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Riforme: Giustizia con il vento in poppa, autonomia già nel dimenticatoio

Il Senato ha detto sì, per la seconda volta alla cosiddetta riforma della Giustizia, si tratta della prima delle tre grandi riforme nel programma dell’Esecutivo in questa legislatura, giunta, ormai, a oltre metà del suo cammino
25/07/2025

Il Senato ha detto sì, per la seconda volta (come previsto dall’iter per le leggi che modificano la Costituzione) alla cosiddetta riforma della Giustizia, che incide in profondità sul sistema giudiziario italiano, introducendo la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e magistratura “giudicante”, e rivoluzionando gli organi di rappresentanza della magistratura (i Consigli superiori diventeranno due, e i componenti saranno scelti per sorteggio.

La maggioranza, dunque, ha “blindato” il provvedimento, senza aprire a modifiche, e procederà alle prossime tappe, con gli ultimi passaggi parlamentari, prima del referendum confermativo, che quasi certamente verrà chiesto dall’opposizione.

Si tratta della prima delle tre grandi riforme avviate dall’Esecutivo, in questa legislatura, giunta, ormai, a oltre metà del suo cammino. Le altre sono quelle del l’elezione diretta del Presidente del Consiglio (al di là delle dichiarazioni di facciata, la premier, Giorgia Meloni, sta procedendo con molta prudenza, e potrebbe, anzi, fermarsi) e dell’autonomia differenziata, l’unica riforma che avverrebbe a Costituzione invariata. In questo caso, però la mezza “bocciatura” della Corte costituzionale ha bloccato un cammino che è sempre stato impervio.

Luca Zaia, quindi, mentre la maggioranza di centrodestra continua a litigare sul suo successore, conclude il suo terzo mandato da presidente del Veneto senza veder realizzata la sua principale battaglia politica, ulteriormente rafforzata dal referendum consultivo del 2017. Poiché il tema non è certo nel “cuore” dell’attuale dirigenza della Lega, e neppure di altre forze di maggioranza, appare verosimile che l’autonomia differenziata cada nel dimenticatoio, dove è già finita, senza fatti politici nuovi.

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