Restaurati a Piombino Dese affreschi della vecchia sede Ac
Per iniziativa di un gruppo di cultori di storia locale, e con l’avallo del parroco, mons. Giorgio Marangon, si è provveduto a ripristinare gli affreschi dell’edificio che fu sede della ex “Cooperativa Agricola San Giuseppe”, opera di Gino Borsato.

Nelle scorse settimane a Piombino Dese, per iniziativa di un gruppo di cultori di storia locale, e con l’avallo del parroco, mons. Giorgio Marangon, si è provveduto a ripristinare gli affreschi dell’edificio che fu sede della ex “Cooperativa Agricola San Giuseppe” a fianco del campanile.
In realtà questo edificio fu voluto da mons. Antonio Dal Colle per dare una sede all’Azione cattolica di Piombino Dese e venne inaugurato il 30 maggio 1931.
Gli affreschi furono realizzati insieme all’edificio di cui costituirono ornamento e abbellimento oltre che monito religioso e devozionale. Tuttavia con il passare degli anni il colore si è cancellato quasi completamente e sono rimaste solamente le incisioni sulle pareti di fondo realizzate seguendo i canoni della tecnica pittorica a fresco.
Analizzando a fondo i segni rimasti sullo sfondo, dopo un attento studio iconografico, nonostante diverse ipotesi ricostruttive, si è arrivati alla conclusione che l’immagine posta sul lato sud dell’edificio, davanti a via Roma, fosse un Cristo Re con la croce alle spalle, lo scettro nella mano sinistra ed il globo terrestre sulla mano destra. Infatti l’Azione cattolica aveva avuto dal Concordato riconosciuta la “missione di portar Cristo in mezzo alla società paganeggiante” e quella di Piombino era intitolata proprio al Cristo Re.
Sulla facciata ovest dell’edificio era raffigurato Sant’Antonio di Padova nella lunetta posta sopra la porta d’ingresso, probabilmente per la devozione di mons. Dal Colle per il santo di cui portava il nome, e nel timpano superiore era disegnato lo stemma pontificio del papa di allora Pio XI.
Durante i lavori di restauro dell’immagine di San Antonio si è scoperta un’incisione con il nome del pittore che l’ha realizzata: Gino Borsato.
Si tratta di un valente artista trevigiano esponente della pittura veneta del Novecento tanto che nel Resto del Carlino del 28.12.1927 si legge: “Gino Borsato è giovane, è intelligente, è appassionato dell’arte pittorica: è uno dei più diligenti scolari del Prof. E. Tito, il maestro venerato della scuola veneziana, e il continuatore del colorito e della tecnica dei nostri grandi artisti veneti. E’ una promessa, Gino Borsato: al plauso della commissione collaudatrice volentieri aggiungiamo il nostro modestissimo: al giovane artista, speranza dell’arte cristiana, l’augurio di uno splendido avvenire”.
Stante la presenza di due nicchie vuote ai lati del ripristinato Cristo Re si è pensato di dipingervi a fresco i due patroni di Piombino Dese San Biagio e San Giuseppe riproducendo fedelmente le immagini dei due santi che si trovano nelle vetrate policrome dell’abside della Chiesa parrocchiale.
Gli artisti che hanno gratuitamente messo a disposizione della collettività le loro capacità artistiche sono: Alessia Francescato e Scquizzato Gianfranco di Piombino Dese, Ezio Favrin di Altivole e nella veste di coordinatore dell’iniziativa Roberto Marconato.
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