giovedì, 13 febbraio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Trasmettere la vita è generare speranza per il mondo

L’invito dei Vescovi a un’alleanza sociale per la vita. Nelle parrocchie, domenica 2 febbraio, si celebra la Giornata per la vita. A Postioma il 28 gennaio un incontro promosso da Upv Treviso

“Rianimare la speranza” promuovendo la cultura della vita e la scelta della trasmissione della vita, senza la quale “nessuna forma di organizzazione sociale o comunitaria può avere un domani”. Per questo, la Chiesa deve farsi promotrice di “un’alleanza sociale che promuova la cultura della vita, mediante la proposta del valore della maternità e della paternità”, che favorisca “l’impegno legislativo degli Stati per rimuovere le cause della denatalità con politiche familiari efficaci e stabili nel tempo” e che impegni “ogni persona di buona volontà ad agire per favorire le nuove nascite e custodirle come bene prezioso per tutti, non solo per i loro genitori”: lo scrive il Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana nel Messaggio per la 47ª Giornata nazionale per la vita, che verrà celebrata il 2 febbraio, sul tema “Trasmettere la vita, speranza per il mondo. Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita” (Sap 11, 26).

Una Giornata che si celebrerà nel contesto del Giubileo, e quindi nel segno della speranza. Nel loro messaggio, i vescovi rilanciano l’invito di papa Francesco a rianimare “il desiderio dei giovani di generare nuovi figli e figlie, come frutto della fecondità del loro amore. Esso dà futuro a ogni società ed è questione di speranza: dipende dalla speranza e genera speranza”.

L’alleanza deve essere “inclusiva e non ideologica, mettendo insieme tutte le persone e le realtà sinceramente interessate al futuro del Paese e al bene dei giovani”. Perché “se la questione della natalità dovesse diventare la bandiera di qualcuno contro qualcun altro, la sua portata ne risulterebbe svilita”.

I vescovi ammettono che la situazione attuale non aiuta a credere nel domani, davanti alla “strage degli innocenti” dei tanti bambini che perdono la vita nei teatri di guerra, nei tragitti delle migrazioni, quanti sono vittime delle malattie o della fame, quelli cui è impedito di nascere. E la scelta della donna che interrompe la gravidanza è “veramente libera, o non è piuttosto costretta a una decisione drammatica da circostanze che sarebbe giusto e “civile” rimuovere?”. “Quale futuro c’è - si chiedono - per un mondo dove si preferisce percorrere la strada di un imponente riarmo piuttosto che concentrare gli sforzi nel dialogo e nella rimozione delle ingiustizie e delle cause di conflitto?”. La risposta è che “abbandonare uno sguardo di speranza, capace di sostenere la difesa della vita e la tutela dei deboli, cedendo a logiche ispirate all’utilità immediata, alla difesa di interessi di parte o all’imposizione della legge del più forte, conduce inevitabilmente a uno scenario di morte”.

I Vescovi ricordano che “i Centri di Aiuto alla Vita, in 50 anni di attività in Italia hanno aiutato a far nascere oltre 280.000 bambini”.

Infine il Messaggio invita ad accompagnare le persone che avvertono la mancanza di figli “a una generatività e a una genitorialità non limitate alla procreazione, ma capaci di esprimersi nel prendersi cura degli altri e nell’accogliere soprattutto i piccoli che vengono rifiutati, sono orfani o migranti “non accompagnati”. Un ambito che richiede “una più puntuale regolamentazione giuridica, sia per semplificare le procedure di affido e adozione che per impedire forme di mercificazione della vita e di sfruttamento delle donne come ‘contenitori’ di figli altrui”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
16/01/2025

Di per sé, l’idea di una “conversione missionaria” della parrocchia non è una novità, perché essa agita...

07/11/2024

Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...

25/10/2024

La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....

TREVISO
il territorio