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Politica: intervista all'on. Flavia Nardelli, ex parlamentare Pd, per capire se nel partito c'è ancora spazio per i cattolici

L'onorevole, una degli "80 saggi" incaricati dalla dirigenza di redigere il Manifesto per un nuovo Pd, si dice soddisfatta del lavoro svolto dal gruppo. 

Parole chiave: Manifesto costituente del Pd (1), 80 saggi (1), Pd (54), cattolici e Pd (2)
Politica: intervista all'on. Flavia Nardelli, ex parlamentare Pd, per capire se nel partito c'è ancora spazio per i cattolici

L’allarme, prima di Natale, lo ha dato l’ultimo segretario nazionale del Partito popolare italiano, Pierluigi Castagnetti. Il Partito Democratico - che sta vivendo una fase di dibattito verso le primarie, ma, soprattutto, sta seriamente rischiando la sua esistenza politica, dopo la rovinosa sconfitta elettorale e il continuo calo nei sondaggi - è ancora una casa accogliente per quella parte di cattolici democratici che ha deciso di scommettere su un partito riformista?

Interrogativo legittimo:un quartetto di candidati alla segreteria del tutto estraneo a tale tradizione; una vera e propria epurazione dalle liste in occasione delle Politiche; la presenza di tanti “padri nobili”, ma di pochi giovani dirigenti; un’agenda sbilanciata sui diritti individuali, rispetto a priorità di carattere sociale e comunitario;la fuga di amministratori e dirigenti locali verso altri lidi, soprattutto il terzo polo di Renzi e Calenda.

Il sasso gettato nello stagno da Castagnetti ha dato vita a un certo dibattito e all’organizzazione di alcuni incontri, tra cui uno, particolarmente partecipato, all’Istituto Sturzo di Roma. A poche settimane dalle primarie, che vedono fronteggiarsi Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, la situazione sembra in parte “rientrata”. E’ stato, infatti, chiarito che il Manifesto costituente del partito non viene messo in soffitta dal Manifesto per un nuovo Pd, approvato la scorsa settimana dal gruppo di “80 saggi”, incaricati dalla dirigenza di redigerlo. A “presidiare” le ragioni del cattolicesimo democratico e del popolarismo, nel gruppo degli “ottanta”, è stata Flavia Piccoli Nardelli, ex parlamentare del Pd, già segretaria esecutiva dell’Istituto Sturzo. L’esponente del Pd si dice, nel complesso, “soddisfatta” del risultato raggiunto: “Il Manifesto di fondazione del Partito Democratico del 2007 è stato il risultato della riflessione di Pietro Scoppola e di Alfredo Reichlin, che rappresentavano, rispettivamente, i valori del cattolicesimo democratico e del comunismo riformista. Come sappiamo, la fusione non fu facile, ma quei valori sono rimasti alla base della storia politica del nostro Paese per tutti questi anni”. 

Oggi, prosegue l’on. Nardelli, “il problema si è riproposto quando il Pd si è impegnato in una nuova riflessione che partendo da quei valori li aggiornasse, affrontando tematiche che in quindici anni sono mutate. Pensiamo al ruolo sempre più pervasivo del digitale, ai problemi ambientali pressanti e non più rinviabili, alle nuove povertà legate alla globalizzazione e alla precarietà del lavoro. 

Tutto questo ha aperto un dibattito serrato, ma produttivo, che a mio avviso ha portato nell’Assemblea di domenica scorsa a un testo in cui i valori del cattolicesimo democratico sono ben presenti”. Il riferimento è soprattutto alla seconda parte del documento, dove emergono una visione comunitaria della società e l’importanza dei “corpi intermedi”.

Secondo l’ex parlamentare, “il dibattito, che ha visto impegnato un nutrito gruppo di ottanta persone, non è stato semplice e ha davvero coinvolto una parte significativa dell’opinione pubblica. Ma i quattro gruppi che hanno lavorato sui problemi più delicati sono poi riusciti ad arrivare a una sintesi. Anche grazie alle sensibilità che sono state giustamente messe in campo. Il convegno che si è tenuto all’Istituto Sturzo, introdotto dalla relazione di Pierluigi Castagnetti, con autorevoli relatori, ha sicuramente svolto un ruolo importante da questo punto di vista”.

Molti problemi restano, tra cui uno “tutto interno” al cattolicesimo politico, incapace di produrre nuove riflessioni e vocazioni alla politica.

“Credo - conclude Flavia Nardelli - sia mancata in questi anni  la consapevolezza che è necessario alimentare logiche comuni e costruire legami forti con le nostre realtà prepolitiche. L’indebolimento di quelli che chiamiamo «corpi intermedi» non ha aiutato”.  

Quanto al Pd, “sono convinta che una presenza di cattolici non solo sia possibile, ma sia necessaria. Del resto sono molti i rappresentanti politici del Pd che in quei valori si riconoscono”.

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