venerdì, 12 settembre 2025
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Politiche giovanili: dieci Comuni del Montebellunese uniscono le forze su prevenzione e lavoro

Il Comune capofila è Montebelluna che, in stretta collaborazione con il Tavolo dei 10 Comuni, ha guidato la definizione delle priorità progettuali, dando vita a due percorsi operativi distinti ma complementari: You Map e Wannabe

Dieci Comuni, un solo obiettivo: investire sul futuro delle nuove generazioni. Altivole, Cornuda, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Pederobba, Trevignano e Volpago del Montello hanno scelto di unire le forze per rispondere ai bisogni dei giovani del territorio. Da questa visione condivisa nasce la convenzione “Area Montebellunese”, attiva da oltre dieci anni, che per il prossimo triennio si concentrerà su due ambiti fondamentali: la prevenzione del disagio giovanile e le politiche attive per il lavoro.

Il Comune capofila è Montebelluna che, in stretta collaborazione con il Tavolo dei 10 Comuni, ha guidato la definizione delle priorità progettuali, dando vita a due percorsi operativi distinti ma complementari: You Map, curato dalla Cooperativa Kirikù, si concentra sul sostegno alla crescita personale dei giovani, con azioni che promuovono l’autonomia, la partecipazione e il benessere; Wannabe, gestito dalla Cooperativa La Esse, è un progetto di politiche attive per il lavoro, che mira ad affiancare, orientare e accompagnare i giovani nella loro transizione verso il futuro (tra lavoro e studio) con maggiore consapevolezza.

Dichiara il sindaco Adalberto Bordin, per il Comune capofila Montebelluna: “Quando le Amministrazioni fanno squadra, come in questo caso, si riescono a costruire risposte condivise, strutturate e durature. Tanto a livello comunale, quanto a livello intercomunale, stiamo lavorando per mettere al centro le nuove generazioni: un impegno per sostenere il benessere dei ragazzi e delle ragazze, la loro autonomia e il loro percorso personale e professionale”.

You Map, coordinato dalla Cooperativa Kirikù, vuole supportare i giovani nella concretizzazione del loro progetto di vita, offrendo sostegno concreto nei momenti di passaggio o di difficoltà. Attraverso uno sportello di ascolto settimanale, i ragazzi e le ragazze potranno confrontarsi con educatori professionisti su temi legati all’autonomia, all’orientamento personale, alla gestione delle emozioni, alle relazioni familiari e sociali. Il progetto propone anche percorsi individuali su misura, di ascolto e di accompagnamento al cambiamento, per giovani in particolari situazioni di fragilità sociale, economica ed emotiva. Saranno attivati inoltre laboratori per affrontare, in gruppo e con il sostegno dell’educatore, difficoltà (personali, relazionali e motivazionali) al sostenimento dell’esame della patente, incontri tematici su benessere personale e tempo libero e attività mirate ad accrescere la consapevolezza economica e abitativa. Il tutto in un clima accogliente, riservato, dove l’errore non è visto come un fallimento, ma come una tappa naturale del percorso di crescita.

Wannabe, invece, è il progetto curato dalla Cooperativa La Esse, che dà continuità a quanto costruito dall’Area Montebellunese negli ultimi anni, rispetto ai temi lavoro, aziende, scuole, orientamento. Gli elementi su cui si investe nel prossimo triennio 2025/2027 sono: le attività formative tra giovani e aziende, fuori e dentro le Scuole; le relazioni e il dialogo con imprese ed enti di categoria; la consapevolezza delle criticità contemporanee rispetto al mondo del lavoro e che sta mettendo in crisi il nostro modello territoriale: il mismatch tra domanda/offerta, la formazione, le competenze, il dialogo giovani e aziende, gli aspetti demografici. Le attività hanno un taglio educativo, si svolgono sia con le classi delle superiori che fuori con singoli o gruppi. L’obiettivo è sostenere i giovani nel loro percorso di vita verso il futuro, dando il giusto ruolo e valore al contesto che li circonda (aziende, scuola, cpi, enti di categoria, università, famiglie).

Entrambi i progetti, pur con obiettivi specifici diversi, condividono una visione comune: mettere al centro i giovani, riconoscerne i bisogni reali e offrire loro strumenti, relazioni e opportunità per costruire il proprio futuro con fiducia e consapevolezza.

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