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Cinquant'anni di storia insieme, Agesci in festa

Gli scout partecipanti attualmente o in passato al gruppo Treviso 3 si sono ritrovati a Dosson per una giornata emozionante

Domenica 12 settembre gli scout del gruppo Agesci Treviso 3 (Associazione guide e scout cattolici italiani) hanno festeggiato i cinquant’anni di storia, insieme alla comunità di Dosson, ai sindaci e assessori di Casier e Preganziol.

Il gruppo ha radici molto lontane. E’ necessario cominciare dal 1948: mentre i gruppi scout, dopo quasi vent’anni di soppressione dello scoutismo durante il fascismo (la cosiddetta “Giungla silente”) risorgono insieme all’Italia, tre fratelli si trasferiscono da Asti in Somalia e fondano un gruppo scout a Mogadiscio. Vi partecipa il giovane Carlo D’Argenzio, che nel 1968 si trasferisce a Treviso fondando, nell’ottobre del 1971, assieme ad altre personalità dello scoutismo trevigiano, il gruppo Asci (Associazione scout cattolici italiani) Treviso 3, con sede nella parrocchia di San Lazzaro. Sceglie come simbolo il fazzolettone verde bordato giallo, che si è portato dai primi anni in Africa. Con la fusione delle due grandi associazioni scout dell’epoca, Asci (maschile) e Agi(femminile) il gruppo, inizialmente solo maschile, subentra nell’Agesci nel 1974, accogliendo anche le prime ragazze provenienti da Preganziol.

Negli anni il Treviso 3 si è radicato in diverse altre realtà, come San Trovaso e Preganziol, ma oggi ha la propria sede nelle parrocchie di Dosson e Frescada.
Alla festa erano presenti non solo le famiglie del gruppo, ma anche molti che, in passato, hanno vissuto questa bella avventura: anche se non indossano più l’uniforme scout, hanno ancora dei ricordi indelebili di tante persone e momenti importanti; portano ancora con sé nel proprio quotidiano e nei vari ambienti di vita, quello stile di generosità, lealtà e servizio che hanno imparato sin da adolescenti.

Dopo la messa, c’è stata la suggestiva cerimonia dell’alzabandiera: i ragazzi più grandi hanno, infatti, preparato sul prato della parrocchia, una costruzione con pali di legno nel tipico stile scout, grazie alla quale è stato possibile issare le bandiere cantando l’inno nazionale. Nell’occasione sono stati anche premiati gli educatori che hanno speso, con pazienza e spirito di servizio, tempo e risorse nella formazione di tanti giovani e hanno permesso a questa realtà di operare per ben mezzo secolo. Sono più di 100 i capi scout che in questi 50 anni sono passati nel gruppo!

In tempi così difficili per tutti, sono proprio i ragazzi che hanno sofferto le tante chiusure e ancora faticano a vivere relazioni autentiche, reali e non virtuali. L’auspicio è che questa associazione possa continuare il proprio lavoro, così importante ora più che mai, offrendo testimoni di fede ed educatori degni di fiducia, che diano ancora speranza e coraggio alle nuove generazioni.

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