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In sala dal 9 maggio

Judi Dench protagonista dell’enigmatico “Red Joan”, il doc di denuncia “Che fare quando il mondo è in fiamme?” firmato Roberto Minervini. Ancora, “Il grande spirito” con Rubini e Papaleo e il doc John McEnroe. Le indicazioni della Commissione film Cei.

In sala dal 9 maggio

Torna al cinema la popolare attrice britannica Judi Dench. Nel corso della sua lunghissima carriera tra teatro, cinema e televisione, durante la quale ha ottenuto i premi più prestigiosi – Oliver Award, Tony Award, Bafta, Golden Globe e anche un Premio Oscar nel 1999 nel film “Shakespeare in Love” per il ruolo di Elisabetta I – la Dench ha sempre mostrato una grande versatilità e capacità di differenziare i suoi ruoli, tra dramma e commedia. Negli ultimi anni è stata, infatti, “M”, a capo dell’Intelligence britannica, nei vari 007 con Daniel Craig, così come protagonista dell’intensa storia vera “Philomena” firmato nel 2013 da Stephen Frears. Dal 9 maggio la Dench è nelle sale italiane con l’enigmatica storia vera “Red Joan” di Trevor Nunn, il racconto della vita della scienziata Joan Stanley, messa in stato d’accusa negli anni della sua vecchiaia per il sospetto di tradimento durante la Seconda guerra mondiale per conto dei sovietici. Biopic a sfondo storico dalla confezione elegante inglese, dove la Dench gioca un ruolo incisivo.

È stato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia “Che fare quando il mondo è in fiamme?”, documentario di denuncia sociale di Roberto Minervini, talentuoso regista italiano ormai stabile negli Stati Uniti. Specializzatosi in film d’inchiesta, Minervini compie un altro viaggio, girato tutto in bianco e nero, nelle periferie americane, raccogliendo testimonianze di afroamericani ancora oggetto di discriminazioni. Il regista conferma uno sguardo maturo e calibrato. Il film nell’insieme è complesso, problematico e per dibattiti.

Nuova regia poi per l’attore Sergio Rubini con “Il grande spirito”, dramma sociale a tinte umoristiche con Rocco Papaleo. È l’incontro tra il ladro Tonino (Rubini) e il visionario Renato detto “Cervo nero” (Papaleo). Sullo sfondo c’è il ritratto della città di Taranto con l’ingombrante presenza della fabbrica, dispensatrice di lavoro ma anche di dolore.

Infine due film: il documentario “John McEnroe. L’impero della perfezione” di Julien Faraut, presentato nel 2018 al Festival del Cinema di Berlino, opera che racconta la storia del tennista con incursioni anche nel mondo del cinema; la commedia live action “Pokémon. Detective Pikachu” di Rob Letterman, sulla scia del successo mondiale dei Pokémon, nati dai videogiochi.

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