Presentato il report 2021 sugli immigrati residenti nella Marca
Presentati a Treviso i dati del report 2021 sulla presenza di stranieri nella Marca trevigiana. "Presenze necessarie" il titolo del documento, il 18°, elaborato da Cisl, Anolf, Caritas, Migrantes, le coop sociali La Esse e Una Casa per l’Uomo, in collaborazione con Veneto Lavoro. A inizio 2021 nella Marca i cittadini stranieri erano 92.110, +2% rispetto al 2020; uno su cinque, under 18.

“Presenze necessarie”. È questo il titolo del 18esimo Report sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati nella provincia di Treviso. Un’analisi realizzata da Cisl Belluno Treviso, Anolf, Caritas Tarvisina, Migrantes Treviso, cooperative La Esse e Una Casa per l’Uomo, con l’apporto qualificato di Veneto Lavoro, organizzazioni promotrici che continuano a considerare l’impegno di documentazione e riflessione su queste tematiche come parte significativa della propria responsabilità sociale.
“Il titolo del report sintetizza la percezione di questi ultimi tempi - ha spiegato il gruppo di ricerca che ha realizzato lo studio -: una presenza stabile di migranti nel territorio nazionale, veneto, trevigiano che si conferma non solo significativa, ma necessaria, per l’apporto demografico, per il lavoro, ma anche per un complesso di contributi di tipo culturale e umano che concorrono a rendere più vitale il territorio”.
La fotografia presentata propone una documentazione delle principali caratteristiche e delle tendenze evolutive del fenomeno migratorio nella Marca. Il dossier presenta un quadro aggiornato di informazioni demografiche riferite al 1° gennaio 2021, proponendo quando possibile la valorizzazione anche di informazioni relative al periodo successivo.
LA PRESENTAZIONE PUBBLICA - Il Report sarà presentato pubblicamente mercoledì 28 settembre alle 20.30 all’auditorium Stefanini in un evento inserito nelle iniziative del Festival dello Sviluppo sostenibile.
Un altro evento pubblico dal titolo “Strappi (in)evitabili, cuciture possibili... Italiani, migranti e lavoro che cambia” si terrà lunedì 10 ottobre alle 20.30, nella Sala Longhin – Seminario vescovile, all’interno della Settimana Sociale dei cattolici trevigiani. Si tratta di un approfondimento sul tema delle trasformazioni del mondo del lavoro e dell’apporto dei lavoratori migranti.
I DATI - I cittadini stranieri residenti in provincia di Treviso al 1° gennaio 2021 sono 92.110, in aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Stabile sia la quota di residenti con cittadinanza straniera sul totale della popolazione provinciale (10,5%), sia la composizione di questo segmento della popolazione: il peso dei minori stranieri (che rappresentano il 22% del totale dei residenti stranieri) è pari a circa il 14% (poco meno di 20mila under 18) del numero complessivo di minori in provincia; quello delle donne rispetto al totale dei residenti stranieri è pari al 51% circa. I nuovi nati sono 1.238, -2% rispetto al 2019, ma continuano a costituire oltre il 20% di tutti i nuovi nati della provincia.
I primi gruppi nazionali di residenti si confermano: romeni (22% del totale), cinesi (10%), marocchini (9%), albanesi (8%) e macedoni (5%).
LAVORO - Ulteriori analisi specifiche nell’ambito lavorativo, riferite a fine 2021 (con un aggiornamento al primo semestre 2022) confermano altresì la presenza necessaria di lavoratori stranieri in settori rilevanti del tessuto produttivo locale, quali l’agricoltura (40% di assunzioni di stranieri), le costruzioni (39%) l’industria (36%) e in particolar modo il lavoro domestico e di cura (il 73% dei lavoratori domestici sono stranieri). La ripresa della mobilità intrinseca al mondo del lavoro dopo le restrizioni nel tempo di pandemia e il conseguente calo della domanda di lavoro, conferma una buona ripresa di assunzioni anche per gli stranieri (+17%), in particolare per le donne (+28% rispetto al 2020). Nel lavoro dipendente, la quota complessiva delle assunzioni di stranieri nel corso del 2021 è del 26%.
SCUOLA - Presenze necessarie anche a scuola (anno scolastico 2020/21), dove la realtà di 17.335 alunni di cittadinanza non italiana, per il 72,4% nati in Italia anche se ancora giuridicamente stranieri, da sommare a coloro che nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza italiana, garantiscono il funzionamento di un numero rilevante di classi e il posto di lavoro di numerosi insegnanti, italiani per la quasi totalità. Rappresentano il 13,4% del totale alunni.
IL COMMENTO - “Sarebbe importante - spiegano i responsabili di Cisl Belluno Treviso, Anolf, Caritas Tarvisina, Migrantes Treviso, cooperative La Esse e Una Casa per l’Uomo - che questi dati motivassero la società civile a conoscere e a ri-conoscere la preziosità di queste persone, così necessarie in un tempo nel quale la portata dei mutamenti e delle questioni (ambientale, climatica, energetica, demografica, e ancor più per una convivenza civile), stanno mettendo seriamente alla prova il nostro sistema di vita”.
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