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Dove ci siamo persi il "sisma bonus"? Opportunità "soffocata" dal 110

Il recente terremoto in Turchia e Siria, riaccende l'attenzione anche in Italia sull'importanza di edifici costruiti con criteri antismici. Il sisma bonus è stato utilizzato dagli italiani in minima parte, forse le persone non ne hanno colto la reale portata. 

Parole chiave: sisma bonus (1), terremoto (73), Siria (69), Turchia (27), superbonus (10)
Dove ci siamo persi il "sisma bonus"? Opportunità "soffocata" dal 110

Rivedere il film della storia recente della Turchia ci trascina a un tragico parallelo con la storia italiana. Erdogan - oggi leader incontrastato della Turchia, tutto preso a curare le ferite di un Paese devastato da una catastrofe epocale, quasi 50 mila morti - è stato l’uomo dei condoni edilizi, l’uomo che ha proposto “la pace edilizia”. Sembra di vedere i nostri condoni o le nostre proposte di rottamazione di cartelle e di pace fiscale. Erdogan raccolse 4,9 miliardi di dollari per progetti di ricostruzione del terremoto del 17 agosto 1999 che aveva appena devastato la Turchia, fondi che non si sa dove siano finiti. 

In occasione del recente terremoto, si sono sbriciolati palazzi che dovevano invece rispettare severissime norme edilizie. Erdogan introdusse la tassa sui terremoti per fornire sostegno alla vittime del sisma del 1999, anche questi fondi non è chiaro dove siano finiti. Noi stiamo ancora cercando di capire dove sono finiti i soldi per la ricostruzione del terremoto del Belice. Da più parti, si sottolinea che il governo di Erdogan è stato quello delle speculazioni edilizie, della malversazione, della complicità di affaristi e lobbisti del mattone. Il suo potere è stato caratterizzato da un boom edilizio, dopo la sua elezione i permessi a costruire sono triplicati. Per quanto riguarda noi italiani, basta elencare quanti condoni siamo riusciti a realizzare e la scarsa vigilanza che ha consentito le frodi del superbonus 110. 

Nel frattempo, due faglie, conosciutissime da geologi e sismologi, si sono sfregate come due grossi iceberg e i luoghi della spedizione del grande Alessandro Magno, i luoghi di San Paolo si sono riempiti di macerie e di pianto. 

Se siamo affetti dagli stessi mali, forse è il caso di porre maggior attenzione e anche di essere inflessibili. Il sismologo Gianluca Valensise ci ricorda che “in Italia quasi metà delle civili abitazioni sono state edificate prima che le norme antisismiche venissero introdotte ovunque servivano e, tra gli anni ’30 e gli anni ’50 del secolo scorso, alcune importanti città sono state addirittura declassificate, cioè norme appena introdotte sono state cancellate per realizzare un effimero risparmio nei costi di edificazione. Dei 72 miliardi finora spesi per il superbonus, solo il 4 per cento sarebbe stato utilizzato per il sisma bonus”. 

Ma come, l’emergenza fondamentale surclassata da piastrelle dei bagni, impianti elettrici ad alta efficienza e serramenti ultimo grido? Michele Orifici, vice presidente nazionale della Società italiana geologia ambientale, ci avverte che è partita un’altra liberalizzazione. “Compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica, vengono escluse dal Nuovo codice degli appalti. Significa che in Italia, Paese dall’alto rischio sismico, alluvionale ed idrogeologico, si rischia di realizzare opere senza tenere conto della compatibilità geologica! Invitiamo le Commissioni parlamentari competenti ad intervenire immediatamente per porre rimedio a tale lacuna”.

Il mondo è ormai diviso in due grandi categorie: Paesi in cui terremoti fortissimi fanno cadere qualche lampadario, per esempio il Giappone (con la tragica eccezione di Fukushima), e Paesi, tra cui purtroppo anche il nostro, dove uno scossone medio provoca centinaia di vittime. Sono le case a uccidere, non il terremoto, ricordano i sismologi, basta guardare le immagini della Turchia. Il professor Mustafa Erdik - il decano dell’ingegneria sismica turca - ha spiegato che le norme antisismiche ci sarebbero e che dal 2012 il Governo centrale ha avviato una operazione di demolizione e ricostruzione degli edifici più vulnerabili, gestita in prima persona da funzionari pubblici; ma le norme spesso non vengono rispettate, per faciloneria o per dolo, ovvero corruzione. Corruzione, deregulation, parole che sono risuonate anche per noi durante la recente frana di Ischia. Eppure, qualcosa di concreto si era tentato. Nel 2017 il Governo varò il sisma bonus, poi inglobato nel super bonus 110, un provvedimento-cardine del Pnrr. Solo 3 miliardi però sarebbero stati utilizzati per il sisma bonus (dati Centro studi Consiglio nazionale ingegneri). Un’altra occasione perduta.

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