martedì, 29 aprile 2025
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Afi Treviso compie vent'anni, sempre a fianco delle famiglie

Nonostante il momento difficile, in cui non si possono svolgere le normali attività, l'associazione di famiglie festeggia con due importanti risultati: l'assegno unico per il figlio e la legge regionale sulla famiglia

Compie 20 anni Afi Treviso, associazione di famiglie presente in diverse città italiane, e festeggia con due importanti recenti risultati: sedendo all’interno del Forum regionale e nazionale delle famiglie ha contribuito a “portare a casa” la legge regionale sulla famiglia dello scorso autunno e soprattutto l’assegno unico per figlio della scorsa settimana. “E’ un doppio compleanno quello che festeggiamo quest’anno come Afi, associazione di famiglie nata il 5 aprile 1991 a Verona per opera di alcuni soci fondatori del centro diocesano di pastorale familiare – spiega il presidente di Treviso, Alessandro Ghedin -. Oggi siamo una realtà diffusa in tutta Italia che conta 600 famiglie, distribuite dalla Valle d’Aosta alla Sicilia e ovviamente al Veneto e nella nostra città”.

Quali sono i numeri di Afi nel Trevigiano?

Anche se questo è un momento difficile, dove non è possibile svolgere le nostre attività di associazione a causa della pandemia, Afi Treviso conta 120 famiglie iscritte.

Quali progetti nel corso di questi vent’anni vi sembra siano stati particolarmente interessanti, pionieristici, utili?

Di iniziative ne sono state fatte tantissime: momenti di sensibilizzazione sulla famiglia, corsi, convegni, occasioni di festa e di condivisione, eventi istituzionali di incontro con la politica locale e molto altro. Vorrei citare, solo ad esempio, il progetto di solidarietà e sostegno alle famiglie in difficoltà “Famiglie in rete”, promosso dalla nostra associazione nel 2008 in collaborazione con il Consultorio familiare e l’Ulss 2.  Attualmente è portato avanti da 23 Comuni. Nel 2018 abbiamo programmato, insieme al Forum delle associazioni familiari di Treviso, un corso per amministratori sulle politiche familiari. A Castelfranco poi dal 2001 a oggi è presente il percorso formativo “Ali alla Famiglia”, ideato e sostenuto da Afi, iniziativa che mira a essere da stimolo ai nuovi genitori e creare momenti di condivisione.

Quale senso assume ora, nella nostra realtà locale, una associazione come Afi?

Sono fermamente convinto che continui ad avere un peso e una responsabilità importante. Anche se il numero degli iscritti, rapportato al territorio è piuttosto basso, siamo una presenza autorevole e preparata nel dialogo con le istituzioni. Vogliamo rappresentare tutte le famiglie del territorio. Tocchiamo con mano tutti i giorni la tragica realtà del calo demografico e sentiamo viva la responsabilità di invertire questa rotta per dare un futuro alle nuove generazioni e a tutto il Paese. Questo crediamo passi attraverso il sostegno alle famiglie, alla loro forza generativa e alla loro coesione sociale.

Su quali fronti, ancora a livello locale, siete impegnati adesso o pensate di muovervi?

Cultura della famiglia, solidarietà e politiche familiari sono i tre grandi pilastri sui quali poggia la nostra associazione. Su questi ambiti vogliamo ancora creare progetti e misurarci rimanendo sempre attenti alle esigenze di ogni singolo territorio.

La pandemia ci ha abituati alle distanze, ha minato la tenuta delle famiglie. Quali priorità sociali sono ora da mettere nelle agende della politica dei nostri territori?

La pandemia ci ha indebolito tutti. Siamo più isolati e socialmente più poveri. Abbiamo osservato un aumento delle crisi di coppia, l’isolamento dei nostri giovani e degli anziani, la parte più vulnerabile del tessuto sociale. Occorre ricostruire momenti di socialità, lavorare a stretto contatto con le realtà educative quali scuole e associazioni culturali e sportive, creare ponti tra associazioni che operano nel Terzo settore e amministrazioni locali. La politica deve guardare maggiormente al sociale mettendosi al servizio dei cittadini con delle azioni creatrici di benessere tra le famiglie e le comunità. Non solamente ricercare una politica assistenzialistica, ma una politica generativa, attiva, mettendo a frutto le opportunità della nuova legge regionale.

Soddisfatti per l’assegno unico per figlio?

E’ un risultato importante e foriero di un cambio di passo. Una misura equa, necessaria, che l’Italia attendeva da anni, con la quale viene riconosciuto al nucleo familiare il valore inestimabile di essere presenza generativa per il Paese, indipendentemente dalla classe sociale. Dobbiamo investire sui nostri figli, sostenere le future generazioni, dare un impulso decisivo alla natalità.

Per chi desidera seguire Afi Treviso sito web: www.afitreviso.it pagina Facebook: afitreviso.

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