Siccità, "inimmaginabile un'altra annata come il 2022", purtroppo la pioggia non basta
Nonostante le precipitazioni di dicembre e gennaio, l'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue del Veneto (Anbi) denuncia una "forte severità idrica". La colpa è anche del caldo anomalo, che scioglie la neve troppo velocemente.

Benedetta pioggia, benedetta neve. Guardando il cielo e l’orizzonte, in questi giorni di fine gennaio, in molti abbiamo probabilmente fatto questa considerazione. Purtroppo, queste piogge che precedono i “giorni della merla” non bastano. Si tenga solo presente che, per coprire il nostro fabbisogno in agricoltura, i laghi montani devono essere svuotati e ricaricati tre volte: quindi, non bastano le piogge invernali, ma servono tanta neve e le piogge di primavera ed estive.
Il bollettino sulla disponibilità d’acqua, pubblicato ogni trimestre dall’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi) del Veneto, racconta di un deficit idrologico di 92 millimetri a inizio ottobre: 236 millimetri contro una media storica, 1994-2021, di 328 mm. L’ultimo trimestre 2022, nonostante un “buon dicembre”, certifica una forte severità idrica, a causa della grave situazione delle falde, l’innevamento compromesso dalle alte temperature e una piovosità in ripresa, ma ancora distante dal riequilibrio. Tutte le stazioni di rilevamento delle falde in Veneto mostrato dati negativi; le stazioni di Cimadolmo, Eraclea, Varago - per rimanere a Treviso - davano dati ancora in diminuzione persino in dicembre, in lievissima ripresa Castelfranco (+0,1), negativa Castagnole. Le piogge sono state intense e di breve durata, facilitando lo scorrimento e non la penetrazione nel sottosuolo. Dicembre 2022, comunque, è stato un “buon mese”, con 99 millimetri di pioggia, contro un valore storico medio di 81 millimetri. E anche gennaio lo sarà.
Quello idrico, però, è un equilibrio delicatissimo e si basa su tre risorse: le riserve nivali, le acque sotterranee, e la disponibilità di acqua conseguente alla piovosità, alla portata dei fiumi e agli invasi montani. L’acqua e le nevi superficiali si sono, quest’inverno, scontrate con le alte temperature, il caldo anomalo è uno dei più gravi dal 1951, con la sola eccezione del 2012. Drammatica è la frequenza di queste “secche”: dal 1997 è stato sempre più caldo, e se si eccettuano gli inverni del 1996, e del 1991, questa serie rosso fuoco è costante dal 1988. Le temperature elevate hanno favorito la fusione del manto nevoso lungo i versanti ripidi e soleggiati. Alcune notti con cielo coperto hanno favorito un ulteriore riscaldamento del manto nevoso per il mancato raffreddamento notturno da irraggiamento. Guardando le montagne, durante il 2022 e a inizio 2023 tutti hanno potuto constatare come le cime innevate perdessero entro pochi giorni il loro manto bianco. La neve che non si scioglie lentamente è di scarsa utilità per la ricarica delle falde.
Secondo l’Arpav, Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, la risorsa idrica nivale stimata il 31 dicembre è calata del 20 per cento rispetto a quella presente il 18 dicembre, pari a 125 milioni di metri cubi nel bacino del Piave, 70 nel bacino del Cordevole e di 100 nel bacino del Brenta. A dicembre stazionari e buoni i livelli degli invasi montani. Per il Piave a Pieve di Cadore, sul Mis e a Santa Croce, il volume invasato era del 68 per cento della portata, il Corlo, nel bacino del Brenta, era anch’esso al 63 per cento. Livelli non preoccupanti, ma da monitorare.
Dicembre per le acque superficiali sufficiente, anzi le piogge sono state sopra la media, il Piave ha ricevuto l’11 per cento in più, il Po addirittura il 90 per cento rispetto alla media delle piogge in dicembre negli anni che vanno dal 1994 al 2020. Il Sile quasi il 50 per cento, il Brenta il 28 per cento in più. Le portate sono aumentate per tutti i fiumi, ha faticato solo il Muson a Castelfranco 1,29 mc al secondo, mentre il Bacchiglione è arrivato al 13,9, raddoppiando la portata di novembre.
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