Un messaggio di pace e speranza attraverso la street art di Tvboy
Lo street artist italiano, che si è fatto conoscere fin dal 2003, a fine gennaio 2023 è arrivato in Ucraina, per portare con la sua arte una personale richiesta di pace. In mostra fino al 7 maggio a Bologna, insieme a Jago e Bansky,

Si firma Tvboy, ma il tratto dei suoi lavori ormai è divenuto un vero brand riconoscibile ovunque: dai primi tag (le firme) a Milano nel 2003 si è mosso in molti Paesi, fino ad arrivare in Ucraina dove, a fine gennaio 2023, ha portato, a modo suo, la richiesta di pace. Siciliano di nascita e milanese d’azione, questo street artist italiano, in mostra fino al 7 maggio a Bologna insieme a Jago e Bansky, ama definirsi “un artista contemporaneo che usa la strada come sua galleria, perché la strada è il luogo in cui chiunque può accedere all’arte, senza pagare il biglietto ed è il luogo più democratico in assoluto”. La ricerca del bene comune che passa anche dalla denuncia è così presente in Tvboy da risultare spesso irriverente, ma è ben consapevole che “è una responsabilità anche nostra (degli artisti, ndr) portare l’attenzione su alcuni temi, soprattutto quando iniziamo ad avere un certo seguito”. L’aspetto di denuncia sociale con cui è nata la street art è una dimensione che gli sta molto a cuore, così come il rispetto dei diritti, i temi dell’ambiente, dell’ingiustizia, della guerra… Per questo da tempo voleva andare in Ucraina. L’occasione giusta è arrivata con l’ong Cesvi. Nella città di Bucha, situata a nord ovest di Kiev, conosciuta per le fosse comuni e gli altri crimini efferati, l’Ong italiana ha ristrutturato un asilo nido distrutto dai russi e continua a distribuire pasti alla popolazione. “Una cosa è fare un lavoro sulla guerra in una città europea al sicuro, l’altra è proprio esporsi e portare il messaggio nel luogo giusto, nonostante il rischio”, spiega l’artista, lasciando trasparire una grande consapevolezza sia del reale rischio corso sia della possibilità di riportare l’attenzione mediatica sul conflitto alle porte dell’Europa a quasi un anno dal 24 febbraio 2022. “Il ruolo dell’arte è portare pace e speranza dove non ci sono. L’arte è la massima espressione della speranza, sono andato lì a portare un messaggio di speranza, non di critica sociale, ma anche di solidarietà nei confronti degli artisti ucraini che ho incontrato e che, a causa del conflitto, non hanno più avuto la forza di dipingere”. Nei giorni di permanenza a Bucha, Tvboy insieme ad amici, alle presidi ed ai collaboratori scolastici, hanno dipinto varie scuole portando finalmente un po’ di speranza colorata nel tetro grigio bellico delle macerie. Il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, li ha incontrati per ringraziarli ed esprimere la sua profonda riconoscenza. “La cosa che più mi ha fatto riflettere - conclude - è quanto spesso ci preoccupiamo per cose inutili e dimentichiamo che ci sono situazioni ben più difficili delle nostre”.
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