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Sulle orme di san Paolo

Viaggio in Grecia promosso dal Circolo Noi parrocchiale di Paese.

02/05/2018

Oltre 1700 chilometri sulle strade della Grecia continentale seguendo le orme di San Paolo. I 50 pellegrini di Paese, dopo un analogo pellegrinaggio di qualche anno fa in Turchia, scendono all’aeroporto di Tessalonica e salgono sul pullman che li porta all’antica città macedone di Filippi, sulla via Egnazia, dove l’apostolo delle genti predicò il Vangelo. Li accompagna il parroco don Giuseppe Tosin, coadiuvato da Silvia, la “tour-leader” dell’associazione Noi. A far sentire vicino l’apostolo è don Michele Marcato, biblista, preside dell’Istituto superiore di Scienze religiose, che ne parla con tale profondità e passione da farlo percepire come compagno di strada. E c’è poi la guida turistica, Apostolos, filosofo, buon conoscitore della storia e dell’arte ellenica, persona colta che non si accontenta di spiegare ma sa suscitare perspicaci intuizioni. A Filippi, sul percorso descritto negli Atti degli Apostoli, i tre sacerdoti celebrano la messa sul luogo del battesimo di Lidia di Tiatira, la prima donna convertita al cristianesimo. Si visita quindi il sito archeologico della città dove i filippesi imprigionarono Paolo e Sila per aver agito in nome di Gesù. Da Filippi si prosegue per Kavala, l’antica Neapolis, prima di rientrare a Salonicco.
Lodi al mattino e al vespro, eucaristia, lettura e spiegazione degli Atti degli apostoli sui luoghi marcati dal più grande missionario di tutti i tempi, sono la costante dell’itinerario religioso e culturale. Ci si ferma e si prega anche a Veria prima di visitare le tombe reali a Verghina, e si prosegue per la Tessaglia attraversando un ambiente rilassante, con sullo sfondo l’Olimpo innevato. Lo sguardo si posa sui boschi di macchia mediterranea e sui frequenti specchi d’acqua, alternati da distese di ulivi, mandorli e agrumeti fino alle famose Meteore di Kalambaka, ed è già il tramonto. Il giorno seguente è tutto dedicato alla visita di alcuni vecchi monasteri che sembrano sospesi tra cielo e terra. Si giunge in serata a Delphi, alle pendici del monte Parnaso, e lungo il percorso si sosta alle Termopili per una foto di gruppo sotto lo sguardo fiero di Leonida, l’eroe che fronteggiò l’armata di Serse nel 480 a.C. A Delphi il contesto di natura e montagne offre un panorama spettacolare. Le rovine del tempio, del teatro e dello stadio si visitano sotto un sole primaverile che non dà tregua, dopo aver visitato il locale museo archeologico. Il giorno seguente, dopo la messa in albergo, si punta verso Atene passando per il monastero di Ossios Loukas e la chiesa a croce greca. Il penultimo giorno è tutto riservato alla capitale ellenica, culla della nostra civiltà, con la sua storia e i suoi musei. Anche qui è passato l’apostolo, e non può quindi mancare una lettura e una preghiera sull’Areopago dove il “ciarlatano” riuscì a far aprire gli occhi su quel Dio che gli ateniesi intuivano ma non conoscevano. A sera, messa nella chiesa di San Francesco, concelebrata con p. Gabriele, un cappuccino che, senza peli sulla lingua, motiva la divisione tra le chiese cristiane come mancanza di vera fede in Gesù Cristo. L’ultimo giorno ci si sposta a Corinto, una Chiesa difficile per Paolo, che viveva in casa di Priscilla e Aquila. In Acaia si celebra l’eucaristia tra i reperti ornati di sgargianti papaveri e profumati fiori di camomilla. E poi l’antica Micene e il teatro di Epidauro.
Una settimana che ha arricchito di conoscenze e ha rinvigorito nella fede, dalla quale si può ripartire con nuovo slancio. Le orme di Paolo, infatti, non finiscono in Grecia, ma portano i credenti molto più lontano.

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