Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Ecumenismo: settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Anche quest’anno gli appuntamenti ecumenici del mese di gennaio aprono il nuovo anno dove celebrazione del Giubileo e dimensione ecumenica hanno diverse occasioni per intersecarsi, a partire dalla Veglia ecumenica diocesana, che si celebrerà martedì 21 gennaio alle ore 20.45 in Duomo a Montebelluna, dove - ed è una particolarità della nostra diocesi - si ritroveranno a pregare insieme tutte le Chiese presenti sul nostro territorio che lo desiderino e con le quali la nostra diocesi mantiene rapporti ufficiali.
La celebrazione, presieduta dal Vescovo, costituisce il vertice della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) e quest’anno, seguendo le indicazioni del Sussidio internazionale redatto dalla Comunità di Bose, pone al centro il tema della fede riecheggiando la domanda che Gesù rivolge a Marta di Betania parlando della Resurrezione di quanti credono in lui: “Credi tu questo?” (cfr. Gv 11,26). Alla domanda di Gesù, l’informale gruppo di lavoro ecumenico che ha preparato la veglia ha proposto di rispondere con l’incipit del Credo di Nicea: “Noi lo crediamo”.
Il Credo di Nicea. Il rimando al primo concilio ecumenico dell’era cristiana è giustificato dal fatto che quest’anno ricorrono i 1700 anni dalla sua convocazione, appunto, a Nicea in Turchia nel 325. L’Assemblea conciliare allora elaborò e adottò ufficialmente il primo Simbolo della fede condiviso da tutti i cristiani, ripreso successivamente nel Concilio di Costantinopoli (381) e divenuto il Credo niceno-costantinopolitano, professato in ogni eucarestia e ancor’oggi condiviso dalla quasi totalità delle Chiese. La commemorazione propria dell’evento sarà celebrata il 20 maggio prossimo in cattedrale.
L’intreccio con il Giubileo. Andando oltre le ricorrenze storiche, il colloquio ideale tra la domanda evangelica e la risposta ecclesiale, ha dato forma all’intera Veglia perché costituisce il dialogo fondamentale che attende ciascun uomo che voglia diventare discepolo di Gesù, in ogni tempo e in ogni luogo. L’interpellanza del Signore - che più volte ritorna in forme diverse nei Vangeli - nel dialogo con Marta ha, però, la particolarità di porre al centro della confessione di fede che Lui è la Resurrezione e la vita per tutti i credenti, rivelando così “l’intreccio” con il Giubileo, perché sottolinea chiaramente come sia il Signore Gesù Cristo il fondamento della Speranza che impregna l’anno giubilare.
Il “noi” ecclesiale. A questa fede, però, non si arriva se non attraverso la mediazione ecclesiale, come è ben espresso dal Credo niceno dove si dice al plurale: “Noi crediamo” (e non “io credo” come nel Simbolo niceno-costantinopolitano). La professione del Simbolo niceno costituirà l’apice della celebrazione, proprio a ricordarci che l’intima adesione di ciascuno al Fondamento della Speranza, non si realizza nella sua pienezza se non nella Chiesa voluta dal Signore Gesù, come strumento necessario per un discepolato autentico e pieno.
In un tempo come il nostro segnato quasi irreversibilmente da una privatizzazione della fede, che sembra rendere superflua l’appartenenza ecclesiale, ribadire il legame intrinseco tra l’atto di fede personale e la sua necessaria dimensione ecclesiale è fondamentale soprattutto in un’ottica di evangelizzazione, in particolare se questo è fatto nella preghiera comune, condivisa dai fratelli che, pur non cattolici, condividono la stessa risposta affermativa alla domanda che Gesù rivolge a Marta. La sfida per arrivare a una fede matura e quindi a una Speranza che non delude non riguarda, infatti, solamente i cattolici, impegnati nel Giubileo, ma tutte le Comunità cristiane che vivono questo territorio e questo tempo.
Collaborazione e dialogo. La realizzazione della Veglia a cura dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo è possibile grazie alla collaborazione della parrocchia del Duomo di Montebelluna, della Comunità di S. Egidio e col patrocinio dell’Issr Giovanni Paolo I. I sacerdoti ortodossi e pastori protestanti e i preti cattolici del vicariato di Montebelluna (muniti di alba) sono pregati di presentarsi 20 minuti prima dell’inizio della celebrazione nella sacrestia del Duomo.
Altre veglie ecumeniche saranno celebrate in varie zone della diocesi: giovedì 23 gennaio a Loreggia nella chiesa Ortodossa Romena (in via dell’Artigianato 8) alle 20.30 e venerdì 24 a Castelfranco nella chiesa di Giacomo sempre alle 20.30, frutti dei buoni rapporti tra le nostre parrocchie o Collaborazioni e le parrocchie ortodosse romene locali.