Il progetto verrà gestito dall’Ipab Residenza Francescon di Portogruaro, in coordinamento con l’Ipab Monumento ai caduti in guerra di San Donà e le Amministrazioni comunali del Veneto orientale. Lo sportello prevede tre punti di apertura agli utenti: San Donà, Portogruaro e Jesolo. Sarà attivo già dall’autunno.
Sandonatese
“In tempi non facili per tutti vogliamo dare un segnale di positività – ha spiegato il DG Bramezza -. In primis portando in primo piano la natalità che stenta ovunque a crescere".
Le progettualità sportive partiranno già a luglio, con l’importante riqualificazione del Palasport Barbazza, un progetto per oltre 400.000 euro che rinnoverà tutto lo stabile e renderà inoltre fruibile l’impianto per giocare a San Donà le partite di volley del campionato della Serie A3, fino ad oggi impossibili per un limite della struttura.
La sede guardia medica è quella tradizionale in via Riva dei Bragozzi a Carole, nell’edificio che ospita anche il distretto socio sanitario locale e il Punto di Primo Intervento. Il servizio è per gli ospiti che alloggiano a Bibione, Caorle, Eraclea mare, Jesolo e Cavallino. Treporti. E per gli stranieri 18 interpreti.
Si tratta dell’ultimo atto amministrativo che consente di concludere la procedura di gara ancora in corso. In sostanza oggi è stato approvato lo “schema di contratto” che l’aggiudicatario del project, in corso di individuazione, dovrà firmare con la Regione per poter realizzare e gestire la superstrada chiamata "Via del mare".
“L’idea - ci scrive Andrea Ros, che ha coordinato la realizzazione dell’iniziativa - è nata mettendoci nei panni dei bambini chiusi in casa nel periodo iniziale della chiusura per il coronavirus senza avere la possibilità di capire bene cosa capitava. Così avendo scuola, oratorio, cinema chiusi, e desiderando fare comunque qualcosa per loro, ci è venuta in mente l’immagine piena di calore di una storia ascoltata sotto alle coperte”.
“Si sa che la voglia di cantare del nostro coro supera i confini di ogni abitazione - hanno scritto i suoi componenti nel sito internet della Collaborazione pastorale di Fossalta e Noventa di Piave -. Così, abbiamo continuato a cantare, ma in modo diverso dal solito: perché non provare a cantare da casa propria e poi mixare assieme le varie registrazioni? Detto e fatto".
L’Amministrazione Comunale ha deliberato giovedi, 28 maggio, di accogliere l’invito ricevuto di entrare a far parte della Comunità di Interesse del progetto Life Beware, finanziato dall’Unione Europea tramite il programma Life. Si tratta di un percorso mirato a stabilire e diffondere un modello di misure di adattamento al cambiamento climatico.
In tutti gli oratori salesiani, come nelle parrocchie, si è cercato di trovare nuove modalità per mantenere i contatti con i ragazzi bloccati nelle loro case a causa della “quarantena” forzata imposta a tutti i cittadini. “Ma la proposta fatta a San Donà – ci racconta don Lorenzo Piola – è di un format nuovo e originale, dunque anche sperimentale".
“Dal punto di vista sanitario è stata un’esperienza nuova, dovendo trovarci ad affrontare una patologia nuova e alla quale non eravamo abituati – spiega il direttore sanitario Adriano Cestrone –. In questo periodo c’è stata una forte e importante collaborazione con la sanità pubblica".
Quattro nuove giostre come quella presente nel cortile dell’oratorio Don Bosco di San Donà di Piave sono pronte a partire per il Madagascar. Il successo delle giostre gemelle donate dall’oratorio salesiano sandonatese, a partire dal 2017, all’opera salesiana di Bermaneviky, una per ciascuno degli otto oratori, ha fatto infatti rimbalzare la notizia in tutta l’isola malgascia, innescando una serie di nuove richieste.
Il centro diurno, che si trova in località Grassaga, è una struttura terapeutico-riabilitativa semiresidenziale per tossico-alcoldipendenze, collocata nel territorio dell’Ulss 4. “Il messaggio dato all’utenza è stato che la struttura era chiusa, ma il centro diurno, con i suoi operatori, continuava la sua attività e così il loro percorso”, riferisce la responsabile del Centro, Anita Perissinotto.
