A San Donà si sperimentano in ospedale dispositivi di protezione di ultima generazione
Martedì mattina personale dell’anestesia e rianimazione dell'ospedale di San Donà di Piave ha iniziato a “testare” dei dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti dpi) di ultima generazione. Si tratta nello specifico di camici e tute di protezione contro gli agenti infettivi utilizzati da medici ed infermieri che lavorano a stretto contatto con pazienti positivi al Covid-19.

Martedì mattina personale dell’anestesia e rianimazione dell'ospedale di San Donà di Piave ha iniziato a “testare” dei dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti dpi) di ultima generazione. Si tratta nello specifico di camici e tute di protezione contro gli agenti infettivi utilizzati da medici ed infermieri che lavorano a stretto contatto con pazienti positivi al Covid-19.
“Camici e tute certificati per proteggere dal contagio i nostri operatori – sottolinea il direttore dell'anestesia e rianimazione, Fabio Toffoletto – indumenti indossati per molte ore durante il turno lavorativo, con tutti vantaggi e svantaggi che ne conseguono. Pertanto testare ed utilizzare soluzioni che hanno migliori caratteristiche ergonomiche ed una migliore traspirazione, può sicuramente aiutare a ridurre la fatica al personale che le indossa”.
I camici e le tute sono stati donati da "Original Marines-Immunolution” proprio per consentire il test in prima linea, in terapia intensiva. Ieri anche il commissario dell’Ulss4, Carlo Bramezza, si è recato a vedere la novità che avrebbe già riscosso i primi apprezzamenti del personale coinvolto nel test.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento