Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Giochi di società: è boom di vendite
Si tratta di un modo diverso e stimolante per passare il tempo libero. Un gruppo di ragazzi trevigiani dal 2018 si adopera per diffonderne la cultura. Si può incontrarsi anche online su piattaforme dedicate

In questo anno di pandemia le nostre attività serali si sono alquanto ridotte, fra locali chiusi e coprifuoco. Tutti in un modo o nell'altro hanno cercato di reinventare il proprio tempo libero tra libri, televisione, serie tv e passatempi vari. Ma c'è un'attività di cui forse si sente parlare poco e che potrebbe rendere interessanti e stimolanti le serate e i weekend di chi vive solo, in coppia o in famiglia; un'attività che oggi spopola anche grazie a piattaforme online in cui ritrovarsi per qualche ora piacevole con gli amici superando il concetto di videochiamata, provvidenziale nei primi mesi di isolamento, ma che ormai getta i più nello sconforto. Si tratta dei giochi da tavolo, ma non pensate al solito Monopoli, o alle nottate infinite per cercare di conquistare il Tagikistan a Risiko. Il mondo dei giochi di società è infinitamente vario e può portare in una quantità di mondi e situazioni sconosciute, vivendo avventure e missioni divertenti.
Ad accompagnarci in un breve viaggio in questo universo è il giovane trevigiano Luca Donadi. Grazie a un'idea di Michele Ghedin, un gruppo di ragazzi, composto proprio da Luca, Michele, Gianmarco Nalin e Matteo Poile, alla fine fine del 2018 ha creato un progetto per diffondere la cultura del gioco di società, con serate in locali e pub in cui si presentavano varie attività semplici, accessibili a tutti e divertenti, per passare una serata diversa in compagnia degli amici.
Inutile dire che l'idea ha avuto, finché è stato possibile, un grandissimo successo: “Chi provava poi tornava alla serata successiva, portando gli amici, e chiedendo di sperimentare cose nuove, così i locali si riempivano con un intrattenimento diverso dal solito. Grazie alla nostra enorme passione condivisa siamo stati chiamati in tantissimi locali di tutta la provincia”.
Tutto questo naturalmente fino allo scoppio della pandemia che ha cancellato l’attività. Tuttavia i ragazzi sono pronti a ricominciare non appena sarà possibile.
Nel frattempo Luca ci aiuta a inquadrare il fenomeno: “In alcuni Paesi come la Germania o gli Stati Uniti questi giochi sono diffusissimi fino dall'inizio degli anni '80, ma in Italia hanno avuto un boom a metà anni '90. Oltre a quelli che si trovano nei negozi di giocattoli, e che tutti hanno provato almeno una volta, ce ne sono una infinità che si trovano nei negozi specializzati. Nei primi anni 2000 hanno avuto un boom e continuano a crescere. Stiamo parlando di una macchina che muove milioni di euro”.
Nel nostro Paese sono due gli appuntamenti da non perdere per i veri appassionati: il Festival del gioco di Modena, dove gli editori presentano tutte le novità e il Lucca Comics, la più famosa rassegna italiana del fumetto, che dedica un padiglione anche ai giochi da tavolo.
E ce n'è per tutti i gusti: i “Party game” sono dedicati a tanti giocatori ad esempio, da 6 a 15, con regole molto semplici che richiedono poco sforzo e in cui il divertimento e le risate in compagnia sono garantite. Poi ci sono gli “American”, basati sulla fortuna, in cui spesso le sorti di una partita si decidono con un tiro di dadi. Questi hanno delle storie di fondo, una narrazione, molto spesso una mappa sulla quale si muovono i personaggi che cercano di realizzare la loro missione o gli eroi che tentano di sconfiggere un nemico. Poi ci sono i “German”, gestionali in cui non è importante la storia quanto la strategia con la quale raggiungere l'obiettivo. Ci sono giochi cooperativi, in cui si collabora tutti insieme per raggiungere uno scopo comune e competitivi in cui si affrontano gli alti partecipanti alla sfida.
Ci sono attività come “Seven Wonders” o “Seven Wonders duel”, adatto a due giocatori, che ti portano in un viaggio fra le sette meraviglie del mondo antico, fra gilde di mercanti e saggi possessori delle arti magiche. Oppure semplici e divertenti come “Ticket to ride”, in cui ogni partecipante deve realizzare le proprie ferrovie per unire città e continenti. O seguire le fantastiche avventure dei vichinghi in Blood Rage. Da non sottovalutare anche la grafica, spesso curatissima fin nei minimi particolari. “Dato il periodo – prosegue Luca – ci sono tante nuove uscite anche per un solo giocatore ,o per due, come Santorini o Patchwork... inoltre hanno sempre più successo i siti in cui giocare online. Ce ne sono diversi, ma il più utilizzato è sicuramente «Board game arena», l'accesso ai giochi è molto semplificato e viste le restrizioni sempre più case editrici stanno caricano le loro creazioni sulla piattaforma. Molti sono gratuiti, poi i più appassionati possono anche fare un abbonamento annuale per avere accesso a tutto il catalogo. In sostanza comunque grazie alla piattaforma si può creare una stanza in cui invitare gli amici. Attivando in contemporanea una chat vocale, di quelle che ci siamo abituati a utilizzare nell’ultimo anno, sembrerà quasi di essere riuniti tutti quanti finalmente di nuovo attorno a un tavolo. Chiaro che non è la stessa cosa, ma è un modo alternativo per continuare a stare in contatto con gli amici”.
Per concludere Luca ci consiglia qualcosa di semplice con cui muovere i primi passi nel mondo dei giochi in scatola coinvolgendo tutta la famiglia: “Oltre a quelli già citati direi Carcassonne, in cui grazie a delle tessere posizionate su un tabellone si costruiscono città e poderi medievali, Kingdomino, una rivisitazione del domino divertente anche per i più piccoli, Jaipur, un mercato mediorientale in cui si diventa acquirenti e venditori di merci cercando di arricchirsi il più possibile, oppure The Crew, una specie di briscola collettiva ambientata nello spazio”. Insomma ce n’è per accontentare chiunque, unico rischio è quello di farsi catturare e non uscirne più.