Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Catechesi e disabilità: la gioia del Vangelo è per tutti!
Sabato 8 ottobre alle 15 all'istituto Canossiano di Treviso incontro su "Catechesi e disabilità" con Davide Lai, dell'equipe nazionale "Catechesi delle persone disabili". L'incontro è aperto a catechisti, insegnanti, operatori del settore e operatori pastorali

La diocesi di Treviso, con l'Ufficio catechistico e il settore Catechesi e disabilità, propone due importanti appuntamenti. Sabato 8 ottobre, alle 15, all'istituto Canossiano di viale Europa, a Treviso, il convegno "Fate discepoli tutti i popoli", con Davide Lai, dell'equipe nazionale "Catechesi delle persone disabili". L'incontro aperto a catechisti, insegnanti, operatori del settore e e operatori pastorali. Domenica 9, poi, le persone con disabilità potranno vivere il loro giubileo, nella chiesa cattedrale, a partire dalle 15.30. Pubblichiamo la testimonianza di due genitori sul tema "Catechesi e disabilità":
"Abbiamo accompagnato nostro figlio per mano il suo primo giorno di catechismo, avevamo pensato a come aiutarlo, a chi mettergli a fianco, a come includerlo, lo avevamo portato in Chiesa fin dai suoi primi mesi di vita, siamo parte attiva della nostra comunità. E invece, come spesso è accaduto in vari momenti e ambiti della nostra vita, è stato lui a prenderci per mano e a farci scoprire nuovi orizzonti, farci cambiare modo di vedere le cose. Seguendo Giovanni, che ha quasi 14 anni e la sindrome di Down, nel suo percorso catechistico, ci siamo resi conto che la Chiesa deve accogliere la sfida che pongono i nostri figli disabili. E’ la sfida a cui ci richiama papa Francesco dicendo che la gioia del vangelo è per tutti, nessuno escluso, e che le persone disabili non sono oggetto di solidarietà ma sono essi stessi collaboratori della Grazia.
Certo è che accogliere implica tempo, pazienza, ascolto, cambio di prospettiva. Certo è che una persona disabile obbliga a pensare ad un incontro catechistico che coinvolge tutto, che non usi solo modalità cognitive, perché la fede non è solo capire e attrezzarci per essere più competenti.
Ma è accogliendo i nostri ragazzi nel catechismo, nelle liturgie che si scopre una risorsa e una ricchezza nuova che sprigiona le energie della semplicità, concretezza, relazione di aiuto, che fanno crescere tutti.
In realtà forse potremo accorgerci ancor di più, come comunità, che i nostri cammini catechistici sono già predisposti all’accoglienza di tutti e che accanto a noi, nelle nostre parrocchie, ci sono persone splendide, come è successo a noi nel nostro cammino, che non aspettano altro che di essere coinvolte in questa sfida.
Allora, come genitori ci chiediamo: sono loro, le persone disabili, a non essere pronte per i nostri cammini liturgici o forse siamo noi a non essere pronti?
Crediamo sempre più nel nostro sogno, che è il sogno di ogni battezzato, che non ci sia più un “noi” e un “loro” ma solo un essere figli di uno stesso Padre.