Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Il Papa negli Emirati Arabi: "Abbiamo bisogno dell'Arca della fratellanza"
Le religioni non incitano alla violenza e al terrorismo, ma s’impegnano per la dignità di tutti, per la riconciliazione e per “smilitarizzare il cuore dell’uomo”. È in sintesi il messaggio del Papa nell’Incontro interreligioso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi. Al termine la firma del Documento comune sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

“Anche noi oggi, nel nome di Dio, per salvaguardare la pace, abbiamo bisogno di entrare insieme, come un’unica famiglia, in un’arca che possa solcare i mari in tempesta del mondo: l’arca della fratellanza”. È cominciato con questa immagine il primo discorso del Papa negli Emirati Arabi Uniti, al Founder’s Memorial, in cui risuonano in particolare tre parole: fratellanza, dialogo, pace. “Dalla vostra patria mi rivolgo a tutti i Paesi di questa Penisola, ai quali desidero indirizzare il mio più cordiale saluto, con amicizia e stima”, ha esordito Francesco, citando gli ottocento anni dall’incontro tra san Francesco e il sultano al-Malik al-Kamil: “Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo”. Il “punto di partenza” della fratellanza, ha spiegato il Papa, “è riconoscere che Dio è all’origine dell’unica famiglia umana”, è lui che “vuole che viviamo da fratelli e sorelle, abitando la casa comune del creato”. La fratellanza, ha proseguito Francesco, “ci dice che tutti abbiamo uguale dignità e che nessuno può essere padrone o schiavo degli altri”.
Non si può onorare il Creatore senza custodire la sacralità di ogni persona e di ogni vita umana: ciascuno è ugualmente prezioso agli occhi di Dio”. È il monito del Papa, che nel discorso al Founder’s Memorial, davanti a 700 rappresentanti delle diverse Confessioni religiose, ha spiegato che “riconoscere ad ogni essere umano gli stessi diritti è glorificare il Nome di Dio sulla terra”. “Nemico della fratellanza è l’individualismo, che si traduce nella volontà di affermare sé stessi e il proprio gruppo sopra gli altri”, la tesi di Francesco: “È un’insidia che minaccia tutti gli aspetti della vita, perfino la più alta e innata prerogativa dell’uomo, ossia l’apertura al trascendente e la religiosità”. “La vera religiosità consiste nell’amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come sé stessi”, ha ricordato il Papa, secondo il quale “la condotta religiosa ha bisogno di essere continuamente purificata dalla ricorrente tentazione di giudicare gli altri nemici e avversari”. “Ciascun credo è chiamato a superare il divario tra amici e nemici, per assumere la prospettiva del Cielo, che abbraccia gli uomini senza privilegi e discriminazioni”, l’invito di Francesco.