Auto green: in frenata il mercato delle elettriche, a favore di quelle ibride, ma il futuro è segnato
Nel mercato si registra attualmente una frenata nell'acquisto di auto totalmente elettriche, a favore delle cosiddette ibride.

Mentre l’Europa frena sul bando alle auto elettriche, fissato inizialmente per il 2035, Cina e Stati Uniti accelerano e conquistano quote di mercato. Lo scorso anno, dopo il boom di vendite del 2021, le auto elettriche sono diminuite passando dal 13 per cento all’11 per cento, con il conseguente arresto della discesa delle emissioni di gas serra dal settore auto in Europa.
Frenata negli acquisti
Il 2023 è iniziato in maniera non brillante. Il mese di gennaio mostra un trend negativo per il segmento delle auto elettriche. Nel primo mese del nuovo anno sono state immatricolate 3.342 auto completamente elettriche (bev) contro le 3.658 del gennaio del 2022. Un calo dell’8,6 per cento. Nel complesso, a gennaio 2023, le auto elettriche in Italia hanno ottenuto una quota di mercato di appena il 2,6 per cento (lo scorso anno era del 3,4 per cento).
Il successo delle ibride
Meglio sono andate le plug-in (auto dotate sia della bocchetta per la benzina o diesel, sia dell’attacco per la ricarica elettrica), che hanno fatto registrare 6.136 immatricolazioni, contro le 5.568 unità del gennaio del 2022. Si tratta di un incremento, in termini di volume, del 10,2 per cento, con una quota di mercato del 4,7 per cento.
Le auto di maggior successo, tra quelle che ricorrono all’energia elettrica, sono invece le ibride, che continuano a guadagnare consensi. A gennaio 2023 ci sono state 47.689 immatricolazioni, contro le 37.937 unità del mese di gennaio 2022. Si tratta di un aumento dei volumi del 25,7 per cento. La quota di mercato è arrivata al 36,7 per cento (34,8 per cento nel 2022). La marcia dell’elettrico, tuttavia, continua anche in Italia; produttori cinesi, ad esempio, forniscono pezzi alla DR, la casa automobilistica italiana, cresciuta in pochi anni, che si limita ad assemblare auto con pezzi che arrivano dalla Cina.
La spinta delle case automobilistiche cinesi e americane, stimolate da politiche mirate e ambiziose, sta rapidamente incrementando l’offerta di veicoli elettrici, mentre le tradizionali case automobilistiche europee tirano il freno, a favore della vendita dei veicoli tradizionali.
Europa in ritardo
Nella prima metà del 2022, le vendite di veicoli elettrici in Cina sono schizzate a quasi il 18 per cento del mercato delle auto nuove, mentre la quota di veicoli elettrici negli Stati Uniti è quasi raddoppiata.
Non è solo una questione di competizione e di mercato globale, ci si domanda quale conseguenze avrà questo ritardo, che l’Europa sta subendo sulle tecnologie e la produzione del motore elettrico. Sulle emissioni di Co2 in atmosfera, si parla già di un surplus emissivo di anidride carbonica nel 2030, non in linea con gli obiettivi che l’Europa si è posta.
Poche alternative
I combustibili alternativi, in particolare i biocarburanti, non sembrano costituire una valida alternativa e non sembrano in grado di salvare il motore a scoppio (endotermico). Uno studio, condotto dall’Ifeu, Istituto per l’energia e la ricerca ambientale, un istituto tedesco di Heidelberg senza scopo di lucro, ha evidenziato che la produzione di colture per i biocarburanti richiederebbe l’utilizzo di 9,6 milioni di ettari di terreno in Europa, una superficie più grande dell’isola d’Irlanda.
Se si considera anche la produzione di prodotti, principalmente mangimi per l’allevamento industriale, la superficie necessaria si riduce a 5,3 milioni di ettari.
Lo studio dimostra che se questa terra fosse restituita alla sua condizione naturale, sarebbe in grado di assorbire circa 65 milioni di tonnellate di Co2 dall’atmosfera, quasi il doppio del risparmio netto di Co2 ufficialmente riportato dai biocarburanti che sostituiscono i combustibili fossili.
Inoltre, utilizzare questo stesso terreno per campi o aziende agricole solari sarebbe molto più efficiente: sarebbe necessario quaranta volte più terreno per alimentare un’auto con biocarburanti rispetto a un’auto elettrica alimentata a energia solare.
Per il motore endotermico, poi, c’è all’orizzonte l’adeguamento agli standard Euro 7, che per le case automobilistiche sarà molto oneroso e dovranno scegliere se seguire questa strada o puntare direttamente sulle auto elettriche.
Forse l’unico futuro per il motore a scoppio è un “ancillare”, ovvero andare in coppia con un motore elettrico, lasciando sempre più spazio a quest’ultimo: l’immediato futuro sembra, dunque, quello delle auto ibride e infatti il mercato va in quella direzione.
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