Tornado sulle spiagge e nel Veneto Orientale, Zaia firma stato di crisi. Nessun ferito a San Donà
Al Cavallino due feriti gravi, gravi danni. Immediato provvedimento della Regione. A San Donà i maggiori danni sonoo occorsi a un’auto, investita da un platano lungo via Armellina, e un’altra uscita di strada lungo via Lungo Piave Inferiore, con intervento dei Vigili del fuoco per soccorrere gli occupanti.

Il presidente della Regione Veneto ha firmato il decreto n. 144 che indice lo stato di crisi per gli ingenti danni provocati dalla tromba d’aria che oggi pomeriggio ha spazzato il litorale veneto, dalle coste polesane a quelle friulane. Le strutture regionali sono mobilitate per documentare e conteggiare nel modo più dettagliato possibile la lista delle devastazioni causate dal maltempo; il decreto rimarrò aperto nei prossimi giorni e consentire ai comuni di stendere un esatto censimento dei danni subiti dalle opere pubbliche dai privati.
Il presidente della Regione sta seguendo la situazione e l’evolversi dei soccorsi, in contatto costante con il coordinamento del Suemm 118 e con la centrale della Protezione civile regionale. Domani mattina visiterà le zone più colpite dal maltempo, in particolare nei campeggi di Cavallino e in altre zone del litorale veneto.
La situazione risulta molto grave nelle aree delle spiagge e dei campeggi, intensamente affollate in questi giorni di vacanza: lì la forza del vento ha divelto strutture mobili, tende ed alberi, ferendo persone, distruggendo auto e mezzi. Dalle prime ore del pomeriggio sono mobilitate 15 squadre della Protezione civile tra Venezia e Rovigo, e sono stati allertate le squadre delle altre province venete, nonché del corpo degli Alpini. L’Unione organizzativa degli operai forestali del Veneto Orientale è già in movimento per liberare le aree dei campeggi e portare aiuto a turisti e residenti. Questo il quadro dei danni, come rilevato dalla Protezione civile e dalla centrale Suem del Veneto alle ore 18.30.
ROVIGO . Sul litorale polesano, tra Albarella e Rosolina, la tromba d’aria ha divelto pali elettrici, alberi e automobili e interrotto le linee telefoniche. Le squadre del Suem hanno soccorso tre feriti non gravi ad Albarella, ma si sta cercando un disperso, inghiottito da un’ondata mentre passeggiava sul molo di Albarella. Una casa ha preso fuoco a Rivà di Ariano, per fortuna senza vittime: gli occupanti sono scappati in tempo. A Porto Viro è stato abbattuto un traliccio di Terna. Lungo la statale Romea alcuni automezzi in movimento sono stati rovesciati ai bordi della strada. La centrale operativa Urgenza emergenza del 118 dell’Azienda Ulss 5 Polesana ha messo in campo tutti i propri automezzi e 25 professionisti tra medici e sanitari in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e i Vigili del fuoco.
CAVALLINO: E’ la situazione più drammatica, per l’alta concentrazione di campeggi e di villaggi vacanze, in questo periodo al ‘tutto esaurito’. Le 15 autoambulanze della centrale operativa di Urgenza ed Emergenza dell’Ulss 4 stanno facendo la spola tra i campeggi per soccorrere i feriti e l’elicottero del Suemm sta monitorando dall’alto: tre imbarcazioni che hanno lanciato la richiesta di aiuto alla Guardia Costiera risultano disperse. Due i feriti soccorsi con elicottero: una donna, travolta dalla caduta di un albero, è stata soccorsa e trasportata all’ospedale di Treviso. Un altro ferito grave è stato trasportato all’ospedale di Mestre. Lungo via Fausta auto rovesciate, alberi divelti, bungalow e strutture mobili a pezzi, serre devastate. Una quindicina i feriti lievi già soccorsi dalle autoambulanze sul posto: sono tutti turisti.
JESOLO E CAORLE: danni alle abitazioni e alle strutture recettive sulla spiaggia, ma al momento non risultano feriti.
La situazione a San Donà
Nessun ferito segnalato sul territorio di San Donà a seguito del tornado delle 16.45. Danni maggiori occorsi a un’auto, investita da un platano lungo via Armellina, e un’altra uscita di strada lungo via Lungo Piave Inferiore, con intervento dei Vigili del fuoco per soccorrere gli occupanti. Rapido intervento di operai del Comune e della Polizia Locale sul territorio.
«Ringrazio il personale del Comune, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco per l’intervento pressoché immediato – così il sindaco Andrea Cereser che ha seguito direttamente l’evolversi della situazione – Il ripristino delle normali condizioni potrà essere lungo in quanto alberi sono caduti su numerose strade della città».
La cittadinanza è stata informata in tempo reale dell’evolversi della situazione attraverso una serie di post sulla pagina Facebook del Comune che, in pochi minuti, hanno raggiunto oltre 10mila visualizzazioni e circa 150 condivisioni. Tra le strade interessate alla caduta di alberi via Lungo Piave Inferiore, ostruita in direzione Eraclea, via Armellina, dove almeno cinque alberi sono caduti nell’arco di un paio di km, da Passarella a Caposile. Grossi alberi caduti anche in via Verdi, angolo via Brusade e in piazza Rizzo, di fronte alla pasticceria Dolce Idea. Rami spezzati e alberi caduti in molte strade. Segnalazioni dalle vie: Montepiana, Mazzini, Lungo Piave Superiore, Chiesanuova, Grassaga, San Lazzaro.
Si sono registrati vari disagi nelle tre aree ospedaliere della Ulss4. A Jesolo, all’interno del polo ospedaliero fronte mare, sono caduti 6 grossi alberi, travolte 2 auto. Grossi danni alla pineta che circonda il presidio. A San Donà di Piave il vento ha causato la rottura di alcune finestre poste al 5 piano del presidio.
A Portogruaro caduto un grosso albero nei pressi del pronto soccorso. A Jesolo e Portogruaro il personale dell’azienda sanitaria, con il coordinamento dei servizi tecnici dell’Ulss4, è immediatamente intervenuto per liberare dalle ramaglie le vie di accesso e di uscita ai mezzi di soccorso.
Il direttore generale Carlo Bramezza si è recato immediatamente all’ospedale di Jesolo dove si sono verificati i disagi maggiori.
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