella già presente legata all'attività di day surgery ambulatoriale. Il nuovo gruppo è composto da 4 sale operatorie ISO 5 tutte con flusso laminare unidirezionale (dall’alto verso il basso). Con 40/60 ricambi di aria ora, filtrata al 99,9%, viene garantita la totale sterilizzazione della sala.
Le sale operatorie sono ibride e integrate. E’ ibrida in quanto all’interno della stessa, essendo anche di ampia metratura, si possano inserire delle apparecchiature come la TAC o l’Angiografo per controllare maggiormente il paziente anche durante l'intervento chirurgico senza dover bloccare l'operazione per spostarlo in un'altra sala. Tutto ciò riduce i tempi ma soprattutto garantisce maggiore sicurezza di sterilizzazione in quanto il paziente rimane sempre all'interno di una sala altamente a prova di contaminazione. Due le sale operatorie “integrate” in quanto dotate di monitor "Fluid” sistema touch less, senza tocco, per la lettura dei referti direttamente in sala operatoria.
Inaugurato poi il nuovo reparto di Medicina diretto dal dottor Maurizio d'Aquino con 34 posti letto complessivi suddivisi in stanze da uno o due letti. Ogni stanza è strutturata per garantire il massimo confort (aria condizionata, televisore lcd e bagno privato) e igiene; è dotata di strumentazione che agevola sia i pazienti che il personale infermieristico.
In fase di ultimazione anche l’area senologia che avrà delle zone dedicate per consentire alle pazienti, sottoposte alle cure per il trattamento della neoplasia alla mammella, di trovarsi a proprio agio in un momento della loro vita già molto critico.
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