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Rischio alluvioni, convegno a San Donà: servono cittadini consapevoli

A seguito dell’alluvione del 2010, la Regione Veneto ha avviato numerosi cantieri per realizzare le opere di messa in sicurezza del territorio. Le opere di prevenzione fisiche, tuttavia, si rivelano insufficienti se non sono supportate da un’opera di sensibilizzazione che renda consapevole la popolazione degli strumenti e dei comportamenti da adottare in caso di emergenza. Proprio per questo, sabato 5 aprile, al centro culturale “Leonardo Da Vinci” di San Donà di Piave, si è tenuta una conferenza dell’“Osservatorio dei cittadini in festa”, per ridurre il rischio alluvionale nei territori del fiume Piave.
A fare gli onori di casa, il sindaco, Alberto Teso, ha spiegato come siano “attualmente attivi lavori strutturali di rafforzamento dell’argine sinistro: dopo la conclusione dei lavori tra il ponte dei Granatieri e la frazione di Palazzetto, questi si sono spostati a monte, tra il Ponte della Vittoria e quello dei Granatieri”. Certo, non è facile spiegare cosa sia il rischio idraulico, in quanto “il ricordo dell’alluvione del 1966 è sempre più flebile”.
Per questo, è stato mostrato un filmato, realizzato da Sara Campaner, che ha ripercorso le drammatiche giornate dell’alluvione del 1966, nel Basso Piave.
È stato, quindi, il turno dell’ing. Michele Ferri, in rappresentanza dell’Autorità di bacino distrettuale delle alpi orientali, l’ente che elabora il Pgra (Piano gestione rischio alluvioni): “Il pericolo - ha spiegato - si combatte con le opere strutturali e, poi, ci sono misure non strutturali, mirate a creare una società più resiliente, attiva, e che è consapevole delle azioni da intraprendere nel caso di alluvioni. Le due azioni sono complementari”.
Per mettere in dialogo la componente e tecnologica e sociale, è stata recentemente messa a punto Coapp, un’applicazione che “permette di ricevere informazioni dettagliate in modo che il cittadino possa prendere decisioni più corrette”, conclude Ferri.
In rappresentanza del consorzio di bonifica Veneto Orientale, l’ing. Erika Grogoletto ha sottolineato: “Nei prossimi giorni partiranno in città importanti lavori per la raccolta delle acque meteoriche nelle vie Kennedy e Sabbioni. Gli scenari che l’Ipcc prevede per il futuro sono inquietanti per il nostro territorio. Noi, però, abbiamo le competenze per farvi fronte, ma serviranno ingenti investimenti”.
In conclusione, Francesco Rizzante, coordinatore della Protezione civile di San Donà, ha descritto le peculiarità del gruppo comunale: “Il gruppo sandonatese, attivo dal 1998, è ben strutturato e organizzato per affrontare i rischi del territorio. Ne fanno parte 35 membri, 24 uomini e 11 donne. Colgo l’occasione per esortare le donne ad entrare in questo corpo: il mio sogno sarebbe raggiungere la parità di genere nella nostra realtà”.