Vaccinazioni nel Veneziano: è il turno delle rsa di Spinea e Noale
Sanitari e anziani nelle case di riposo protetti dal virus entro il primo mese del nuovo anno. Nei primi venti giorni di gennaio di questo 2021 l’Ulss 3 Serenissima vaccinerà contro il Covid la grande categoria delle persone a rischio: medici, infermieri, oss e gli operatori tutti di ospedali e territorio, assieme gli ospiti delle residenze per anziani.

Sanitari e anziani nelle case di riposo protetti dal virus entro il primo mese del nuovo anno. Nei primi venti giorni di gennaio di questo 2021 l’Ulss 3 Serenissima vaccinerà contro il Covid la grande categoria delle persone a rischio: medici, infermieri, oss e gli operatori tutti di ospedali e territorio, assieme gli ospiti delle residenze per anziani.
Sono stati oltre 400 i sanitari vaccinati negli ultimi giorni del 2020. Giovedì, l’ultimo dell’anno, alla casa di riposo Nazaret di Mestre sono state somministrate le prime dosi vaccinali destinate alle Rsa a una cinquantina di operatori: verrà completata la vaccinazione di personale e ospiti di questa prima casa di riposo nel giro di pochi giorni.
Serrata la scaletta delle prime Rsa, dopo Nazaret, che si sottoporranno a vaccinazione: sabato 2 gennaio, è il turno di Villa Fiorita e Villa Althea, a Spinea; domenica 3 gennaio è la volta dell’Ipab Danielato di Cavarzere; lunedì 4 gennaio seguiranno la residenza Ca’ dei fiori di Quarto d’Altino e la casa di riposo Relaxi (Santa Maria dei Battuti) di Noale.
In ognuna delle case di riposo è presente un nucleo vaccinale composto da infermieri, medico sorvegliante e amministrativo, che opera in sinergia con l’Azienda sanitaria e il suo Servizio di igiene e sanità pubblica.
“L’invito pressante che facciamo a operatori di settore, e poi alla popolazione, è quello di aderire in massa a questa vaccinazione - lancia l’appello il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben -. Siamo affianco ogni giorno alle case di riposo perché sia somministrato in tutte, e al più presto, il vaccino ai loro ospiti. Questa è un’occasione da non perdere: è l’arma che abbiamo in questo momento per combattere la pandemia ed è un’arma che ci consente per la prima volta di giocare in attacco e non in difesa nei confronti del virus”.
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