Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Confermare la propria scelta
di fede sulle parole del vangelo
Partito sabato 15, si è concluso il 22 luglio il pellegrinaggio diocesano in Terra santa, che ha visto 30 pellegrini, guidati da don Luca Pizzato, riflettere sul Vangelo di Marco nei luoghi in cui Gesù è passato. E’ stata un’esperienza intensa e impegnativa per i contenuti proposti dalla guida, a cui facevano eco le omelie di mons. Fabio Franchetto, ma anche faticosa per il caldo afoso.
Purtroppo a pochi giorni dalla partenza si è dovuto modificare l’itinerario e anche nel primo giorno di permanenza, a causa delle forti tensioni in atto tra ebrei e palestinesi. Nonostante l’impossibilità di rispettare la cadenza cronologica della vita di Gesù, i pellegrini hanno avuto la possibilità di confrontare la propria scelta di fede sulle parole del Vangelo e di contestualizzare storicamente gli interventi dei cristiani in Terra santa, per mantenere viva la memoria del Maestro e dei primi discepoli.
Partiti da Ain Karim per richiamare il concepimento di Giovanni Battista e dalla messa nella grotta di Betlemme per rinnovare la memoria del Natale, successivamente il viaggio è ripreso da Masada, Qumran e il mar Morto, ripercorrendo i fatti precedenti alla nascita di Gesù. Successivamente, per l’impossibilità di tornare a Betlemme, si è ripiegato sul Giordano, dove si ricorda il battesimo di Gesù che Marco mette all’inizio del suo Vangelo. Un passaggio per Gerico e il Monte delle Tentazioni, ha preceduto la visita alla Cesarea Marittima di Erode il Grande e la salita al Carmelo per pregare sulla tomba di Elia, prima di arrivare a Nazaret dove, oltre all’annunciazione, con Marco si ricorda che Gesù non viene riconosciuto come profeta. Da qui partenza per una giornata impegnativa con sosta a Cafarnao, luogo scelto da Gesù per iniziare la sua missione, sul lago di Tiberiade, a Tabgha, sul monte delle Beatitudini e sul Tabor. Il giorno seguente una sosta a Cana, con il rinnovo delle promesse matrimoniali, il ritorno a Betlemme per recuperare la visita al campo dei pastori e l’arrivo a Gerusalemme. Qui i pellegrini in due giorni hanno potuto rivivere le ultime vicende della vita di Gesù con la visita al muro del pianto, al Cenacolino e al Cenacolo, al san Pietro in Gallicantu, al Monte degli Ulivi con le sue diverse basiliche, alla porta dei Leoni e alla chiesa di sant’Anna con la piscina probatica, per concludere con la via Crucis e una lunga sosta al santo Sepolcro. Sulla via del rientro in Italia, tappa a Emmaus per non dimenticare che Gesù ci cammina sempre a fianco, che dobbiamo infiammarci il cuore ascoltando la sua parola, per diventare poi dei testimoni nella comunità.
Un pellegrinaggio cadenzato sulla lettura della Bibbia, può diventare, come certamente è stato vissuto dai nostri pellegrini, il quinto vangelo, la buona notizia che Gesù, insieme con il Padre e lo Spirito, anche nelle difficoltà non ci abbandona, non smette mai di amarci, che dobbiamo accettare i nostri limiti ed essere impegnati a discernere la strada migliore per rispondere alla nostra vocazione.