Sono 5 i medici dell’Ulss 4 rientrati al lavoro ormai da qualche settimana. Sono gli ex primari Franco Laterza e Francesco Di Pede, i dirigenti medici Donato Caroli e Michele Marin, l’ex direttore del distretto sociosanitario Dario Zanon.
Ad annunciarlo è il direttore generale dell'Ulss 4, Carlo Bramezza. Al primo piano del covid-hospital di Jesolo, da domani verranno accolti i primi tre pazienti in un'area riservata in precedenza ai malati infettivi dove ora, con la diminuzione dei ricoveri, si sono resi disponibili una serie di posti letto.
Dal 5 marzo tutti i docenti e gli studenti hanno ripreso la loro formazione attraverso le Fad, lezioni di formazione a distanza che coinvolgono tutte le classi dal lunedì al venerdì.
La struttura ha avviato un programma di relazione a distanza tra gli operatori e gli ospiti a casa, attivando tutti i canali a disposizione: dalle telefonate ai messaggi, fino ai social network e alle videochiamate.
Poteva essere l’inizio di un focolaio. Invece un intervento tempestivo e l’intuizione di mettere a disposizione un’ala per i pazienti Covid ha trasformato in pochi giorni la struttura. Il plauso di vigili del fuoco e Polizia locale in un flashmob.
Le persone ricoverate nella terapia intensiva del Covid-Hospital di Jesolo sono scese a 9, e oltre a queste sono 41 sono le persone ricoverate nel reparto di malattie infettive. 130 i contagiati a San Donà. Concluso lo screening nelle case di riposo, 54 ospiti positivi.
“Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Che sia questo il pericolo che si corre anche oggi, in questo tempo di isolamento forzato a causa del coronavirus, con i ragazzi e i giovani che partecipavano ai gruppi parrocchiali, agli scout, all’Azione cattolica o alle proposte dell’oratorio salesiano? Non proprio... Molte le esperienze avviate.
La consegna è stata svolta da dipendenti, volontari singoli e in forma associata (Agesci delle parrocchie di Don Bosco, S. Pio X e Mussetta, Gruppo della Fanfara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di San Donà) che hanno collaborato fattivamente allo smistamento, al confezionamento, e alla consegna a domicilio per le circa 17.600 famiglie del territorio.
Chi ha bisogno di un supporto in tale contesto può contattare il numero di telefono dedicato 3346707087 oppure scrivere alla mail gap@aulss4.veneto.it.
Inizierà anche la distribuzione di 13 mila mascherine chirurgiche e di indumenti di protezione individuale da utilizzarsi, questi ultimi, in presenza di eventuali casi di positività da Covid-19.
Sugli scatoloni il messaggio è evidente: “Forza San Donà, dagli amici della Cina!” e il contenuto è più che mai utile in piena emergenza coronavirus. il mittente è un giovane imprenditore, da un decennio residente a Ningbo.
Si moltiplicano le iniziative da parte delle Amministrazioni pubbliche e delle parrocchie per restare in contatto con le persone e ridurre le distanze che inevitabilmente siamo tutti costretti a mantenere e a vivere.
Si trattò Fu davvero uno shock per la tranquilla comunità. Il giorno del funerale, letteralmente tutta la città era presente alle esequie.
“È fondamentale prendersi cura di se stessi e della propria salute, anche psicologica, in queste giornate difficili: la possibilità di un confronto con un professionista serve a rasserenare le persone", dice il sindaco Andrea Cereser.
"Il prossimo abbattimento della vecchia torre è un'ottima notizia per noi meolesi – afferma il Sindaco di Meolo, Daniele Pavan - . A inizio anno, a tutela di chi ci vive attorno, è stata posizionata una rete protettiva per evitare cadute di materiale inerte".
Dopo il grande successo dello scorso anno, sta per prendere il via la seconda edizione di “Nonni digitali”, il corso di informatica per persone over 60 tenuto dagli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico Vito Volterra. Ogni anziano sarà infatti seguito da uno studente, in un rapporto 1:1.
L’Amministrazione apre le danze sul percorso di rinnovo e riqualificazione della Città: investimenti importanti che andranno a toccare una serie di punti nevralgici per San Donà, effettuando le progettazioni di grandi opere e avviando la fase di realizzazione.
A confermarlo è l’impennata di donazioni registrata già a gennaio: ben 5 donatori hanno permesso di aiutare oltre 20 persone in Italia in attesa di trapianto. Il tutto è stato possibile anche grazie al lavoro straordinario del personale sanitario.