Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Maturità, traccia sul dono: bello! Ma non sia un alibi
Brani di Deledda, Adorno, ed Enzo Bianchi per la prima prova d'esame. Patriarca, Istituto donazione: "Ulteriore conferma dell’importanza che il governo riconosce al tema". Don Panizza (Progetto Sud): "Un segnale, ma double face"

“La vera felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l’altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace”. Era il 1951 quando Theodor W. Adorno rifletteva sul significato del dono nei “Minima moralia”. Questa mattina è toccato agli studenti alla prova con le tracce dell’esame di maturità. Infatti per il saggio breve di carattere artistico-letterario sono stati scelti brani di autori tra cui Grazia Deledda, Theodor W. Adorno, Marco Aime e Anna Cossetta, Mark Anspach ed Enzo Bianchi, inerenti al tema del dono. Ad affiancarli, anche tre riferimenti iconografici: La Donazione di Costantino (1248) dall'Oratorio di San Silvestro a Roma, Antioco e Stratonice (1774) di Jacques-Louis David e L'Adorazione dei Magi (1529) del Parmigianino.
Positivo è il commento di Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto Italiano della Donazione (IID), rispetto alla scelta del ministro Stefania Giannini di inserire la questione tra le tracce della maturità: “Molti gli aspetti che ci fanno sperare che davvero il 2014 sarà l’anno del Dono. La scelta del Ministero dell’Istruzione è per noi un’ulteriore conferma dell’importanza che il Governo riconosce al tema del dono e di tutto il terzo settore, come dimostra l’attesissima riforma del terzo settore voluta dal premier Renzi”.
Lo scorso 9 novembre si è tenuta a Lucca l’ottava Conferenza nazionale della Donazione e in quell’occasione sono state gettate le basi per l’istituzione del Giorno del Dono e la costruzione di una cultura condivisa. “Oggi il Giorno del dono si avvia rapidamente a diventare legge: ha infatti ricevuto l’ok del Senato ed è ora al vaglio della Camera. La data fissata è il 4 ottobre, festa di San Francesco d'Assisi patrono d’Italia, già giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse – conclude Patriarca - Il terzo settore ha bisogno del giorno del dono e tutti coloro che gravitano nel mondo del non profit devono prendersi la responsabilità di riempirlo di significato”.
“Il dono è una cosa meravigliosa, ma non deve diventare un alibi , per la politica e le istituzioni, a non fare". E’ il commento di don Giacomo Panizza, fondatore a Lamezia Terme della comunità Progetto Sud. "Il fatto che sia uscita questa traccia è certamente un segnale, ma double face - riflette -. Il messaggio positivo è che la vita diventa grandiosa quando è rischiata per qualcun altro, quando non è una vita a contratto, in cui si dà per ricevere necessariamente qualcosa in cambio. A livello umano è una cosa grandiosa". C'è però anche un rovescio della medaglia: "Se un governo enfatizza il dono anzichè sostenere il welfare allora è un dono imbrogliato - rimprovera Panizza -. Il dono va bene quando funziona la reciprocità, lo scambio. Altrimenti diventa un cerotto e a livello politico spesso succede cosi". È un messaggio chiaro e forte alla politica e alle istituzioni, che "non possono parlare di dono e poi non garantire servizi, sostegno, giustizia". Il dono mascherato è, conclude Panizza, anche quello della mafia: “Il dono del padrino è il segno di un ricatto, non di un'amicizia".