martedì, 29 aprile 2025
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Asolo: in mostra le ceramiche di Martini e le terrecotte di Armano

L'esposizione è organizzata da fondazione Zago. Ingresso gratuito, sarà aperta dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 20, mentre nel fine settimana anche in mattinata dalle 10.30 alle 12.30

Giugno è diventato il mese della fondazione Zago, ad Asolo. Dopo la prima mostra, inaugurata il 19 giugno (che resterà aperta fino al 20 agosto), realizzata con l’artista argentina Marcela Cernadas, dentro al convento di San Pietro, “La Buona Terra” sarà un nuovo percorso nella piccola chiesa. Un percorso tra le terrecotte di Elio Armano e le ceramiche di Arturo Martini. Il visitatore, entrando, si rende responsabile delle opere stesse, infilate in alti ed esili supporti, che quasi si sollevano nell’aria claustrale della chiesetta. Salgono da terra, pendono dal soffitto e il visitatore può addirittura farle oscillare tirando un filo. Sembra di essere in una casa, dove il colore della terra e la varietà della ceramica si mescolano continuamente. Proprio per questo, il visitatore è costretto a cercare in mezzo alle opere di Armano quelle di Martini. Si deve fare attenzione alle teste di “aborigeni”, simbolo di primitività, e a quelle ceramiche quasi bizantine e nel contempo familiari. Le opere di Martini sono attualmente in mostra al museo Bailo di Treviso. Nella mostra asolana sono presentate ceramiche, maioliche e opere fittili collezionate da Costantino Barile e oggi fiore all’occhiello della collezione Bruno e Anna Maria Zago.

"Fra le grandi composizioni di figura di Martini - ha spiegato il curatore della mostra Mauro Perosin - si inserisce a pieno titolo la produzione plastica di cui le ceramiche esposte in mostra sono chiara testimonianza. Opere che consentono di apprezzare il portentoso talento dell’artista che si riscontra nella fattezza, nella scelta dei tagli sommari, nella costruzione del modellato a blocchi, così come nelle pozze d’ombra, tipiche dello stile dello scultore, cavate nella profondità spaziale, nei bassorilievi di maiolica policroma e nelle opere in terracotta: esempi di finissima modellatura, sapide di sale etrusco”.

La presenza di Armano a fianco di Martini non è casuale. Le sue “terre rare”, seppur dalla mutata poetica, derivano anche dalla tradizione del secondo. Basti solo pensare che per Armano, maestro e mentore fu Alberto Viani, ricordato come il migliore allievo di Martini. “Tutto parte dall'argilla - ha detto ancora Perosin - , questo materiale è da lui modellato seguendo intenzioni e progetti per nuove dimensioni saldamente ancorate alla nostra tradizione. Forme arcaiche, geometriche, teste cave, piccole sculture di paesaggi e città che propongono a chi le osserva un volo dentro alle viscere “della terra-crea” (argilla in veneto) e parlano essenzialmente di noi, del dritto e del rovescio della nostra civiltà”. La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 20, mentre nel fine settimana dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.

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